Il Rally del Cile e la nebbia: e la sicurezza?
La gara cilena ha visto condizioni davvero estreme, soprattutto sabato, quando la nebbia ha giocato un ruolo importante. Non solo per la parte sportiva ma anche per la sicurezza, come dichiarato da Rovanperä e Neuville
Il rally, per sua stessa natura e definizione, prevede che i concorrenti affrontino ogni tipo di situazione: asfalto, sterrato, neve o ghiaccio, sole cocente così come pioggia o forte nebbia, di giorno e di notte, sfruttando solamente le proprie capacità, esperienza, coraggio e follia e le caratteristiche delle vetture che si trovano a pilotare.
Ma la situazione presentatasi durante lo svolgimento della speciale numero 11 del Rally Chile, la ripetizione della “Lota” che si è rivelata poi determinante per la tappa del sabato, ha visto condizioni davvero al limite, tanto che la prova è poi stata sospesa, con tanto di bandiera rossa, dopo che Fabrizio Zaldivar ha terminato la sua fatica, a causa del peggioramento della visibilità per l’aumentare della nebbia.
Il Campione del Mondo in carica, Kalle Rovanperä, e l’attuale leader del Campionato Thierry Neuville sono stati tra i primi a mettere in dubbio la sicurezza nel disputare la penultima speciale del sabato nel Rally del Cile, corsa in condizioni di nebbia davvero fitta.
Rovanperä ha parlato di condizioni al limite ed ha dichiarato di non aver mai guidato un’auto da rally con una nebbia così fitta, tanto da mettere in dubbio il comportamento dell’organizzatore e le condizioni di sicurezza per gli equipaggi:
“ Ho guidato con cautela per tutta la prova. Direi che questa è stata la condizione di nebbia più intensa in cui abbia mai guidato. C’erano tratti in cui dovevi guidare come un principiante perché non riuscivi proprio a capire dove stesse andando la strada. Non riuscivi nemmeno a vedere davanti a te. È stato davvero impegnativo, ma fortunatamente ce l’abbiamo fatta. Penso che la parte centrale della prova sia quella con una condizione che potrebbe portare ad annullarla. Certo,ha giocato a nostro favore, quindi è un bene che l’abbiamo affrontata. Ma dobbiamo pensare anche alla sicurezza degli altri. Non siamo solo noi. Quando sei in mezzo alla nebbia puoi uscire di strada e non accorgertene nemmeno. Non lo so. Se succede qualcosa del genere, può essere davvero pericoloso “
E gli ha fatto eco Thierry Neuville, il più veloce in quella speciale:
” Sinceramente la mia prima reazione quando abbiamo tagliato il traguardo è stata che non era molto sicuro e che probabilmente avrebbero dovuto annullarla, soprattutto se pensiamo che se fosse successo qualcosa, non sono sicuro che i veicoli di emergenza sarebbero riusciti ad intervenire “
Elfyn Evans ha affermato che le condizioni erano al limite, ma ha anche sottolineato che affrontare condizioni così estreme fa parte del DNA dei rally:
” Non sono uno che urla per far cambiare le cose. Fa parte dello sport affrontare condizioni difficili. Penso che probabilmente in cima c’erano le condizioni peggiori. Non riuscivo nemmeno a vedere dove fosse il bordo della strada. Non vedevo nemmeno 20-30 metri davanti a me. Potresti accorgerti di un salto solo quando ci sei già sopra. Potresti essere completamente fuori linea e non te ne accorgeresti nemmeno. Quando è così sei al limite, ma fa anche parte dello sport “
Di parere completamente opposto Esapekka Lappi che ha definito la speciale adatta per essere disputata in quelle condizioni:
” Quando sei in gara puoi giudicare tu stesso se guidare veloce o no. Abbiamo deciso di andare molto lentamente perché non avevamo nulla per cui combattere. Quindi è facile per noi perché eravamo in quel tipo di situazione. Ma penso che sia la SS11 che la SS12 siano state pessime. Su entrambe avevo la stessa visibilità, praticamente zero in alcuni momenti “
Di certo la nebbia non è una condizione semplice, non lo è su strada normale e figuriamoci quando si viaggia a tutta velocità in certi luoghi. Ma fa anche parte della natura e dello spirito del rally. Pensiamo solamente a qualche edizione del RAC Rally, più recentemente Wales GB Rally, famosi anche per le condizioni di nebbia fitta e, spesso e volentieri, affrontate di notte. O quante speciali del Rally di Monte-Carlo corse sotto ad una fitta nevicata improvvisa, o con ghiaccio imprevisto, con le gomme da stampo.
Certo la sicurezza è importante, anzi, fondamentale e dovrebbe essere sempre garantita ma alla natura non si comanda.
Photo Credits: Luca Barsali