Lo strepitoso debutto di Sesks nel WRC darà una “spinta di fiducia” ai piloti dell’ERC?
Il giovane lettone ritiene che il suo quinto posto finale nel Rally di Polonia, al debutto nel WRC su una Rally1, dimostri quanto sia competitivo e formativo l’ERC
Mārtiņš Sesks è stato al centro dell’attenzione durante lo scorso weekend, al Rally di Polonia lo scorso weekend. Se non fosse stato per l’incredibile prova di Kalle Rovanperä che ha vinto il rally nonostante la sua chiamata all’ultimo minuto, Sesks sarebbe stato senza dubbio il protagonista del Rally Poland. E, quasi sicuramente, lo è stato comunque.
Fin dalla seconda speciale della gara, quando Sesks è salito fino alla seconda posizione nella generale, venerdì mattina, il lettone ha fatto sì che tutti annotassero il suo nome sul loro taccunino. E non si è trattato di un fuoco di paglia. Sesks ha tenuto il passo per tutto il weekend, ha tenuto testa a Thierry Neuville in modo impressionante il sabato pomeriggio e ha continuato a veleggiare in quinta posizione nella classifica, anche su una Rally1 non ibrida.
Per lui stesso, questa è stata la prova. La prova che la sua abilità meritava un’opportunità nei rally che contano, la prova che l’European Rally Championship è un valido Campionato in cui crescere ed entrare a far parte della prossima generazione di stelle del WRC, talenti che possono esprimersi ad alti livelli e farsi notare.
Sesks è stato uno dei migliori nell’ERC, negli ultimi due anni, vincendo tre rally, in Lettonia e Polonia, e chiudendo secondo in Campionato, dietro Hayden Paddon, nel 2023.
Quando al giovane pilota lettone è stato chiesto se pensava di avere le capacità per competere nel WRC, Mārtiņš ha risposto:
” Non vinciamo sempre nell’ERC, ma sappiamo di essere già abbastanza competitivi. Ma abbiamo pneumatici diversi, produttori di pneumatici diversi, auto diverse, quindi ci sono molte cose differenti rispetto al WRC. Ma in questi ultimi anni, nell’ERC, gareggiano piloti come Hayden Paddon e Mads Østberg, che sono arrivati proprio dal WRC. Quindi penso che il livello della competizione sia piuttosto alto nell’ERC. E non dimentichiamo che siamo arrivati sesti in Svezia, due settimane fa e quinti in Polonia, quindi… ”
Indipendentemente dal fatto che Sesks intendesse o meno criticare l’attuale livello nella massima categoria del WRC, una cosa è certa: un debuttante di alto livello è riuscito a ottenere un brillante risultato al debutto su una Rally1. Sesks ha aggiunto:
” Innanzitutto penso che la cosa più importante sia stata l’aver dimostrato che un pilota dell’ERC può essere in grado di guidare una Rally1 e penso che questo possa trasmettere una buona dose di fiducia ai miei colleghi piloti dell’ERC, il fatto che anche loro possono essere in grado di farlo. Quindi, penso che questo dovrebbe far pensare tutti un po’ di più, su cosa sta succedendo tra auto ibride e non ibride, e su quanto potremmo essere competitivi ”
Non c’è dubbio che Sesks sarà al centro dell’attenzione anche questo fine settimana, nel Rally Estonia valido per l’ERC, poi ci sarà il debutto sulla Rally1 full-hybrid in Lettonia, tra due settimane.
Il Campione in carica dell’ERC, Hayden Paddon, sarà uno dei rivali di Sesks in Estonia ed è in una buona posizione per valutare il debutto di Sesks, avendo vinto un rally del WRC. Per Paddon la prestazione di Sesks in Polonia è stata impressionante, ma non inaspettata, ed ha dichiarato:
” No, non mi ha sorpreso. È stato sicuramente molto veloce e lo abbiamo visto nelle ultime due stagioni nell’Europeo. Nei rally veloci su sterrato è molto, molto veloce e ha fatto un ottimo lavoro in Polonia, non lo si può assolutamente negare. Arrivare e piazzarsi tra i primi cinque al debutto nel WRC è piuttosto impressionante, ma c’è un aspetto che tutti quelli che hanno gareggiato contro di lui probabilmente si aspettavano. Potrebbe sorprendere ancora in Lettonia ”
Sesks potrebbe aver aperto la strada ad altri piloti ERC che potrebbero ottenere la possibilità di debuttare alla guida di Rally1 non ibride. Ma Paddon ritiene che il WRC2 svolga ancora un ruolo importante nello sviluppo dei piloti. Ha detto in tal senso il neozelandese:
” L’ERC ha un livello molto alto. Anche Oliver Solberg, in Svezia, allo Scandinavia, ha detto quanto fosse alto il ritmo rispetto a quello a cui è abituato nel WRC2. Penso che la differenza principale tra WRC2 ed ERC sia che nel WRC2 devi essere un pilota molto versatile, devi essere veloce su tutti i tipi di fondo, mentre nell’ERC il bello è che ci sono un sacco di piloti veloci, oltre ad altri “specialisti” o locali che prendono parte ad uno o due gare, l’ERC è un format un po’ più sprint. Nel WRC2 conta più il pacchetto complessivo, pilota e vettura, e la loro adattabilità a condizioni diverse, anche nella stessa gara “
Foto di copertina: Luca Barsali