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Il declino dei retrocessi

Gli equipaggi rimasti appiedati dalle Rally1 ed i risultati che non stanno arrivando nemmeno sulle Rally2: storia di un triste declino?

Tra WRC Plus e Rally1 i posti disponibili sono sempre stati, e lo so sono ancora ora, estremamente limitati e di fatto richiesti ed ambiti.

Un numero di vetture che, la maggior parte delle volte, neanche supera la doppia cifra e con i top driver giĂ  sicuri e tranquilli all’interno dei team ufficiali non rimangono che uno, o due, possibili abitacoli disponibili per i giovani arrembanti e promettenti che spiccano nella WRC2 o per coloro che hanno le possibilitĂ  economiche per effettuare una stagione nella massima classe della disciplina.

Non è quindi un caso che chi si ritrova appiedato dai team ufficiali cerchi riscatto all’interno della categoria WRC2, dove i costi sono piĂą limitati e la disponibilitĂ  di vetture non è un problema.

Una categoria dove giovani talenti, in pieno rilancio della loro carriera, e di esperti piloti in cerca di riscatto si scontrano ad armi più o meno pari per poter ambire a quello che è il titolo del Campionato WRC2 e sgomitare per poter arrivare, o tornare, al volante di una vettura Rally1.

Sono quindi diversi gli equipaggi che, dopo un’annata particolarmente storta su vetture “top class”, hanno cercato di invertire la rotta scendendo di categoria per cercare di ritornare nell’elite della disciplina.

Numerosi sono i piloti che negli ultimi anni hanno seguito questa filosofia, in particolare Andreas Mikkelsen che, dopo aver perso l’abitacolo nella massima serie, ha deciso di fare uno step indietro salendo su una Skoda Fabia R5 che gli ha permesso di ritornare sotto i riflettori e ritrovare il sedile di una WRC Plus in men che non si dica, prima di essere nuovamente declassato per le stagioni 2020-2023, ma che lo hanno nuovamente riportato in auge permettendogli di disputare la stagione 2024 a bordo di una Hyundai i20 Rally1 Hybrid.

Foto: Luca Barsali

 

Una scelta non esclusiva del norvegese di casa Hyundai, ma che è stata condivisa da diversi altri equipaggi retrocessi che cercano proprio nel WRC2 la rivincita: Oliver Solberg, Gus Greensmith, Pierre-Louis Loubet e Teemu Suninen scaricati in fretta e furia dai rispettivi team.

Se per Oliver Solberg stanno arrivando prestazioni convincenti che lo rendono, di fatto, uno dei maggiori contendenti per “ereditare” l’abitacolo di una Rally1 è ciò che sta accadendo agli altri piloti della lista a destare le maggiori perplessitĂ  ed a risultare particolarmente divergenti da quanto pronosticato. I risultati non stanno minimamente arrivando e nelle classifiche a riecheggiare in maniera importante sono le numerose R, a rappresentare quelli che sono i ritiri. Veri e propri macigni che, invece di invertire il trend, affossano ancora di piĂą quella che è una stagione che di anno in anno va sempre piĂą alla deriva, escludendoli fin da subito da una possibile lotta al titolo.

 

Foto: Luca Barsali

 

Una lotta che non riguarda minimamente Teemu Suninen che, dopo aver battagliato con le unghie e con i denti per una seconda posizione assoluta al Rally del Cile, con la Hyundai i20 Rally1, prima di ritirarsi con la sospensione anteriore destra completamente divelta, si ritrova parcheggiato dal proprio team su di una Hyundai i20 Rally2 che per la stagione 2024 appare piĂą che mai in difficoltĂ . Zero punti in cinque appuntamenti che pesano come non mai e che invece di riportarlo in auge e sotto i riflettori lo affossano ancora di piĂą portando i vertici di un team in fuga al ragionare sulla possibilitĂ  di non affidargli una vettura Rally2 per la stagione 2025. Ritiri pesanti dovuti anche ad una vettura che sembra soffrire il panorama Mondiale, nonostante stia brillando in quello Europeo, e che sta obbligando l’equipaggio finnico a parcheggiare costantemente anzitempo la propria vettura a bordo strada con continui problemi meccanici che di certo non aiutano chi vuole vuole rilanciare la propria carriera.

Foto: Vincent Thuillier – Hyundai Motorsport

 

Se per Suninen il peso degli zero in classifica è in parte alleggerito dai problemi meccanici, per Pierre-Louis Loubet, quegli stessi zero si fanno sentire in modo decisamente piĂą grave. I suoi continui errori costringono i meccanici del team TokSport a lunghi straordinari per riparare i danni accumulati durante i vari appuntamenti, al volante della Skoda Fabia RS. Nella stagione 2023 il capro espiatorio degli errori di Loubet è stato Nicolas Gilsoul, licenziato bruscamente e accusato di aver sbagliato una nota, provocando l’ennesimo ritiro. Nel 2024, però, è lo stesso Loubet a sembrare il vero responsabile dei suoi insuccessi, di colui che nel 2019 aveva vinto il titolo WRC2, e che ormai appare essere solo l’ombra di sĂ© stesso, culminata con la perdita dell’abitacolo della Ford Puma Rally1 Hybrid anzitempo. Una discesa vertiginosa che, dopo l’apparente inversione di rotta, con i due quarti posti ottenuti nella stagione 2022, non sembra avere fine e che di fatto lo potrebbe estromettere, a meno di un’incredibile “ribaltamento” della situazione, dal lottare per un possibile abitacolo per i prossimi anni.

Foto: Paulo Maria – DPPI

 

Un trend negativo che sta colpendo anche un Gus Greensmith che, nonostante la parentesi molto positiva della stagione 2023, che lo ha visto lottare con Andreas Mikkelsen per il campionato WRC2 fino all’ultima gara, sta nuovamente affrontando una stagione di forte difficoltĂ  e che, dopo la vittoria in terra africana, lo ha visto precipitare nei bassifondi di una classifica che, senza appunto i 25 punti conquistati nel Safari Rally Kenya, lo vedrebbe con soli 2 punti incassati in quattro appuntamenti. Continui problemi meccanici conditi da sfortune e banali errori lo estromettono di fatto da una possibile lotta che avrebbe potuto, quasi sicuramente, garantirgli un sedile di una Rally1.

Un turbinio di alti e bassi che, tra speranze e delusioni, inizia a porre dei veri e propri crocevia nel futuro cammino nel mondo dei rally e che, invece di rialzare e risollevare le speranze, le affonda in una pesante oscuritĂ  sul futuro di questi piloti, in un’incognita difficilmente decifrabile.

Nel mondo dei rally nulla è sicuro, tutto è possibile, ma l’assenza di risultati dei “retrocessi” mostra una sicura certezza: non saranno loro ad ereditare l’abitacolo di una vettura Rally1.

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