Paddon ritrova la sua Hyundai WRC: otto anni dopo l’impresa in Argentina
Il neozelandese è tornato al volante della sua Hyundai i20 N WRC. L’auto più importante della sua carriera. La vettura che gli aveva fatto vincere un emozionante Rally di Argentina 2016
Hayden Paddon ha visto questa macchina da tutte le angolazioni. Letteralmente. Nella domenica più importante della sua vita è rimasto sdraiato sotto di essa per 20 minuti, preparandosi ad affrontare Sébastien Ogier nella sfida finale del Rally di Argentina 2016, la famigerata e temutissima speciale di “El Condor”.
Vinse allora. E domenica scorsa, nell’Ashley Forest Hillclimb, otto anni dopo, ha vinto di nuovo, con la stessa vettura.
Appena si è presentata l’occasione per Paddon di risalire sulla Hyundai i20 N WRC, l’ha colta al volo. Ma non l’ha voluto esternare o pubblicizzare. Aveva fatto capire che stava arrivando qualcosa di forte, aveva parlato di un’auto misteriosa per l’evento di Christchurch, ma nessuno si aspettava qualcosa di simile. Ha detto Paddon:
” Sono rimasto davvero sorpreso da quanto quest’auto sia importante per i miei fan. Certamente è stata una vettura ed un risultato importante anche per me, ma non mi ero reso conto di quanto quella vittoria, su questa vettura, fosse rimasta nel cuore dei miei tifosi neozelandesi ”
Tornando alla storia, a quel Rally di Argentina 2016, Paddon ed il suo copilota John Kennard avevano appena vinto a Otago, poi erano volati dall’altro capo del mondo, a Buenos Aires, per il quarto round del Mondiale Rally di quell’anno. Era la prima stagione completa di Paddon come pilota ufficiale e dopo un Monte difficile, un grande secondo posto in Svezia e un bel piazzamento nella top-five in Messico toccava all’Argentina.
Nonostante fosse solo alla sua terza partecipazione nel Paese del Tango, si era subito trovato nelle posizioni di vertice, portandosi in testa alla gara nella penultima speciale del sabato. Giunti quasi a fine gara, era avanti di quasi mezzo minuto al Campione del Mondo in carica, Sébastien Ogier che continuava a lamentarsi della sua posizione di partenza, primo sulla strada per due intere tappe.
Hayden ha aspettato il suo momento, pur ammettendo di essere sempre più frustrato dal comportamento del suo rivale che cercava di sminuire lui ed il vantaggio che era riuscito ad accumulare. Ha ricordato Paddon:
” Non avevo mai sentito così tanta rabbia dentro di me. Al rientro in hotel ho dovuto cercare di dimenticarmene e dormire un po’ prima dell’ultimo giorno. Avvicinandoci alla prima prova della domenica ci siamo fermati dietro a Séb. Sapevo che avrebbe fatto qualche giochetto mentale. Prima dell’inizio della speciale, alcuni di noi erano soliti fare una breve corsa per riscaldarsi. Ha iniziato a correre verso di me. Mi sono girato e sono andato nella direzione opposta. Non volevo cadere in quei giochetti ”
Paddon si è poi concentrato sulle tre prove della giornata e sulla difesa di quel vantaggio di 29.8 secondi. Solitamente veloce e a suo agio nella nebbia, Paddon ha faticato a trovare il giusto ritmo. Ha perso sette secondi da Ogier sul primo passaggio di “El Condor” ma il peggio doveva ancora venire: Ogier ha distrutto il vantaggio del neozelandese nelle speciali successive, arrivando al termine della “Mina Clavero” con soli 2.6 secondi di vantaggio sul francese.
Nel suo libro “Driven” Paddon ricorda così quei momenti:
” Per 10 minuti, dopo quella penultima prova, mi sono disperato. Insieme, probabilmente, al 99% dei milioni di spettatori che guardavano la TV, ho messo in conto che Séb mi avrebbe raggiunto nella prova conclusiva. Poi la nebbia rossa è scesa di nuovo “
Entrando nel riordino, prima della prova finale, Paddon sapeva che avrebbe dovuto aspettare circa un’ora mentre gli altri equipaggi disputavano la Power Stage. Ha voluto riguardare, prima dell’ultima sfida di “El Condor”, tutti gli onboard. E continua nel suo ricordo:
” La batteria del mio tablet era solo al 10% di autonomia. Il display era così fioco che non riuscivo a vederlo. Mi sono sdraiato a terra, a metà sotto l’auto da rally, all’ombra, per vedere bene lo schermo. Sono rimasto lì per 20 minuti. Le persone attorno al parco chiuso borbottavano su quanto fosse strano. Volevano sapere cosa stessi facendo lì sotto, o se c’era qualcosa che non andava sulla Hyundai “
Ma non c’era niente che non andava nella vettura e niente che non andava in me:
” Mi chiedevo cosa avrebbe fatto il mio eroe, Colin McRae, in quella situazione. Nella mia testa, lo rivedevo infrangere record di prova uno dopo l’altro nel RAC Rally e battere Carlos Sainz. All’epoca, i commentatori parlavano di come lui riuscisse ad entrare in una specie di zona semi-spirituale, che riusciva a mantenere durante la gara, seguendo il flusso, mescolando uomo, macchina e velocità. Ecco cosa ho imparato guidando lungo El Condor. Quando la luce verde del semaforo si è accesa ho corso la speciale della mia vita. È stato incredibile. In quel momento mi sembrava di non essere lì, dietro al volante. È stata la volta in cui mi è venuto più facile guidare, ma ero al limite del limite. Tutto è filato liscio, dall’inizio alla fine. È stata una delle esperienze più incredibili che abbia mai vissuto su un’auto da rally e da allora ho cercato di replicarla “
Hayden Paddon ha rifilato 11.2 secondi a Dani Sordo ed 11.7 secondi ad Ogier, in appena 16,32 chilometri, in una delle speciali più tecniche, impegnative e sofferte, per la grande pressione della sua vita. Ed ha vinto il rally.
E, anche se solo in parte, quella pressione si è fatta risentire domenica. Ha affermato Paddon, sorridendo:
” In effetti è vero. È stato snervante. Volevo vincere, ci ero così vicino. E’ stata una battaglia fino alla fine. Ho dovuto spingere un po’ di più di quanto avrei voluto fare con questa macchina così speciale. La maggior parte delle persone metterebbe un’auto come questa in un museo, ma come ho detto, sono rimasto davvero sorpreso da quanto significhi per gli appassionati. La useremo forse una o due volte all’anno: è speciale e questa vittoria aggiunge qualcosa di divertente alla storia di questa vettura ”
Quella Hyundai i20 N WRC, vincitrice del Rally Argentina 2016, e dell’Ashley Forest Hillclimb ora, avrà per sempre un posto speciale nella carriera di Paddon. E nel cuore della Nuova Zelanda e dei suoi appassionati di rally.
Photo Credits: Hyundai Motorsport