Skip to content Skip to sidebar Skip to footer
Tempo

4 MIN

Day 1 | WRC Rally del Giappone: Quanto caos in questa prima giornata di gara

Ne succedono di tutte i colori ai diversi equipaggi al via dell’ultimo round stagionale

Che cosa sta succedendo in questa prima metà giornata di gara del Rally del Giappone.

Se a doversi prendere i riflettori è la lotta interna Hyundai per il titolo è invece ciò che sta accadendo ad assumersi il ruolo di attore principale in questa prima giornata di gara.

Sole tre prove speciali percorse, ma che hanno già ospitato i diversi cambi di classifica e diversi colpi di scena.

Ad aprire la giornata è la P.S.2 Isegami’s Tunnel che con i suoi 23.67 chilometri apre le danze a quella che si dimostrerà essere uno strano primo loop di prove speciali.

Una fuga di un piccolo gruppo di piloti racchiuso in poco meno di 5 secondi in cui figurano Thierry Neuville, Ott Tanak e Elfyn Evans con tutti i restanti equipaggi staccati di oltre 40 secondi dopo neanche 24 chilometri e obbligando Nikolay Gryazin e Sami Pajari ad assumersi il compito, nonostante le meno potenti vetture, di far da voce grossa ad inseguire un gruppo di fuggitivi che parte subito all’attacco.

Gruppo di fuggitivi in cui però non figura Sebastien Ogier che in men che non si dica si ritrova a doversi fermare per cambiare uno pneumatico forato alla propria Yaris GR Rally1 che lo fa arrivare con un ritardo di oltre due minuti costringendolo ad inseguire fin dalla prima vera prova speciale del rally.

Sorte che costringe anche uno dei favoriti, Takamoto Katsuta a doversi accontentare della momentanea nona posizione assoluta con un distacco di oltre un minuto e lo pneumatico posteriore sinistro completamente ko.

Forature che attanaglieranno gli equipaggi anche nella seconda prova speciale della mattina, la P.S.3 Inabu / Shitara.

Se ad avere la peggio nella prima prova della giornata sono state le Rally1, in questa prova la sorte si è girata dalla parte opposta per la categoria WRC2.

Indenne Nikolay Gryazin che riesce a concludere senza particolari problemi, ma lo stesso non si può dire per Sami Pajari che si ritrova a dover lottare più con la propria vetture che con il tempo a seguito di una foratura allo pneumatico anteriore sinistro che lo fa precipatare ad oltre 40 secondi, ma sempre in seconda posizione della categoria RC2, alle spalle dell’alfiere di casa Citroen.

Problemi che arrivano anche in casa Skoda con Kajetan Kajetanowicz, che sbatte e rovina lo scarico della propria Skoda Fabia RS, e con Gus Greensmith che segue l’errore del polacco sbattendo la propria vettura arrivando al traguardo con diversi danni estetici ed una foratura sull’anteriore destra.

Ad attirare però maggiormente l’attenzione è ciò che accade sull’ultima prova speciale del loop.

La Hyundai i20 Rally1 numero 11 a pochi chilometri dal fine prova arranca e di metro in metro il motore della vettura di Thierry Neuville fatica sempre di più portando il belga ad arrivare con difficoltà ai 100 chilometri orari.

Il tempo è alto e l’arrivo di Ott Tanak fa tremare i vertici Hyundai che si vedono l’attuale leader del campionato prendere oltre 38 secondi dal compagno di team con una vettura in pesante difficoltà e senza possibilità di assistenza da parte dei propri meccanici, che si ritrovano a dover assistere il proprio equipaggio a cercare di sistemare il problema senza possibilità di intervento.

A fare però la voce grossa è Elfyn Evans che approfitta dei problemi di Thierry Neuville per sorpassare in un colpo solo i due diretti avversari e a portare una Toyota al vertice momentaneo nell’appuntamento di casa.

Una leadership conquistata per appena 0.7 secondi nei confronti di Ott Tanak che percepisce la possibilità di vittoria di un campionato che sembrava vinto, ma che pare essere per nulla concluso.

L’attuale leader del campionato cerca però di resistere e complice il magnifico tempo fatto segnare sulla prima prova speciale limita il danno e si ritrova in terza posizione assoluta distante 40.2 secondi dalla vetta della gara.

Quarta posizione assoluta per il beniamino di casa Takamoto Katsuta che dopo aver rimediato una foratura dimostra di essere al passo dei primi arrivando con un distacco allungato di soli 8.2 secondi rispetto al 1:03 secondi ottenuto nella P.S.2.

Forti difficoltà in casa Ford dove il brillante Adrien Fourmaux mostrato durante la stagione non riesce a sopperire alle difficoltà di guida della Puma Rally1 Hybrid su queste vetture che portano il francese di casa MSport in quinta posizione assoluta distante 1:13.5 dalla vetta.

Problemi di feeling che costringono anche Andreas Mikkelsen a dover alzare il piede e a dover lottare con la propria Hyundai i20 Rally1 Hybrid.

Il norvegese non riesce ancora una volta a legare con la propria vettura e dopo appena 3 prove speciali ed una prova a spettacolo si ritrova in sesta posizione assoluta distante 1:19.8 ed in lotta con il secondo equipaggio di casa Ford iscritto, quello composto da Gregoire Munster e Louis Louka in settima posizione assoluta e distante 1:32.4 dalla vetta.

A concludere la top 10 ci pensano le vetture Rally2 di Nikolay Gryazin e Sami Pajari ad accerchiare un Sebastien Ogier in pieno recupero ed in momentanea nona posizione assoluta distante 2:03.4 secondi dal compagno di team.

Una classifica assolutamente provvisoria considerando quanto complesso e strano sta risultando questo Rally di Giappone che in sole 3 prove speciali potrebbe aver completamente ribaltato un finale di stagione apparentemente chiuso, ma praticamente apertissimo.

Con il Tyre Fitting Zone di 15 minuti a separare i due loop di prove non resta che aspettare le 05:32 italiane per l’inizio della P.S.5 Isegami’s Tunnel 2.

 

Photocredit: Luca Barsali
Mostra commentiChiudi commenti

Lascia un commento

Rallyssimo.it – TESTATA GIORNALISTICA
Iscrizione autorizzata al Registro Stampa del
Tribunale di Rimini N° 6 del 19/11/2019

Iscriviti alla Newsletter

RALLYSSIMO © 2022 – The SpaceWeb Agency The Space