“Basta schiacciare un bottone”: uscito il primo documentario-tributo ai fotografi del WRC

“Bella questa foto! Però con le macchine che hanno questi sarei capace anche io”. A quanti non è venuto in mente guardando uno scatto di Januus Ree di poter competere con il fotografo estone? In fondo ci sembra così facile ottenere quei risultati con strumenti da 12.500 ISO di capacità. Il documentario “I Just Push The Button” del polacco Bartosz Rusiecki cerca di scardinare questa convinzione.

Il film presenta innanzitutto i contributi e gli interventi di un parterre di tutto rispetto: dai piloti (Sebastien Loeb, Petter Solberg, Andreas Mikkelsen, Ott Tanak, Jari-Matti Latvala, Craig Breen, Ken Block ed Esapekka Lappi), ai giornalisti (Becs Williams, Colin Clark) ed infine ai fotografi, con il mitico Reinhard Klein a raccontare com’era la professione di scattare foto negli anni ’70 ed ’80.

Dall’altra parte, la descrizione degli attuali professionisti spetta al protagonista della narrazione, Marcin Rybak professionista con più di 200 partecipazioni nel WRC dietro l’obbiettivo. E fin da subito lo stereotipo della pettorina verde indossata dai fotografi lascia il posto alla dura realtà da affrontare in ogni round: decidere il punto prescelto, arrivare in PS con largo anticipo dopo lunghi chilometri a piedi, sistemare i faretti, sincronizzare i flash a bordo strada, concentrarsi al massimo per non fallire durante i passaggi delle vetture e poi smontare il tutto per la successiva Prova Speciale da seguire, dopo aver svolto il primo controllo di post-produzione dal PC portatile.

Da Montecarlo al caldo torrido della Turchia, dalla neve della Svezia al fango del Galles. Il documentario copre tutte le possibili condizioni atmosferiche che un fotografo deve subire durante tutta la stagione di rally, ma anche come queste rappresentano una possibilità per le loro creazioni, uno scatto sempre diverso.

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