Rally Il Ciocco 2016: le pagelle di Rallyssimo
Ad ormai una settimana dalla sua conclusione è tempo di bilanci per il Rally Il Ciocco e Valle del Serchio 2016 con le pagelle a cura della redazione di Rallyssimo. Un modo per analizzare al meglio la gara, valutandone i più e i meno.
Andreucci – Voto 10: cosa gli vuoi dire? Passano gli anni, cambiano i regolamenti, le vetture e lui è sempre lì davanti. Impone un ritmo forsennato ai suoi avversari, vincendo prove su prove e mettendo tutti d’accordo su chi avrebbe vinto il rally con gara 1 e gara 2, vincendole entrambe.
Basso – Voto 8: Giandomenico dove c’è asfalto è una certezza. Regolare e preciso, in questa occasione prova anche a dare quel qualcosa in più per vincere ma Andreucci non è prendibile. Ottimo rally comunque che dona la consapevolezza che questo CIR prevalentemente su asfalto può giocarselo.
Scandola – Voto 6: Umby se lo aspettava che per lui sarebbe stata dura e porta a casa un terzo posto che era l’obiettivo minimo per il weekend toscano. Ci prova, spinge più che può ma l’asfalto non è casa sua e si vede. Il mezzo ce l’ha ma per lui non sarà facile.
Tempestini – Voto 6: ci si aspettava qualcosa in più forse. Impreciso e più sporco di quello che ci si aspettava, non riesce a portare a casa i tempi che gli sono consoni ma è tutta esperienza che finisce in cascina.
Perico – Voto 8: Alessandro appena sente odore di Ciocco si trasforma e inizia a martellare. Insidia il podio a Scandola per tutto il weekend e si toglie la soddisfazione di vincere una speciale.
Tassone – Voto 7: Peccato per il guasto elettrico del sabato che ne ha pregiudicato il risultato perché Michele ha corso veramente un’ottima gara, considerando la poca esperienza con tutto il pacchetto vetttura+navigatore. Da tenere d’occhio
Nuovo regolamento – Voto 0: c’era tanta curiosità su come sarebbe stata la prima gara col nuovo regolamento mentre ora possiamo esprimerci liberamente. Non è rally una gara con così pochi chilometri cronometrati e con podi diversi per ogni giorno. Non è questione di essere puntigliosi ma qui si parla proprio di natura, di uno sport nato per essere in un modo completamente diverso rispetto a quello che certi vertici vorrebbero.