Tre auto mitiche della storia dei rally
Viaggio tra alcuni modelli che hanno cambiato il nostro sport
Poche altre competizioni come il rally possono causare emozioni intense sia dal punto di vista fisico che psicologico. L’adrenalina delle auto più rapide e veloci del mondo che sfrecciano su percorsi naturali ed impervi è irraggiungibile e chi ama questo sport lo sa bene. La storia delle competizioni di rally è ricca di grandi piloti capaci di trionfare nei modi più impensabili, ma soprattutto è stata scritta da automobili mitiche che ancora oggi sono ricordate dagli appassionati di questo tipo di corse. Di seguito tracciamo un ritratto delle più famose in assoluto.
Lancia Delta, un modello storico
L’auto italiana che meglio ha figurato nei campionati rally non è né un prodotto della FIAT né tantomeno dell’Alfa Romeo. L’aura e la mistica della Lancia Delta integrale, infatti, sono un patrimonio assoluto della storia dei rally, con lo storico mondiale del 1987 ad essere ricordato come uno dei più affascinanti di sempre. Stiamo parlando, in definitiva, di un modello sportivo assoluto nel quale la faceva da padrone un motore enorme la cui potenza permetteva a chi la guidava di raggiungere velocità impressionanti in rettilineo. Questo storico modello, del quale esistono anche esemplari che superano i 650 cavalli di potenza, è senza dubbio uno dei più famosi di sempre e ancora oggi in tanti lo apprezzano. Tra tutti spicca il pilota Sebastien Ogier, il grande favorito alla vittoria del World Rally Tour 2020 secondo le scommesse online Betway con una quota di 2,50 il 9 marzo. Ancora oggi la Lancia Delta integrale porta con sé tanti ricordi che rendono immortale questa vettura.
I brividi della Subaru Impreza
Una delle auto moderne più apprezzate in questo tipo di circolo è senza dubbio la Subaru Impreza, che ha lasciato dietro di sé un’immagine mitica nel circuito mondiale del campionato di rally. Si tratta, in fin dei conti, di un modello capace di dominare la scena dei rally a cavallo tra gli anni ’90 e la prima metà degli anni 2000, come dimostrano i tre campionati del mondo consecutivi conquistati in quel periodo. Il suo look inimitabile e i suoi colori rutilanti blu e oro che si notano sulle carrozzeria hanno accompagnato le imprese di vari fenomeni del volante come Colin McRae, Richard Burns e Carlos Sainz. I suoi successi nei campionati rally hanno contribuito anche all’espansione del marchio Subaru nel mondo.
La sfida della Peugeot 205
Una delle utilitarie più vendute degli anni ’80, è stata anche protagonista di una serie di grandi corse sui tracciati sterrati. Si tratta dell’arcinota Peugeot 205 T16, una turbo 16 valvole di appena 900 kg ma che in quegli anni riuscì a competere alla grande con rivali come Lancia, Ford e Audi, soprattutto grazie al suo motore eccezionale da 450 cavalli. La sua agilità le permise di imporsi in due campionati a metà degli anni ’80 e addirittura ad imporsi in ben due occasioni nella storica corsa Parigi – Dakar, quando questa si disputava ancora tra la Francia e il continente africano. Si tratta, dunque, di uno dei fiori all’occhiello della casa automobilistica francese Peugeot.
L’inimitabile Mini Cooper
Se esiste un’automobile diventata assolutamente mitica negli anni ’60 questa è la Mini Cooper. Di fabbricazione inglese, questo modello indimenticabile e unico nel suo genere è stato protagonista di una serie di rally storici nei quali i piloti che lo guidavano furono capaci addirittura di battere corazzate come Mercedes, Jaguar e Porsche, sfruttando la grande tenuta di strada nelle curve più impervie dei percorsi di montagna. Questo modello è senza dubbio uno dei più famosi di sempre e non solo per le corse alle quali ha preso parte. Come dimenticare, infatti, la grandissima scena del film “The Italian Job” in cui dei ladri scappano alla guida proprio di tre Mini Cooper con i colori bianco, verde e rosso? Rivisitata e messa nuovamente sul mercato negli anni 2000, la leggendaria Mini Cooper è stata recentemente esposta in una versione limitata GT. Saranno solamente 50 i modelli riservati al pubblico italiano, che potrà rifarsi gli occhi con l’ultima grande versione di un’auto storica in tutti i sensi.
Il grande scenario dei rally, dunque, vive di gloria moderna ma anche di quella riflessa delle grandi auto che ne hanno preso parte.