Le ‘piccole’ stelle di Hyundai: chi sono le punte dello Hyundai Junior Driver Program per il 2021
Giovani di belle speranze che si affacciano alla 'prima squadra': chi tra di loro si siederà al posto di Neuville e Tanak?
Ne avevamo parlato in parte con il nostro sondaggio: alcuni piloti che rientrano di diritto tra le più vivide promesse (anzi per qualcuno oramai si può benissimo di realtà) fanno capo ai coreani.
Hyundai aveva imbastito il HDDP, Hyundai Driver Development Program, qualche anno fa per poi ricominciare nel 2020 con più vigore e ambizione. Veiby sulla R5 e Loubet sulla Plus annunciati mentre la pandemia stringeva ancora forte furono un bel ridestarsi dagli anni precedenti.
Anche perchè, occorre ricordare, solo Alzenau ha al momento un programma di sviluppo di giovani piloti tra i Costruttori/Team delle Rally1.
Oliver Solberg
Adamo lo metterà sulla Plus ancora nel 2021. A 19 anni il WRC2 di questa stagione sembra essere il viatico della prova del 9; anche se non ha ancora vent’anni lo svedese ha un palmarès importantissimo, oltre che una performance straordinaria a bordo della Rally1 all’Arctic. Se riuscisse a sbancare, il 2022 potrebbe rivelarsi molto interessante.
Jari Huttunen
Il finlandese, lo abbiamo sentito, non ha mai avuto i budget dei suoi rivali: proprio con con il programma Hyundai sembrava essere riuscito a prendere la strada ‘giusta’ dopo aver fatto cose egregie nello Junior dell’Europeo e dominato l’opel Adam Rallye Cup in Germania. Invece il più ‘anziano’ con i suoi 26 anni sembra avere ancora da dimostrare nel WRC2 del 2021 dopo aver vinto il WRC3 l’anno scorso.
O.C. Veiby
Il norvegese a 24 anni ha bisogno di scrollarsi di dosso la fama di essere ‘il figlio del manager della Even‘: aver iniziato a 16 non aiuta di certo a essere visto come ‘pagante‘. Dopo il botto a Monza con la Plus il compito da assolvere pare molto difficoltoso, anche perchè gli altri giovani rampolli non staranno di certo a guardare.
Pierre-Louis Loubet
Il còrso il botto lo ha tirato quest’anno al Monte: la Plus la conosce abbastanza bene. Era iniziata in maniera molto promettente con una prestazione alla pari di Dani Sordo a Roma: sembra quasi che possa essere il suo successore per costanza e personalità fuori dalla macchina. Poi la necessaria gavetta nel Mondiale con i ‘mostri sacri‘: nella neve dell’Arctic il confronto con Solber Jr. è stato impietoso. Curioso vedere un testa a testa tra i due, magari su asfalto.
Grégoire Munster
Il lussemburghese figlio del patròn della squadra BMA ha solo 4 stagioni di rally alle spalle: due volte secondo alla Adam Cup in Germania, un Europeo in R2 e l’ultima stagione da contendente a Solberg del titolo ERC1 Junior riservato alle R5. Se il prossimo anno dovesse limitarsi solamente al campionato belga sarebbe un vero peccato: di sicuro metterebbe in seria difficoltà i connazionali ma potrebbe perdere treni importanti. E a 22 anni non sempre tornano indietro…
Josh McErlean
Lo avevamo sentito dopo Monza. L’irlandese è forse tra tutti sconosciuto ai più, eppure la federazione nazionale lo supporta. L’incipit il Galles 2019 con la i20: per l’anno passato l’obiettivo era di correre in UK ma COVID-19 e le gare annullate in patria lo hanno dirottato nell’ERC, dove complice l’autunno scivoloso dell’Ungheria e delle Canarie non ha sfigurato. Esperienza nel WRC3 è la parola d’ordine nel 2021, con qualche capatina nell’Europeo e nel BRC.