Puma, o non Puma, questo è il dilemma!
Alcune considerazioni sugli effetti dell'arrivo della Puma, che però per ora è sempre una Fiesta
Il mondo degli appassionati di auto e soprattutto di rally, è sempre stato diviso tra entusiasti di ogni novità e nostalgici. Per questi ultimi l’era precedente è sempre stata migliore di quella in cui viviamo: le WRC erano meglio delle Plus, le Gr.A erano meglio delle WRC, le Gr. B erano meglio delle Gr. A e così via fino agli inizi del XX° secolo quando dicevano che l’automobile sarebbe stata solo una moda passeggera.
Partendo da questo postulato, era facile prevedere come la scelta di M-Sport di far correre la Puma avrebbe diviso gli appassionati in galvanizzati e scettici. Tra chi dice che era ora di vedere qualcosa di nuovo e chi invece sostiene che era meglio e più bella la Fiesta.
Ovviamente sui gusti personali non si può discutere (ci sono persone a cui piaceva la Multipla…), ma qui si parla di qualcosa di diverso, c’è molto di più dietro a questa scelta.
Prima di tutto c’è un auto nuova. Sembra banale ma le Fiesta WRC corrono da 10 anni, certo con i vari restyling di frontale e posteriore, ma sempre quella è. Le i20 corrono dal 2014 (dal 2016 il nuovo modello) e la Yaris è la più nuova, correndo “solo” dal 2017. Il prossimo anno, pur con i nuovi modelli completamente differenti dal passato, Hyundai e Toyota continueranno a correre con i20 e Yaris. Ford invece cambia, e sicuramente cambiare farà bene all’ambiente e attirerà la curiosità di più persone (quindi più sponsor).
Poi la scelta della Puma è stata, ovviamente, dettata dalle strategie di marketing di Ford. Signori, parliamoci chiaro: i rally sono uno strumento di marketing per le case automobilistiche. Nel momento in cui non lo sono più, o non lo sono più abbastanza, smettono di correre (vedi VW, vedi Citroen… etc etc). Se Ford ha deciso di puntare sulla Puma e per promuoverla la vuol far correre nei rally, magari con un impegno più diretto, allora dobbiamo dire solo GRAZIE.
Oppure preferite vedere M-Sport arrancare come sta facendo quest’anno?
Sul piano tecnico invece, che sia una Puma o una Fiesta non cambia nulla: le due auto, nella versione di serie, nascono dalla stessa piattaforma, mentre invece, in generale, non hanno nulla a che vedere con la macchina che correrà in Rally 1. Si tratta di un progetto nato da un foglio bianco sul quale vengono poi adattati dei pannelli che ricordino la vettura di serie. Un esempio per tutti: la Audi S1 che corre nel mondiale rallycross, nasconde sotto la “pelle” la scocca di una Fabia S2000.
Le roi est mort, vive le roi! È arrivata la Puma Rally1 e la Fiesta non c’è più. O forse no?
Non so se avete notato bene l’auto che è stata fotografata e filmata da M-sport, ma se avete scrutato il tre quarti posteriore e avuto un buon colpo d’occhio, probabilmente avrete già scoperto che la vettura presentata in pompa magna non è altro che la medesima Fiesta con cui hanno testato fino ad ora (o una sua gemella), a cui sono stati solo cambiati dei pannelli e montati i fari della Puma, ma la macchina è la stessa.
Nella foto qui sotto si vede molto bene come abbiano usato una pellicola per simulare un andamento della carrozzeria diverso.
Anche i fari posteriori non sono quelli della Puma, bensì quelli della Fiesta un po’ “arrangiati”. Quindi che auto è questa? È una Fiesta o una Puma? Sicuramente è più una Fiesta di un Puma e, altrettanto sicuramente, la carrozzeria non è che un “mock up” di quella che vedremo in gara al Monte-Carlo 2022.
In ogni caso, il fatto stesso che con questa facilità abbiano cambiato una Fiesta in una Puma, dovrebbe far capire quanto poco possa contare, a livello di prestazioni, la scelta dell’una o dell’altra.
Per noi l’importante è che Ford torni ad investire con decisione nel mondiale rally e che ci regali un 2022 dove in ogni gara tutti i costruttori possano lottare per il podio!