Intervista ad Eric Camilli: “Spingo al massimo per tornare su una WRC. Sarò al via in Sardegna!”
Bella chiacchierata di inizio stagione con il pilota francese
Nella stagione 2022 Eric Camilli torna in pianta stabile nel WRC2, provando a giocarsi tutte le chance di vittoria del titolo e sperando di poter tornare nell’orbita dei grandi team che schierano vetture nel WRC. A Montecarlo era davanti a tutti dopo quattro prove speciali, in bagarre con Andreas Mikkelsen e con distacchi subito importanti su Rossel e Lefebvre. Poi l’errore, la toccata e la sospensione anteriore destra danneggiata che ha messo fine anzitempo alla sua gara.
Abbiamo parlato con il pilota nizzardo nei giorni scorsi. Di questo avvio sfortunato, della sua stagione 2022, di navigatori e di molto molto altro.
Ciao Eric,
grazie per il tuo tempo e piacere di ritrovarti dopo la nostra ultima chiacchierata a bordo strada durante il Sanremo 2020. Siamo molto felici di averti visto alla prima gara della stagione del mondiale rally. Quali sono state le sensazioni durante il rally di Montecarlo, aldilà del risultato finale?
Le sensazioni sono state molto buone, la prestazione c’è stata così come la velocità. Un buon modo per iniziare la stagione ma, sfortunatamente la gara non è finita bene ma, questo è lo sport. La C3 ha lavorato veramente molto bene e sono molto contento di questo, abbiamo tutte le prove di poter essere competitivi fin da subito in questa stagione.
Ma cos’è successo sulla SS5 Val-de-Chalvagne / Entrevaux 1?
Non stavamo spingendo particolarmente forte ma, purtroppo, durante le ricognizioni ho pensato che fosse una curva abbastanza stretta per cui avrei evitato di spingere eccessivamente. Parlando con i miei ricognitori è emerso che poteva essere una curva un po’ umida ed invece era molto ghiacciata. Non potevo aspettarmelo e non sono riuscito a frenare. Cose che possono succedere: a volte con la “gravel crew” si riesce a fare un gran lavoro, altre volte meno. Fa parte dei rally. Lavoro con le stesse persone da sei anni e fanno un lavoro incredibile, è veramente difficile giudicare come sarà il grip quindi non posso assolutamente giudicare. Questa volta è andata così.
Non sappiamo molto del tuo programma per questa stagione. Quali altre gare hai previsto di correre con la Citroen C3 preparata da Sainteloc?
Sarò al via in Croazia, Portogallo, Sardegna, Estonia o Grecia, Ypres e Spagna.
Hai già risposto a quella che sarebbe stata la mia ultima domanda, ovvero se ti avremo visto in Italia in questa stagione.
Sì, ci sarò in Sardegna. Mi piace tantissimo quel rally, l’ho già corso in WRC2 nel 2017 ed è stata una delle gare migliori che ho disputato nel mondiale. Voglio esserci, mi piace la gara, i luoghi. Una gara tosta e bellissima, molto tecnica.
Nelle ultime stagioni abbiamo visto molti piloti cambiare navigatore e anche tu hai ruotato molti nomi. Quali motivazioni ci sono alle basi di questo turnover?
Non saprei dirti sinceramente. Ho sempre cercato di averne uno solo nelle stagioni passate ma ci sono molti piloti ed ogni volta mi sono trovato a dover cambiare per questioni di disponibilità. Per farti capire, nel resto della stagione non sono sicuro se sarò costretto a cambiare oppure no. Potrei continuare con Yannick Roche con cui ho fatto il Montecarlo, oppure affidarmi di nuovo alle note di Maxime Vilmot. Sto aspettando, credo lo saprò tra qualche giorno.
Non è facile creare la giusta atmosfera con un codriver ma, al tempo stesso, credo che serva una grande preparazione per le gare del WRC2 dove la competizione è veramente alta quindi penso serva trovare una stabilità con una persona che rispecchi al 100% le caratteristiche del pilota. Solo che non è facile trovare persone disponibili.
Quindi i tuoi cambi non sono dovuti a ragioni tecniche?
No no, niente di tecnico. Yannick che era con me a Monte-Carlo è veramente bravo come lo è Maxime che per quella gara non poteva essere disponibile.
Parlando di rally in generale, abbiamo visto l’esordio delle Rally1 ibride al Monte. Cosa ne pensi di questa innovazione tecnologica?
Penso sia una buona soluzione per il futuro ma al momento, ad essere onesto, sono ancora pochi i chilometri che si possono fare in modalità elettrica. Guardandole da fuori le macchine sono veramente toste, velocissime. Mi piacciono e sarei veramente felice di poterne guidare una.
Credo sia giusto cambiare le regole ed andare in una direzione, quella dell’innovazione tecnologica che risponda al mondo commerciale. Siamo piloti di rally e vogliamo le migliori soluzioni dalla tecnologia.
Potrà servire a portare nuovi costruttori?
Sì, penso essere una strada per attirare nuovi brand nel WRC. In questo momento abbiamo solo tre costruttori che sono veramente pochi per il numero di piloti che ci sono. Se guardi nel WRC2 ci sono tanti nomi che potrebbero guidare una WRC, che le hanno già guidate e che vorrebbero tornarci. In queste condizioni puoi solamente spingere forte, sperando che si presenti una nuova occasione. A meno che si rivedano le categorie.
Trasformando il WRC2 in WRC, giusto?
Sì, è quello che sto cercando di dire. Una sola categoria sarebbe ideale per tutti. Oggi per un pilota come me nel WRC2 l’obiettivo è approdare nel WRC. Se ci fosse solo una categoria nel futuro, con team ufficiali e privati, ci sarebbe la possibilità di giocarsi le gare per almeno dieci-dodici piloti. Oggi sono cinque-sei, sicuramente non molti. Possiamo solo lavorare duro e sperare, è la sola strada che possiamo intraprendere.
Grazie mille Eric, è sempre un piacere parlare con te.
Grazie a voi (ndr. in italiano). Amo l’Italia, sono di Nizza quindi non troppo lontano e spero di tornare presto per gustarmi un buon piatto di pasta.