In Francia i rally funzionano meglio? Il viaggio di Service Park ha qualche risposta.
Ospiti di Mirko Ferrari al Rallye Régional de la Vésubie 2024, i ragazzi hanno trovato qualche interessante spunto di riflessione
Di solito il video lo metto alla fine quando si tratta di video interessanti, vlog o documentari che parlano di rally. Mi piace preparare il lettore a quel che starà per vedere, stimolarlo ulteriormente a premere il tasto play sul contenuto trovato.
Questa volta che si parla di rally in Francia e di “comparazione” coi rally italiani faccio il contrario. Anche perché quando si parla di Italia e Francia il terreno è già bello minato di suo.
Guardate il video degli amici di Service Park e poi sotto trovate il perché lo trovo decisamente interessante e centrato:
La parola chiave che Giacomo e Damiano rimarcano più volte è “deregolamentazione” e credo sia pienamente centrata rispetto ad un racconto di una mezzoretta in cui emerge in modo netto quale sia la differenza.
E c’è davvero un po’ di tutto: formule “sprint” ancora vive e vegete, moderne e storiche iscritte alla stessa gara, partenze a traffico aperto e tutta una lunga serie di cose a cui abbiamo un po’ perso l’abitudine negli anni.
Se vogliamo proprio riassumerla in poche parole e dalla parte di chi un rally come quello del video non lo ha mai visto, trovo il sistema francese più rozzo e verace ma, non per questo improvvisato e inefficace. Tutto sembra fatto per facilitare l’esecuzione e lo svolgimento, a partire dal sistema delle iscrizioni fino alla gestione del pubblico. Non a caso vediamo che Oltralpe le gare raccolgono ancora un numero importante di iscritti e tantissimo pubblico assiepato a bordo strada.
Ed è in questo senso che si apre uno scenario che ho avuto modo di approfondire con Damiano che mi ha raccontato un dettaglio che un po’ si perde nell’intero racconto e che riporto trascrivendo testualmente le sue parole:
Abbiamo poi avuto l’occasione poi di parlare con l’organizzatore e gli ho fatto la domanda esplicita: “se uno spettatore resta coinvolto in un incidente, le autorità francesi indagano e finiscono per incolpare chi organizza una gara di questo tipo?”
La sua reazione è stata tra la meraviglia e lo stupore ed ha sottolineato che assolutamente no. Il pubblico è responsabile per quello ciò che fa, sa che mezzora prima del passaggio della prima auto non ci si può più muovere. Nessuno verrà mai a dirci di non aver mai fatto abbastanza per la sicurezza del pubblico con questo tipo di regolamentazione.
Tante volte abbiamo rimarcato la necessità di intervenire sul fatto che il pubblico in Italia non è una risorsa per chi organizza la gara, bensì è un problema da gestire e che genera costi aggiuntivi. La legge non aiuta e non sarà facile cambiare le cose ma è sicuramente da qui che bisognerebbe ripartire se si vuol provare davvero a riportare la gente a vedere i rally come si deve. Dal poggio.