WRC SARDEGNA – TRA SPERANZA E OBLIO
Il rumore dei motori, le derapate, i salti e la polvere sembrano lasciare definitivamente la Sardegna. La notizia arrivata, secondo l’assessore Morandi, come un fulmine a ciel sereno, è stata data dal presidente ACI, Angelo Sticchi Damiani.
Il motivo di questa scelta? Diciamo economica, in quanto non è arrivata una risposta chiara da parte della Regione Sardegna sulla copertura finanziaria dell’evento. C’è una differenza tra l’offerta della regione 900000 € per tre anni, contro i 1.5 € richiesti da ACI.
Ma non è solo un problema finanziario, anzi come in tante vicende del nostro Paese, è entrata in scena la politica che sta facendo di tutto per far trasferire la gara dalla Sardegna al centro della Penisola, e ad aprire la polemica è proprio un parlamentare sardo Roberto Capelli (CD) che ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dei Beni e all’Attività Colturali, Francheschini (PD) contro ACI Sport. A tutto questo si sommano gli errori della giunta sarda guidata da Francesco Pigliaru (PD) completamente assente durante la gara e alle varie cerimonie istituzionali sul RIS, nonostante fosse l’unico evento mondiale della Regione.
Interrogazione che ha mandato su tutte le furie Angelo Sticchi Damiani, che nel 2011 aveva usato il Rally Italia-Sardegna come suo cavallo di battaglia per le elezioni ACI, che sembra sempre più deciso a spostare il circus verso Roma e il centro Italia.
Capelli da parte sua si difende dicendo che l’interrogazione non è stata fatta contro il rally, ma bensì per avere chiarezza su essa e sulle sponsorizzazioni regionali, ma resta il dubbio di chi abbia scaturito questa interrogazione parlamentare. Probabilmente le interrogazioni andrebbero fatte a Cagliari per capire le sponsorizzazioni per altri eventi che si svolgono in Sardegna.
Le reazioni non si sono fatte attendere. I territori interessati dalla gara, da Alghero alla Gallura, stanno alzando la voce, parlano di “disastro e notizia drammatica”, ma le reazioni non sono solo politiche, anche tra piloti e addetti ai lavori del circus, la notizia è stata accolta con sgomento, particolarmente duri gli interventi di molti fotografi ufficiali del WRC: dal polacco Marcin Rybak “Rally Italia no more on Sardinia…well fuck you FIA with sick payments and rules”, all’estone Timo Anis a Greg Roslon, senza contare gli interventi sui social da parte di diversi tecnici sardi e quelli che giungono dal nord e dell’est Europa dove si critica fortemente la scelta di abbandonare l’Isola.