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Test N5 – Pollet, Aragno, Lamonato, Battaglin e Garavaglia: ecco le loro impressioni

Prestazioni, divertimento, immagine, costi: questi i temi principali portati a galla dai protagonisti

Non solo Cunico. Come vi avevamo già anticipato infatti, al test N5 di settimana scorsa erano presenti anche altri personaggi di rilievo dei rally italiani, e noi abbiamo raccolto le loro impressioni su questa nuova categoria e su queste nuove vetture.

Rudy Pollet

A fianco del mitico Jimmy ha preso posto Rudy Pollet, riproponendo quindi, anche se solo per questo test (per ora), la coppia che nel 2011 sbancò il Trofeo Csai Indipendenti con la Peugeot 207 S2000. Rudy, che non ha comunque bisogno di presentazioni, ha corso praticamente con qualsiasi tipo di vetture, e può contare anche su una ottima esperienza in fatto di test e sviluppo, oltre che di chilometri percorsi in gara.

Queste le sue impressioni appena sceso da uno degli ultimi run di giornata:

Una piacevolissima sorpresa. Io scendo da una R5 con cui abbiamo corso domenica scorsa [Prealpi Master Show al fianco di Edoardo Bresolin su Skoda Fabia], e al di la delle condizioni di fondo che sono ovviamente diverse, riesco comunque a fare un confronto. Penso che questa possa essere una categoria veramente molto interessante per i giovani: è fondamentale infatti per loro capire le modalità di guida di una quattro ruote motrici, sia su asfalto che su terra, prima di passare a vetture più performanti, e penso che questa possa essere la categoria giusta per farlo.

Molto interessante è anche un altro aspetto su cui Rudy richiama l’attenzione. Ossia l’impatto estetico, visivo, e dinamico, che queste vetture hanno, e che non è molto distante dalle auto di categorie superiori. Cosa, questa, assolutamente molto importante se si ragiona in termini di visibilità che si può dare ad un eventuale sponsor:

Queste sono due belle macchine comunque [Clio e Yaris N5], e che rappresentano bene questa categoria. Poi secondo me anche dal punto di vista dell’immagine, dal punto di vista estetico, queste macchine hanno poco o nulla da invidiare alle R5, visto che sono simili sia da fuori che da dentro. Anche gli interni ad esempio sono molto curati. Sappiamo che per correre al giorno d’oggi la gente ha necessità come non mai di mettere in mostra un prodotto, un qualcosa, che si basa principalmente sull’estetica, sull’effetto visivo che trasmette insomma, per essere anche appetibile a qualche sponsor. Ecco anche con queste macchine l’obiettivo secondo me si può centrare in pieno visto che hanno un aspetto estetico e un comportamento dinamico in gara del tutto simili alle auto di categoria superiore.

In conclusione non poteva certo mancare un commento sul divertimento che si può provare alla guida di queste vetture, cosa che alla fin fine è l’obiettivo della maggior parte dei piloti impegnati in una gara:

Con queste macchine chi non corre spesso può sicuramente tenere un approccio meno professionale e più di divertimento. Questo proprio perchè non richiedono una esperienza di guida prolungata per portarle ad un certo livello, e quindi chiunque può avere la possibilità di salire e trovare subito un certo ritmo senza doversi scervellare troppo su assetti, rampe, e tutto quanto. Potrà godersi di più la gara insomma, che è il motivo per cui magari si viene a gareggiare.

Francesco Aragno

Ad alternarsi con Franco Cunico sulla Renault Clio N5 di N5 Italia – Tedak Racing c’era anche Francesco Aragno. Il pilota originario di Vado Ligure quest’anno ha dominato fra le due ruote motrici con la sua Renault Clio S1600, e nell’ultima uscita stagionale all’ACI Rally Monza ha concluso secondo di classe RC4 e 38esimo assoluto con la Peugeot 208 Rally4.

Interessante avere quindi anche il parere di uno che con le due ruote motrici sa andare veramente forte, ma che vanta anche esperienza con la trazione integrale avendo fatto in passato un paio di uscite con la Skoda Fabia R5 e diverse gare con la 207 S2000.

Per me era la prima volta su una N5, mentre come quattro ruote motrici ho usato un paio di volte una R5 e poi ho corso con le S2000. La macchina secondo me è performante: ha dei buonissimi freni ed è molto sincera. Una macchina semplice da guidare e sincera ad esempio anche quando scivola. Poi c’è ancora qualcosa da mettere a punto a livello di elettronica mi dicevano, ma ci stanno lavorando. Ma il potenziale c’è: è divertente e più semplice da gestire rispetto ad una R5 visto che ad esempio non ha lo stesso livello di motore.

Una macchina con cui comunque uno che va forte può staccare dei bei tempi eh, almeno per me. Poi dipende sempre da quanto uno ci sta sopra, sicuramente. Anche su asfalto secondo me, avendo comunque quattro tuote motrici, si ha la possibilità di andare forte. E’ una macchina che se sviluppata e con l’affidabilità messa a posto è sicuramente molto interessante.

Walter Lamonato

Con le sue oltre cento partenze in carriera si può dire tutto tranne che a Walter Lamonato manchi l’esperienza e la conoscenza di questo sport. Dal trofeo 500 alle S1600 passando per le 106 Maxi e Astra OPC, e poi dalle N4 alle R5 passando per le S2000 (e tralasciando ancora qualche categoria), Walter si è imbattuto nelle N5 nel 2020, accendendo di fatto il suo l’interesse per questa nuova categoria. Interesse che lo ha portato ad essere presente al test, anche se in veste di “semplice” spettatore (per ora).

Queste macchine hanno una caretteristica fondamentale: ti danno subito una sensazione di facilità di guida. E poi sono molto divertenti perchè comunque hanno un motore che spinge bene, e poi la sensazione, quando nei transitori il carico si trasferisce, è quasi quella di essere su una R5. La base secondo me, come auto e come idea, è molto buona: io ho avuto la fortuna di guidare la Polo e la Fiesta, e ho detto subito che questa è la categoria ideale per il passaggio da una due ruote motrici ad una R5 super performante. Questo perchè secondo me un giovane che scende da una R2 e sale direttamente su una R5 fa un passo troppo impegnativo. E infatti in questi due anni ci sono stati molti giovani che secondo me si sono “bruciati” montando su una R5, che non dimentichiamo è la seconda categoria mondiale dopo le WRC Plus.

Un punto focale su cui si è soffermato molto Walter è appunto sulla necessità di avere una categoria che aiuta nella transizione tra le due e le quattro ruote motrici. Categoria che, sempre secondo Walter, non può più essere rappresentata dalle vecchie N4.

Questa secondo me è la categoria ideale per fare “il salto”: perchè hai 4 ruote motrici, turbo, con una cavalleria di tutto rispetto, e la sensazione di guida è simile a quella di una R5. Poi chiaro, non può competere con una R5, questo senza dubbio, però è la categoria giusta per fare da tramite. Oltre ai giovani secondo me è adatta anche a chi è un gentleman come me ad esempio. Questo sia per via dei costi, e sia perchè una R5 da portare al limite è molto impegnativa, è una macchina molto sofisticata.

L’idea è giusta, son sicuro, e con queste piccole modifiche non può che migliorare. Io, per fare un esempio, ho fatto il San Martino di Castrozza 2020 con la polo N5. Prima volta in assoluto su N5, e non avevo fatto nessun test. Quest’anno l’ho fatto invece con la S2000, ma il tempo di quest’anno sul Manghen è stato di 20 secondi superiore! Tanto per farti capire la differenza e la facilità con cui ho subito preso in mano la macchina. Nell’ultimo passaggio sulla Gobbera nel 2020 abbiamo fatto il 20esimo tempo assoluto addirittura, con 28 R5 e 3 WRC in gara.

Con queste nuove omologazioni poi la vettura farà ancora diversi step avanti, e andrà a far sparire tutti gli R4 e gli N4. Queste sono le categorie in cui questa macchina si posiziona, perchè un giovane che vuole correre sulla terra, invece di salire su una Mitsubishi che ormai è una macchina vecchia, può benissimo salire su questa e stiamo parlando di un’altra cosa. Una cosa da sistemare invece sono sicuramente i problemi di affidabilità: quindi ad esempio il turbo, ma lo si sta già cambiando e si sta già intervenendo a fondo sulla questione.

Alessandro Battaglin 

Altro spettatore di lusso che abbiamo sorpreso in zona è Alessandro Battaglin. Il Rosso Volante di Marostica, nonostante il suo impegno nelle gare in pista, è passato volentieri a dare una occhiata ad una categoria che lui, personalmente, non ha mai provato, ma che ritiene interessante sotto diversi punti di vista.

Non essendo ancora salito in macchina Alessandro non si è ovviamente sbilanciato, ma le sue impressioni, dopo essersi confrontato anche con Cunico, sono comunque positive, anche da un punto di vista economico:

Non ho mai provato una N5, ma il prezzo di queste auto sembra molto interessante per il tipo di vettura che dovrebbero essere. La cosa interessante è che potrebbero veramente sostituire le vecchie R4/N4 e diventare la nuova categoria di chi vuole correre da neofita con le quattro ruote motrici, soprattutto sulla terra.

Paolo Garavaglia 

Ad accompagnare Pietro Porro nel test con la Yaris N5 della Tecnica Bertino c’era, in veste di navigatore, Paolo Garavaglia. Una vita passata nel mondo delle corse e dei rally, Paolo è fortemente coinvolto nel progetto N5 e quest’anno, al fianco di Pietro, ha trionfato in questa categoria nel C.I. WRC.

Paolo ci ha lasciato un bellissimo commento sulla competizione che si sta instaurando tra gli equipaggi impegnati al volante di queste vetture, sottolineando ancora una volta come il divertimento, con queste macchine, sia assicurato.

Il bello di questa categoria è che essendo macchine meccanicamente uguali c’è la possibilità di essere tutti veramente vicini. A Modena ad esempio ci siamo divertiti veramente tanto: noi davamo due secondi a qualcuno, che il giro dopo ce ne prendeva 5, ma a nostra volta noi eravamo in vantaggio su un altro equipaggio ancora. Tutti li a giocarsela insomma. Mentre per noi gentleman sarebbe stato impossibile rivaleggiare coi primi se fossimo stati su una R5. Qua invece ci diamo battaglia tutti, e comunque la macchina è molto molto divertente con le quattro ruote motrici.

Altri commenti positivi insomma, sia sul piano del divertimento che queste vetture possono offrire, ma anche sull’aspetto commerciale e di immagine, senza dimenticare la tematica dei costi. Tutto questo a sostenere una nuova categoria che, con gli ultimi aggiornamenti in arrivo, sembra veramente poter diventare protagonista anche nel panorama italiano.

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