Correre per passione con Giampaolo Bizzotto: “Perché Rally4 e perché no”
Dopo la bella prestazione di Scorzè ci siamo fatti raccontare le sensazioni di questa nuova vettura
Quando si parla di rally e di corse viene sempre da pensare ai massimi livelli, alle categorie più blasonate ed al sogno di tanti ragazzi che un giorno sperano di poter correre per lavoro sulle più belle vetture, quelle del mondiale. In realtà quel sogno si materializza per pochi ma, passione e voglia di mettersi alla prova restano intatti e si finisce a correre lo stesso, per passione.
Tanti sacrifici, tanti sforzi nel nome di quel brivido che si rinnova ogni volta che si chiude lo sportello. Macchine di ogni tipo e di ogni anno pur di rimettersi il casco, fino alle belle occasioni di potersi sedere su qualcosa di nuovo e di cui tutti parlano. Ed è proprio questo che abbiamo chiesto di raccontarci al simpaticissimo Giampaolo Bizzotto che, dopo 32 gare su vetture di tutte le categorie, al Rally di Scorzè si è presentano allo start sulla nuovissima Peugeot 208 Rally4.
Una chiacchierata piacevole e generosa che mi ha riportato a voler parlare di rally su queste pagine dopo un po’ di tempo.
Correre per passione Giampaolo, parliamone. Vieni da un ottimo Rally di Scorzè chiuso ottavo assoluto e primo tra gli R2C alla tua prima uscita con la Rally4 Peugeot dopo che nelle tue precedenti esperienze avevi provato un po’ tutte le categorie di auto. Raccontaci un po’ cosa vuol dire correre quando nella vita fai altro e poi, se vuoi, arriviamo a parlare della tua scelta di provare a cambiare categoria di auto, passando a queste Rally4 che destano tanta curiosità.
Allora..penso che la prima cosa che si debba considerare se vogliamo parlare di correre per passione è l’aspetto mentale. Devi essere a posto, al 100%. Devi presentarti con pochi problemi esterni alla corsa, magari legati al tuo lavoro o altro del genere. Serve alta qualità del tempo che puoi dedicare a questo sport che richiede molta concentrazione. Se hai un’attività tua come avevo io, che sta andando mentre scendi in strada è un problema. Devi essere concentrato su quello che stai facendo, partendo dalla preparazione della gara, la stesura note fino all’ultimo metro di gara.
Per quanto riguarda la scelta di arrivare a correre con la Rally4 rispetto a quelle guidate in precedenza è arrivata un po’ per gradi e dopo una gavetta che mi ha portato a provare un po’ tutte le categorie di macchine e un po’ per il periodo particolare che stiamo vivendo che porta le aziende ad investire di meno. Budget ridotto, la voglia di fare qualcosa dopo esser stato fermo un anno per problemi lavorativi per cui non avevo ne fisico ne testa per mettermi in macchina. Ripartire era importante, con qualsiasi tipo di macchina. Il panorama non è così ampio e con macchine che hanno anche vent’anni una macchina nuova ha sempre tanto appeal e desta molta curiosità. Sia per gli sponsor che per me che punto sempre a metterci un po’ del mio.
Siamo quindi arrivati su questa Peugeot 208 Rally4, una macchina di nuova concezione con le “piccole” che tendano a somigliare sempre di più alle “grandi“. Evoluzione degli assetti, con corsa ed estensione sempre più lunghe e quindi ammortizzatori morbidi che portano la macchina a muoversi molto ma anche ad assorbire alla grande le asperità del terreno. Una macchina molto veloce, almeno sulla carta. A livello di freni sei sempre aggiornato e con freni di grosse dimensioni, cambio sequenziale. Una gran bella macchina.
Per quanto riguarda la preparazione alla gara hai dovuto cambiare qualcosa rispetto alle gare affrontate con macchine diverse? c’è qualche aspetto particolare che ti ha colpito di questa Rally4 e che pensi la contraddistingua?
Come ti dicevo, si tratta di una macchina nuova e con caratteristiche similari alle sorelle più grandi. Bisogna lavorare abbastanza sul setup e noi qualche regolazione l’abbiamo fatta in questo rally che ci ha visto comunque veloci. Serve avere a disposizione diverso materiale da provare: molle, barre, pastiglie di diversa mescola per i freni e pneumatici diversi. Mi ha ricordato molto la 106, anche se è una macchina molto più morbida, più alta e con una linea di cintura che segue molto la produzione di serie. Come ti raccontavo prima, le macchine adesso sono molto più alte e riescono ad ospitare pneumatici più grandi; di conseguenza hai a terra un’impronta di pneumatico più larga che si traduce in più grip ed una maggiore velocità in curva.
Se devo però dirti una caratteristica distintiva di questa macchina rispetto alle precedenti, penso ad esempio alla Clio R3 o vetture simili, è che anche se hai quei 30 cavalli in più, senti la macchina reattiva, che risponde bene ai colpi sui tagli e alle asperità e quindi riesci a portare molta più velocità in curva. Stacchi molto più forte infondo e, ad esempio su un misto veloce, invece di stare lì a “telegrafare” riesca a passare pieno un po’ dappertutto.
E ora facci entrare un po’ in gara con te e raccontaci le tue sensazioni. Tra gli appassionati c’è grossa divisione tra chi adora il “sound” di queste Rally4 e chi invece non lo sopporta. Tu che l’hai sentita da dentro, cosa ci dici?
Come tutte le vetture a trazione anteriore anche questa è una macchina che si guida assolutamente “fulcrata” sul davanti. Nell’asse anteriore si svolgono tutte le funzionalità principali, sterzata, frenata ed accelerazione, ed il posteriore deve tendenzialmente seguire quello che fa il davanti. Però quando porti tanta velocità in curva la macchina tende a diventare sovrasterzante, quindi il posteriore allarga leggermente ed escono traiettorie in sovrasterzo che portano il dietro a scodare. Per la mia guida questo è assolutamente piacevole, mi sono sentito a mio agio e padrone del mezzo. Mi sono divertito e stupito poiché avevo provato la macchina per dieci giri sulla pista di Adria, dove il limite di aderenza è completamente diverso rispetto alle strade polverose di Scorzè. Condizioni molto diverse di grip.
Il rumore non mi piace tantissimo, dico la verità.
Dall’interno la macchina mi ha ricordato alcuni cameracar delle Ford Focus WRC, che avevano il cambio a cinque marce con rapportature molto lugnhe specie sulle marce alte. La macchina faceva molto poco rumore dall’interno ma, facendo un sacco di strada.
La progressione del motore è un altro gran punto di forza di questa vettura, anche se la prima marcia è molto corta e non si usa praticamente mai. Si usa tanto la coppia motrice ed è disponibile dai 2500 giri in su fino ai 5500 poi vai verso una curva in discesa di coppia. Per questo tendi a sfruttarla molto su una fascia intermedia di giri, andando a cercare meno la massima rotazione del motore.
Il motore è piccolo, dobbiamo abituarci a questa tendenza che porterà ad usare motori più piccoli e sovralimentati per andare incontro alle norme antinquinamento delle macchine di serie. Per farle andare si chiede “aiuto” alla turbina.
Quindi, tirando le somme, cosa ci dici di questa Peugeot Rally4? Quando avremo piacere di rivederti?
Una macchina che funziona bene, mi piace molto. L’ottimo risultato di Scorzè è indicativo per me, per le gare che andrò a disputare su strade di montagna con una certa morfologia. La userò solo su asfalto per adesso poiché la terra resta un tabù al momento. Ci ho messo “piede” un paio di volte e non è andata decisamente bene. Andremo a fare l’Alpi Orientali che è tappa del CIWRC ma di cui l’R Italian Trophy è parte e che stiamo affrontando con tanta voglia di far bene.
Grazie mille Giampaolo, davvero generoso!
Grazie a voi e a presto!
A seguire un bellissimo video realizzato da RallyCiak che Giampaolo ci ha gentilmente concesso!