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Simone Campedelli: “Ci vorrebbero dieci gare come il Roma Capitale. Ho 3 ricordi bellissimi…”

A poche settimane dal via parliamo della gara con uno dei suoi storici protagonisti

Simone Campedelli ed il Rally di Roma Capitale. Un rapporto tutto da raccontare tra una delle gare più importanti che abbiamo in Italia e un pilota che, nel corso degli anni, ha scritto pagine importanti sugli asfalti romani.

Emozioni, grandi battaglie e quella sensazione che all’ombra del colosseo si siano giocate tappe davvero rilevanti per la carriera del pilota romagnolo. E così abbiamo deciso di farcele raccontare direttamente da lui che per la gara capitolina ha solo parole positive.

Ciao Simone,
piacere di ritrovarti e grazie per aver accettato di parlare un po’ del Rally di Roma Capitale. Una gara tanto chiacchierata che anche quest’anno promette grandi emozioni per l’European Rally Championship. Cosa ci può dire tu che l’hai vissuta in prima persona fin dagli antipodi?

Ciao Alex,
sono in piena preparazione per la mia partecipazione al Casentino ma mi prendo ben volentieri del tempo per parlare con voi di Rallyssimo di questa bellissima gara.

Che dirti? Mi viene da pensare che avremmo bisogno di dieci gare all’anno in Italia organizzate come Roma. Una gara di gran spessore e con contenuti tecnici elevatissimi. Prove lunghe, belle, difficili e sempre ben organizzate. Una gara che fa della continuità una delle sue doti più importanti e che gli permette di migliorare anno dopo anno.

Organizzazione eccezionale, brava nei rapporti con le istituzioni e con il miglior impatto comunicativo tra le gare in Italia. Solo il Rally di Roma Capitale finisce nei TG e nelle principali testate nazionali e questo non può che essere un gran merito.

A maggior ragione se pensiamo che si tratta di un organizzatore privato. Che può stare simpatico oppure no ma a cui va riconosciuto di fare quello che nessuno in Italia riesce a fare. In sostanza, secondo me, chi parla male del Rally di Roma Capitale non vuole il bene dei rally in Italia.

L’hai corsa tante volte, ottenendo bellissime soddisfazioni. Quali sono i principali aneddoti e le emozioni più grandi che ti sei portato a casa da Roma nel corso degli anni?

Guarda, così a bruciapelo ti posso riportare a tre ricordi particolarmente importanti per me.

Il primo è l’edizione 2017. Una battaglia pazzesca con Umberto Scandola. Abbiamo fatto gara a parte rispetto ad Andreucci e ad un giovanissimo Kalle Rovanpera che, in quella edizione, aveva fatto le prime cose davvero importanti su asfalto (ndr. era il suo primo anno che affrontava questo fondo) dimostrando a tutti che sarebbe stato a breve l’astro nascente dei rally mondiali.

Poi il 2019 con il grande onere ed onore di portare la Fiesta MK2 di M-Sport per la prima volta in gara. Secondi assoluti al netto di una foratura “strana”.

E poi il 2022, stagione tosta e che ha Roma ci ha portato a raggiunge un risultato che ancora oggi non è stato eguagliato: secondi assoluti con le MRF.

E allora dicci, secondo te, una gara come il Rally di Roma Capitale è pronta secondo te per tentare l’ingresso nel World Rally Championship? Ti piacerebbe?

Se vengono cinque gare del mondiale in Italia sono contento. Come si può a vedere il negativo in una seconda gara nel WRC nel nostro paese? Il solito punto negativo è che se lo organizzano, io non lo faccio (ndr. ride).

Sono sicuro che Max Rendina e Motorsport Italia faranno una gara, se mai decideranno di farla. Se non lo faranno è solo perché rischiano di fare qualcosa di impareggiabile da chiunque altro in Italia.

 

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