Le migliori campagne part-time nella storia del WRC
Correre part-time nel Mondiale rally, la "moda" del momento: quali sono stati i migliori piloti ad averlo fatto in passato?
Le campagne part-time nel Campionato del Mondo di rally sono di gran moda in questo momento. Ad oggi, infatti, è stata confermata la partecipazione di soli nove piloti alla stagione 2024, e più della metà di loro lo farà con un programma parziale!
Ma guardiamo anche al passato…quali sono stati i piloti e le migliori campagne part-time nel WRC di sempre?
Probabilmente il Re delle stagioni part-time è Dani Sordo, scegliere uno dei suoi anni migliori è difficile, sono stati tutti sempre buoni.
Gilles Panizzi è sempre stato fortissimo, uno specialista, un osso duro da battere per tutti sull’asfalto.
Piero Liatti merita di essere citato soprattutto per quanto ha fatto nella stagione 1997, così come il suo ex compagno di squadra in Subaru Colin McRae per i suoi atti eroici nel 2005 con la Škoda.
Come non parlare della stagione d’esordio nel WRC di Lappi con la Toyota, nella quale ha vinto prove speciali e rally anche solo con una manciata di presenze?
Ma, a mio avviso, i piloti e le migliori stagioni parziali sono queste:
2023 – Sébastien Ogier
Sébastien Ogier ha segnato quest’anno il punto di riferimento per il successo in una moderna stagione parziale: il francese ha portato a casa due vittorie nei primi tre round e ha guidato la classifica del WRC fino alla primavera.
Anche se era quasi scontato che nel corso della stagione sarebbe uscito dalla lotta per il titolo, ha ottenuto un’ulteriore vittoria al Safari Rally Kenya portando il suo numero di vittorie a tre su otto partenze nell’anno, le stesse del campione del mondo Kalle Rovanperä!
Ciò che forse è ancora più impressionante è quanto Ogier fosse vicino ad ottenere altre vittorie: un incidente assolutamente sfortunato, causato dal piede infangato che scivolava sul pedale del freno lo ha messo fuori gioco nel Rally Italia Sardegna mentre era in testa, un guasto alla sospensione lo ha fermato mentre era in corsa per la vittoria al Rally dell’Acropoli. Le forature lo hanno privato di ogni possibilità di vittoria in Croazia e nel Rally dell’Europa Centrale, mentre non ha voluto correre alcun rischio, finendo secondo, nel Rally del Giappone per consegnare a Toyota un 1-2-3 in casa.
Con così tante opportunità mancate nel 2023, se le cose fossero andate diversamente, il francese avrebbe probabilmente potuto essere anche in corsa per il Campionato fino alla fine, nonostante la sua stagione parziale.
2021 – Craig Breen
Craig Breen ha purtroppo avuto solo un’occasione per guidare a tempo pieno, solamente una stagione intera di Campionato del Mondo. Ma tra le sue campagne part-time, il 2021 è stato sicuramente il momento clou.
Condividendo la Hyundai i20 WRC con Dani Sordo, l’irlandese ha ottenuto un ottimo quarto posto all’Arctic Rally Finland prima di un deludente ottavo posto in Croazia.
Ma i suoi tre rally successivi furono semplicemente grandiosi: guidare la Hyundai in Estonia, e sfidare Kalle Rovanperä, è stato forte, poi una gara superba a Ypres dove è stato l’unico pilota a tenere il passo del compagno di squadra Thierry Neuville, a casa del belga. Un altro podio, terzo in Finlandia, ha coronato una brillante serie di rally che ha fruttato a Breen l’ingresso in Ford M-Sport, che, purtroppo, non ha dato i risultati sperati.
2016 – Kris Meeke
Ogni volta che si parla di Kris Meeke la mente torna alla speciale di Ouninpohja ed a quella storica vittoria nel Rally di Finlandia del 2016, l’evento WRC più veloce di tutti i tempi.
Ha dimostrato una grandissima maestria alla guida, nonostante una stagione parziale per il nordirlandese, poiché il team Citroën era concentrato sullo sviluppo della sua nuova C3 per il 2017.
Senza alcuna pressione Meeke era libero di fare quello che sapeva fare meglio: correre a tutto gas.
Ha vinto anche in Portogallo, ha sfidato Ogier per la vittoria a Monte-Carlo e ha mostrato velocità praticamente ovunque abbia corso quell’anno.
La speranza era quella di vederlo in lotta per il titolo, col suo ritorno a tempo pieno nella stagione successiva.
Ma probabilmente, purtroppo, quella sfida non doveva realizzarsi e la sua carriera non ha mai più raggiunto tali traguardi.
La sua stagione part-time del 2016 rimarrà la migliore.
1997 – Juha Kankkunen
Nel 1997 Juha Kankkunen aveva visto e fatto tutto.
Quattro volte Campione del Mondo.
Dopo l’anno di squalifica della Toyota, alla fine del 1995, e dopo aver saltato la prima metà della stagione 1997, sembrava che la carriera di Kankkunen nel WRC fosse terminata.
Poi arrivò la chiamata di M-Sport: arruolato dal team ufficiale Ford per sostituire Armin Schwarz e supportare la corsa al titolo piloti di Carlos Sainz e costruttori Ford il finlandese ha subito dimostrato di non aver perso le sue qualità.
Kankunnen era davanti all’Acropoli, al suo secondo rally, prima di consentire al compagno di squadra Sainz di vincere, e ha eguagliato abbastanza bene lo spagnolo (che stava lottando per il titolo piloti) nei rimanenti round su terra.
Dopo aver conquistato cinque podi in appena otto partenze, KKK ha concluso la stagione quarto in classifica, dietro solo al trio composto da Sainz, Colin McRae e dal campione Tommi Mäkinen.
Dopo aver ritrovato il gusto della competizione, in quella parte della stagione 1997, Kankkunen ha continuato a gareggiare come pilota ufficiale nel WRC per altri cinque anni prima di ritirarsi.
1995 – Kenneth Eriksson
Per lo svedese Kenneth Eriksson il 1995 ha rappresentato il suo miglior piazzamento finale nel WRC, con il terzo posto finale in Campionato nonostante abbia partecipato solo alla metà delle gare di quell’anno con la Mitsubishi.
Nelle quattro gare disputate Eriksson ha ottenuto due vittorie.
La sua vittoria nel rally di casa, il Rally di Svezia, è ricordata soprattutto per la debacle degli ordini di squadra: Mitsubishi aveva ordinato ai suoi due piloti di mantenere le posizioni, con Eriksson al comando. Tuttavia Tommi Mäkinen, secondo, aveva altri programmi e lo scavalcò prima che Mitsubishi gli ordinasse di rallentare e cedere la vittoria a Eriksson.
L’altra vittoria dello svedese fu in Australia, quando Colin McRae e Subaru hanno tirato i remi in barca per assicurarsi di segnare i punti necessari per il titolo piloti e costruttori.
Eriksson passò alla Subaru per una stagione a tempo pieno nel 1996, ma tornò a vincere solo nella stagione parziale del 1997, in un periodo in cui gli specialisti delle diverse superfici erano molto ricercati nel WRC e lo svedese era tra i migliori piloti liberi in circolazione.
1984 – Ari Vatanen
Il Campione del Mondo del 1981, Ari Vatanen, aveva aspettato tre anni per poter salire su un’auto competitiva.
Ma valeva la pena aspettare! dato che Vatanen, anche se soltanto con un programma parziale, nel 1984 avrebbe stretto tra le mani il volante della Peugeot 205 T16, l’auto che avrebbe posto fine al dominio dell’Audi nel Gruppo B e avrebbe conquistato gli ultimi due titoli, piloti e costruttori, di quella fantastica era del WRC.
Vatanen, in quell’anno, vinse nella sua nativa Finlandia regalando alla Peugeot la sua prima vittoria nel Mondiale rally.
Il pilota finlandese ha poi vinto a Sanremo e in Gran Bretagna, per concludere la stagione al quarto posto in classifica generale nonostante la partenza in soli 5 dei 12 rally del calendario.
Vatanen continuò la sua serie di vittorie nel 1985, a Monte-Carlo e in Svezia, prima che l’incidente, nel Rally di Argentina, determinante per la sua carriera, mettesse fine alle sue speranze di vincere il titolo e quasi alla sua vita.
1983 – Walter Röhrl
Walter Röhrl, che ironicamente si unì all’Audi la stagione successiva, fu determinante nel successo della Lancia nel 1983 con la 037 a trazione posteriore, nonostante il tedesco non prese parte a tutti i rally.
Ma in quelli che ha corso ha ottenuto 3 vittorie, è arrivato secondo in altri due e ha conquistato un terzo posto in Portogallo.
In pratica non è mai sceso dal podio durante tutto l’anno.
Ciò gli ha permesso di finire secondo nel Campionato Piloti, battuto solo dal campione dell’Audi Hannu Mikkola.