Riuscirà l’ERC a confermare il suo grande successo anche nel 2024?
Dopo un 2023 eccezionale cosa ci dovremo aspettare per la prossima stagione? Lo racconta Ian Campbell, manager del Campionato ERC
Per anni il Campionato Europeo Rally è sempre stato quella serie che tutti conoscevano ma della quale a nessuno importava tanto.
Il campione avrebbe sempre fatto notizia, alcuni rally o battaglie eccezionali avrebbero attirato l’attenzione, ma pochi gli hanno veramente dedicato interesse.
Ma nel 2023 il vento è cambiato. c’era un grande brusio ancora prima dell’inizio della stagione, molto prima del Rally Serras de Fafe, primo evento della stagione, e quando è uscito l’elenco iscritti…wow! quanti piloti di punta e quante Rally2, pazzesco!
Durante la stagione poi i numeri sono leggermente diminuiti, ma i rally della serie sono sempre stati interessanti e l’interesse verso il Campionato è stato altissimo, il tutto arricchito dalla presenza di ex piloti, di alto profilo, del WRC come Hayden Paddon e Mads Ostberg.
Sotto la guida del promotore del WRC, l’ERC ha registrato un boom nel 2023. Ma il Campionato potrà sostenere un simile trend nel 2024?
Questa è la classica domanda da un milione di dollari, ma prima di tutto vediamo i cambiamenti per la prossima stagione, in particolare riguardo al calendario.
Il ritorno del Regno Unito
È la notizia che tanti appassionati di rally stavano aspettando, soprattutto quelli che abitano in Scozia, Inghilterra o Galles.
I rally internazionali torneranno sul suolo britannico l’anno prossimo con Rali Ceredigion, penultimo round dell’ERC 2024.
L’organizzatore ha lavorato molto duramente per raggiungere questo obiettivo, ma perché l’evento è stato interessante per l’ERC?
Dice Ian Campbell, manager del Campionato ERC:
” Stavamo cercando eventi forti, ambiziosi, e Ceredigion è un nuovo rally che ha dimostrato alti standard nel corso delle tre edizioni svolte finora. Inoltre il mercato del Regno Unito è importante per noi. Voler essere presenti nel mercato del Regno Unito è stata una nostra volontà, così come l’ambizione degli organizzatori di voler far parte dell’ERC “
In questo modo Campbell, che è britannico, ha voluto evitare equivoci e facili “rumors” riguardo a favoritismi verso una manifestazione nella sua terra natale.
Niente Rally di Polonia, ma pur sempre un rally in Polonia
La Polonia è uno dei due paesi che ospiterà un round dell’ERC anche nel 2024, oltre che nella stagione passata, ma l’evento cambierà in modo abbastanza significativo l’anno prossimo.
Il Rally di Polonia tornerà nel calendario del Campionato del Mondo l’anno prossimo, ma nell’ERC debutterà il Rally Silesia, un rally su asfalto invece che su terra con velocità altissime.
Si era anche parlato di un Rally di Polonia valido sia per il WRC che per l’ERC. Ma Campbell afferma:
” Parlavamo spesso con la Polonia di un futuro ritorno nel WRC e nel frattempo discutevamo anche con il Rally Silesia. C’erano sempre queste idee per il futuro, ma tutto è cambiato prima, forse 12 mesi prima, di quanto avessimo previsto. Il RACC Catalunya ha ospitato in un unico evento sia il WRC che l’ERC, nel 2022, e siamo incredibilmente grati all’organizzazione per averlo fatto, ma in realtà è un format che non funziona bene per entrambe le serie, soprattutto non per l’ERC. Ci sono molte battaglie sportive e dal punto di vista dei media è molto difficile raccontare ciò che sta accadendo ai vertici di entrambi i campionati. Ma la Polonia è un mercato enorme per noi come promotori. Ha un enorme numero di spettatori, un buonissimo pubblico. Quindi, per moltissime ragioni, la Polonia funziona bene per noi con due eventi distinti, uno per il WRC ed uno per l’ERC “
L’Ungheria ora è sterrata
A differenza della Polonia, l’evento ERC dell’Ungheria è ancora organizzato dalla stessa squadra, ma è cambiato.
La base del rally si è spostata più vicina alla capitale Budapest, le prove speciali sono ora su terra e l’evento darà il via alla stagione invece di concluderla.
Ciò significa che l’Ungheria ospiterà due round ERC consecutivi, anche se a cavallo di due anni solari. Ha spiegato Campbell:
” L’area in cui si sposterà la gara ospitava due gare del campionato nazionale ungherese e quindi il nuovo rally sarà la fusione delle due gare. Sono andato a vederle a marzo dello scorso anno: prove difficili, davvero interessanti. Alcune sono piuttosto tortuose, con molte ondulazioni e piuttosto strette, altre speciali invece sono molto, molto veloci. Alcune fasi si svolgono su terreni forestali e altre su terreni militari, quindi è un vero e proprio mix tra i due. La gara si svolgerà a circa un’ora da Budapest, nella regione del Lago Balaton, una zona turistica e di vacanza. L’Ungheria ha fatto un grande sforzo, chiedendo di passare da ultimo round del Campionato nel 2023 a primo rally nel 2024. Il direttore di gara ed il suo staff si stanno ancora riprendendo dal grande lavoro fatto! Ma sono davvero pronti e siamo sempre alla ricerca di rally su sterrato, quindi sarà qualcosa di diverso “
Portogallo fuori, ma la porta non è chiusa!
Non più tardi di due anni fa, il Portogallo aveva due round nell’ERC: il Rally Serras de Fafe ed il Rally delle Azzorre.
Ma l’anno prossimo non avrà nessun evento ERC. Sembra improbabile che le Azzorre rientrino presto, con il Campionato caratterizzato da un calendario più centralizzato, ma perché Fafe ha perso il suo posto? Campbell ha affermato:
” Spazi del calendario. Cerco di lavorare sulle date per ciascuno, e il calendario dell’ERC e quello del WRC sono ora più collegati in un piano a lungo termine. Siamo due campionati indipendenti, quindi uno affronta il mondo e noi, ERC, siamo il più antico campionato di rally regionale, ma la nostra base di team e piloti, appassionati, media ed emittenti televisive sono tutti interconnessi perché siamo tutti sotto lo stesso tetto. Fafe sfortunatamente non rientrava nei nostri piani futuri. Il Campionato Europeo prevede otto round ormai da molto tempo: penso che sia il numero giusto per tutti i nostri partner e tutta la nostra base di piloti e team. Arrivare a nove eventi sarebbe stata una mossa sbagliata ”
Campbell ha però voluto sottolineare che Fafe non è necessariamente scomparso per sempre:
“ Ho detto a Fafe che non saranno in calendario nel 2024 ma vogliamo continuare a discutere per il futuro e dobbiamo solo lavorare su date e rotazione delle gare. Quindi non ci sarà nel 2024, ma ciò non significa che la porta sia chiusa “
WRC ed ERC sono interconnessi
Campbell alludeva a qualcosa di molto importante quando ha detto che i calendari WRC ed ERC sono interconnessi tra loro in un piano a lungo termine.
Gli eventi dell’ERC ambiscono a passare al WRC, e la Lettonia è la prova che agli eventi giusti viene concessa questa possibilità.
Al contrario, alcuni eventi del WRC potrebbero ritrovarsi nell’ERC per un po’, come accadrà all’Estonia l’anno prossimo. Ha detto Campbell:
” L’Estonia è entrata nell’ERC nel 2014 e quell’anno è stata votata come il miglior evento del campionato dai concorrenti, quindi sappiamo lo standard con cui arriveranno nel WRC. Ma conosciamo ad esempio il livello del Royal Rally of Scandinavia, mostrato nel 2023. Non abbiamo eventi scadenti: il livello di organizzazione è buono ma anche il livello di promozione è generalmente molto alto in tutti gli eventi. E se fossi un organizzatore, non vorrei mai essere battuto da un altro evento “
L’ERC è in salute?
Campbell sottolinea che ci sono molti modi per valutare la forza di un Campionato, ed è naturalmente difficile riuscire a valutare se stessi.
Ma l’ERC sta chiaramente attraversando una fase di crescita e ha ammesso di essere orgoglioso di ciò che ha fatto il promotor WRC nei due anni in cui ha supervisionato il Campionato:
” Sono incredibilmente orgoglioso di ciò che gli organizzatori hanno fatto, del numero di concorrenti e della competizione che abbiamo avuto a tutti i livelli nel 2023. Credo sia stata una stagione fantastica e penso che il team di promotori che si è occupato del Campionato abbia lavorato molto bene. L’anno prossimo arriverà Toyota con la sua nuova vettura che aggiungerà un nuovo elemento. Abbiamo piloti che vogliono tornare nell’ ERC perché vogliono dimostrare che possono fare meglio di quanto hanno fatto nel 2023 e c’è tanto interesse anche da parte di nuovi concorrenti. Spero che la crescita continui. Non inizierà prima di aprile, abbiamo ancora qualche mese di tempo davanti, ma penso che ci sia molto fermento e interesse attorno all’ ERC ”