Estero – Esclusiva con Allan Harryman “Amo l’Italia. Le vostre prove sono tecniche e formative, fantastiche le sfide con Vovos e i terraioli italiani nel TRT”
Intervista con lo storico navigatore inglese che ha dettato le note a Papadimitriu, Pavlidis, Al-Wahaibi e Hurson
Continuano le nostre interviste in esclusiva con i protagonisti del mondo dei rally. Oggi abbiamo incontrato Allan Harryman, storico co-equiper inglese, classe 1970. In carriera il co-driver vanta oltre 230 gare con 9 successi. Sfoggia grande esperienza nel WRC con ben 31 gettoni iridati (miglior risultato in Irlanda nel 2007, dove chiude 8° ottavo assoluto) e nell’Europeo con 13 gare, tra cui un secondo assoluto al Rally Alpi Orientali 2002.
Tra i suoi piloti, ricordiamo su tutti i greci Ioannis Papadimitriu e Nikos Pavlidis (con cui ha diviso l’abitacolo in diverse edizioni del MC), Hamed Al-Wahaibi con cui ha vinto alcune gare del MERC e del Campionato dell’Oman e l’inglese Peadar Hurson.
Abbiamo sentito Allan, che ci ha raccontato tanti aneddoti della sua lunga carriera e del bel rapporto che lo lega al nostro Paese, dove ha corso diverse volte, vincendo anche all’ultimo Rally Val D’Orcia.
Ciao Allan, benvenuto su Rallyssimo. Domanda d’obbligo visto il periodo che stiamo attraversando, come stai e come stai trascorrendo questo difficile periodo?
Ciao ragazzi, per fortuna stiamo tutti bene, sia io che la mia famiglia. Spero di cuore, che anche voi stiate tutti bene. Purtroppo i piani per questo 2020 erano veramente molto interessanti, con Ioannis avremmo corso all’ultimo round del Raceday e poi avremmo affrontato il Campionato Greco. Inoltre avrei anche corso alcune gare del Trofeo FIA Alpine Cup. Come tutti gli sport, siamo in attesa delle decisioni che verranno prese, di certo non vediamo l’ora di poter correre nuovamente.
La tua passione per i rally, ti è stata trasmessa da tuo padre Terry, anch’egli co-pilota come te. Quanto è stato importante per te avere una figura come la sua al tuo fianco?
Ho imparato tantissimo su questo mondo e sullo sport, seguendo mio padre nelle gare. E’ stata una grande fortuna poter ascoltare e imparare dai grandi di questo sport, ho imparato a prendere le note quando ero giovanissimo. Ho ottenuto i miei primi soldi, facendo le “recce” con mio babbo e trascrivendo le note, per poi rivenderle…è un business che va avanti ancora oggi…
La tua carriera inizia nei primi anni ’90. Anni in cui partecipi ad alcune gare del campionato britannico e irlandese… Ci racconti le tue prime stagioni?
Ho corso da pilota nel Campionato del Nord Irlanda nelle stagioni 89/90, vincendo la classe A.
Poi nel 1992 un’amico mi ha chiesto se volevo disputare il Donegal Rally Historic, nel ruolo da navigatore. Questa gara per me ha segnato un’inizio, mi sono trovato bene nel dettare le note, mentre stare nei tempi indicati nel road book è stato veramente duro e stressante.
Purtroppo la gara è terminata con un ritiro, perché siamo usciti di strada sulla prova di Atlantic Drive. Su quella prova, mi sono ritirato diverse volte…
Ho corso qualche altra gara con amici, poi la cosa è diventata seria…visto che il telefono squillava per richiedermi…lì ho capito che era arrivato il momento di fare sul serio.
Nel 1998 hai debuttato nel WRC in Galles, dettando le note ad Andrew Pinker. Chiudete questa avventura in 33° assoluta e 9° di P-WRC. Che ricordi hai di quel debutto…
È stata una gara favolosa. Ho avuto la fortuna che anche mio padre, correva quella gara. All’epoca navigava Hamed Al-Wahaibi, pilota con cui disputava il MERC. Mi aiutò a pianificare la gara, io non mi rendevo conto che in quel momento stavano per aprirsi due importanti rapporti di lavoro e collaborazione, sia con Andrew sia con Hamed. Il mio sogno è quello di poter competere sulle gare del WRC, che mio padre ha vinto. Speravo di poter correre il Sanremo quest’anno, per poi pianificare Kenia Safari e Nuova Zelanda
Nel 2001 è nata la tua collaborazione con Ioannis. Insieme avete disputato circa 70 gare tra cui alcune gare nel WRC ed ERC. Ci racconti come è nato il vostro equipaggio e come ti trovi a condividere l’abitacolo con lui da 20 anni?
Ioannis, mi è stato presentato da Chris Patterson, che si stava per trasferire per poter poi lavorare con Gwyndal Evans, il papà di Elfyn. Il nostro primo evento doveva essere il Rally della Lana a Biella. Purtroppo in un test pre-event la Peugeot 206 WRC di Bozian, ha avuto dei problemi che non ci hanno permesso di prendere il via. Nonostante questo, abbiamo lavorato benissimo insieme ed è nato un bel legame. Siamo diventati ottimi amici è tra di noi c’è un rapporto di fiducia importantissimo. Io mi fido di lui e lui si fida di me, entrambi abbiamo una profonda passione per questo sport, nata per entrambi in famiglia. Quando stiamo assieme parliamo sempre di rally.
Veniamo all’Italia … hai corso molte volte nel nostro paese, vincendo anche il Val D’Orcia 2020. Che rapporto hai con il nostro paese? Sia in termini di rally, sia in termini di relazioni umane?
Amo l’Italia fin da quando ero un bambino, ho sempre voluto visitarla e in un secondo momento venire a correrci. Ho lavorato con Lancia in due edizioni del RAC. Sai dopo quanto accaduto al Lana, pensavo che non avrei più corso nel vostro Paese, invece le cose sono andate per fortuna diversamente…
Adoro la passione che avete per questo sport, in questo siete molto simili all’Irlanda, fatte sentire il vostro calore a piloti, team e perfino alle macchine.
In più avete strade magnifiche, sia su terra sia su asfalto, penso che siano le migliori al mondo. Qui piloti e navigatori possono crescere tantissimo, imparare traiettorie e tanto altro…migliorando le proprie abilità.
Adoro pure il vostro cibo, i vostri paesaggi e non vedo l’ora di tornare per poter nuovamente lottare per la vittoria. In tanti anni mi sono fatto molti amici ed in più apprezzo il calore dei tifosi che ci accolgono sempre con tanto calore.
KBB Doors Tour of the Sperrins Rally 2008, la tua prima vittoria in carriera con Peadar Hurson a bordo di una bellissima Subaru WRC…
La mia prima vittoria in realtà è stata in un rally locale con Raymond Mason su una Ford Sierra Cosworth. Mentre la vittoria al Doors Tour è servita per calmare i critici, che mi accusavano di ben figurare solo nelle gare nel deserto oppure in Europa. Ma il momento clou per me, resta il risultato ottenuto nel WRC in Irlanda.
Ti riporto in Italia, negli anni in cui hai corso nel TRT. Le bellissime sfide con Vovos, Navarra, Ucci, Cantamessa e l’indimenticabile Pucci Grossi sono ancora nel cuore dei fans italiani. Anni che forse non torneranno mai più, di quelle stagioni che ricordi e che rapporto c’era tra voi piloti?
Ho sempre cercato di fare amicizie nei rally, mai farmi nemici. Con Vovos e “EL EM”, c’era una grande rivalità sportiva, ma cosa importantissima tra di noi c’era massimo rispetto.
Siamo stati trattati benissimo da tutti i piloti, per me, anzi per noi è stato un grande onore e privilegio correre in quegli anni il Campionato Terra. In tanti mi chiedono ancora oggi che ricordi ho di quelle stagioni…
All’epoca non mi rendevo conto di quanto fossi fortunato…
Tutti abbiamo ancora negli occhi la “quasi” uscita di strada con Mohammed al-Sahlawi in Giordania…ci racconti di quel episodio?
La nota diceva di girare a sinistra, purtroppo lui ha frainteso è abbiamo girato verso destra…sono le “gioie” di poter navigare e lavorare con le nuove leve. E’ successo sei anni fa ad oggi, quella foto fece il giro del mondo nei giornali e nei siti. Volevo uscire dalla macchina, ma mi sono reso conto che era impossibile. Conoscevo i fotografi a fondo valle, erano abbastanza preouccupati. Con Mohammed abbiamo tenuto la calma, in attesa dei soccorsi, in quei 20′ minuti di attesa gli ho raccontato la storia del film Italian Job.
In Italia hai molti ammiratori, vuoi mandare un saluto agli Italiani in questo momento difficile?
Quello che è accaduto e sta accadendo in questi momenti è qualcosa di incredibile, sono stato fortunato ad aver potuto correre e vincere in Val D’Orcia, che poi se non sbaglio è anche l’ultimo rally corso nel vostro Paese. Spero che possiamo superare questo brutto momento di difficoltà, per poterci rincontrare a bordo strada nelle vostre favolose prove speciali. Magari incontrarci è gustarci assieme un buon bicchiere di Prosecco sul podio, prima che finisca quest’anno.
Grazie della disponibilità e del tempo dedicatoci Allan, alla prossima…