WRC – Kalle Rovanpera è davvero inarrestabile?
L'incontenibile ascesa dell'astro finlandese potrebbe rappresentare un pericolo per il futuro del Mondiale Rally
Togliamoci subito il dente: i rally non se la passano per niente bene. Tra regolamenti frutto di troppi compromessi, automobili sempre più costose e il vento del progresso che soffia in direzione opposta ai motori termici, il futuro non sembra molto roseo per la disciplina. L’arrivo di un baby-campione come Kalle Rovanpera poteva e doveva dare una scossa a tutto il movimento: un giovane outsider che combatte contro l’establishment è un grande classico che funziona sempre. Invece questo non è successo.
Non è successo per tanti motivi, ma il principale è che Rovanpera, non solo è un fenomeno, ma è anche stato subito messo sulla macchina migliore (e la Yaris è decisamente la vettura migliore del lotto) e, contemporaneamente, l’unico pilota in grado di contrastarlo ha deciso di correre solo qualche gara. Gli altri o sono approdati in team semi-ufficiali, come Tanak, con tutte le limitazioni che ne conseguono, oppure alternano prestazioni all’altezza con altre decisamente meno, come Neuville.
Attenzione: il dominio di Rovanpera non dovete giudicarlo solo dalle vittorie di quest’anno perché, con Ogier a mezzo servizio, per il finlandese non c’è motivo di spingere se l’avversario davanti a lui è proprio Ogier. I fattori che vanno considerati sono altri. Partiamo dal vantaggio in classifica, ampio e rassicurante, per arrivare al numero di power stage vinte (4 su 8 quest’anno) passando dal numero di prove speciali vinte in Estonia (15 su 21, di cui le ultime 13 di seguito!). Onestamente è difficile pensare che possa andare diversamente in Finlandia…
Lo ha detto anche Esapekka Lappi dopo il Rally Estonia: “Non è una questione di auto, è Kalle!“.
Il problema è che adesso, dopo 9 campionati di seguito vinti da Loeb e 8 di Ogier intervallati solo nel 2019 da Tanak, potremmo ritrovarci con un numero di campionati vinti da Rovampera… mostruoso. Per fare un esempio, Loeb aveva 30 anni quando ha vinto il suo primo mondiale e ne ha vinti 9. Rovanpera ne aveva solo 22 quando ha vinto il primo mondiale per cui, con la stessa logica, potrebbe superare i 15 titoli... un’ipotesi che darebbe il colpo di grazia al nostro sport!
Non si tratta solo del numero di costruttori. Certo, avere 5 o 6 case ufficiali aiuta moltissimo, ma se poi comunque c’è un binomio pilota-vettura che vince a mani basse tutti gli anni, la competizione ne risente. Meno competizione, meno interesse, meno seguito, meno interesse degli sponsor e così via.
E quindi come si fa? Nuovi piloti in grado di competere con Rovanpera arriveranno di sicuro ma, al momento, all’orizzonte non se ne vedono e la speranza è che Ogier si ravveda e torni a tempo pieno (o che a Tanak diano una macchina competitiva e affidabile). Per adesso speriamo di essere smentiti e vedere una grandissima competizione all’ultimo centesimo in Finlandia!