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Jean Ragnotti, questione di stile

Nel mondo delle corse ci sono stati, e sono presenti tuttora, grandi Campioni, affamati di vittoria e di successo, che farebbero di tutto per assaporare sempre e per sempre quell’incredibile sapore che solo il trionfo sa dare. E’ come una droga, senza di quella non possono vivere e, come è lecito attendersi da un tale sentimento, è inevitabile crearsi molto tifosi ma anche tante rivalità e antipatie.

Eppure ci sono anche personaggi che, pur non avendo un palmares ricco di trofei e coppe, hanno conquistato a loro modo il pubblico e gli appassionati con il loro stile e la loro personalità. E’ stato cosi’ per Gilles Villeneuve in Formula 1, in un certo senso lo è stato anche per Colin McRae nei rally, ma colui che forse ha conquistato più di tutti la fama, il rispetto e l’ammirazione di tutti, senza mai fregiarsi di qualche alloro particolare, è stato Jean Ragnotti.

Foto: Girardo & Co.

 

La carriera del funambolico pilota francese è stato molto altalenante, alternata tra rally e pista ma accomunata dal grande legame con Renault. Per Jean la casa della Regie è stata il grande filo conduttore della sua vita agonistica a partire dai tempi del debutto, nel 1967 con una Renault 8 Gordini, fino al suo ritiro con la Megane Maxi nel 1996.

Dopo una piccola parentesi con Opel, Ragnotti ottiene il suo primo contratto da ufficiale con la casa transalpina nel 1973. Uno dei periodi più floridi della carriera del pilota di Carpentras, però, è quello caratterizzato dalla mitica Renault 5, evoluta fino alla sua versione più estrema del 1986 anno nel quale, come ben saprete, furono abolite le mitiche e leggendarie Gruppo B. Oltre ad essere una vettura molto cara a tutti gli appassionati lo è stata in particolar modo anche per lo stesso Ragnotti, dato che insieme al mago del volante ha conquistato la vittoria al Tour de Corse del 1985.

Dopo l’era delle Gruppo B Jean decide di dedicarsi principalmente alla pista, partecipando alla categoria Superturismo con una Renault 21 Turbo 4X4 equipaggiata da un motore con la notevole potenza di 430 cv, oltre all’albero di trasmissione in fibra di vetro. Il richiamo dei rally però è troppo forte, e Ragnotti torna cosi’ in pianta stabile nel mondo del rallysmo.

Lo fa con una Renault 5 GT Turbo gruppo N, portando poi la nuova Clio 1.8 16V al debutto, ottenendo una vittoria di classe al Tour de Corse del 1992. L’anno successivo è la volta della Clio Williams con cui corre per due stagioni prendendosi i migliori risultati sempre nel fido rally dell’isola francese.

 

La dinastia Clio si evolve ed è sempre il buon Jean ad occuparsi del suo sviluppo: nel 1995 arriva la Clio Maxi, vettura progettata secondo i dettami del regolamento Kit Car, stesso discorso che comprende anche la Renault Megane Maxi che esordì l’anno successivo, il 1996. Questa fu anche l’annata che, purtroppo, chiuse la carriera internazionale dell’asso del volante transalpino.

Nonostante le sole tre vittorie nel Campionato del Mondo, Jean Ragnotti è entrato nella storia ma soprattutto nel cuore degli appassionati di questo sport. Chi è cresciuto a pane e motori non può non emozionarsi guardando i numerosi video che lo ritraggono al volante delle Clio Maxi e Williams facendo cose che nessun’altro riusciva a fare.

Storie di piloti, di macchine e di rally che non ci sono più, ma che non verranno mai dimenticate. Proprio come il grande Jean Ragnotti.

Se per caso siete giù di morale provate a guardare il video qui sotto e vedrete che il buon umore tornerà in automatico!

 

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