Italia – Il cuore e la solidarietà di Vittorio Musselli contro un mostro chiamato burocrazia
Torniamo agli spiacevoli episodi del 18 novembre di 6 anni fa e dell'alluvione in Sardegna
In un weekend con tante ombre per il rally made in Italy, emerge una bella storia che arriva dalla Sardegna. Protagonista il pilota tempiese Vittorio Musselli.
Una storia assurda, dove la macchina burocratica italiana con le sue leggi spesso troppo complesse e contorte, stava per scrivere l’ennesima pagina folle della sua storia.
Il 18 novembre di sei anni fa una violenta perturbazione colpisce Olbia e la Sardegna. Ne scaturisce un’alluvione che causa 18 morti e danni che ancora oggi non sono stati riparati. Sulla SP38 all’altezza di Monte Pino (per farvi capire la zona, parliamo dell’area dove veniva svolto lo shakedown del Sardegna quando era Olbia la base) una voragine si aprì all’improvviso e trascino con sé due auto.
Dentro un fuoristrada e una Alfa 147, persero la vita Bruno Fiore e Sebastiana Brundu, insieme alla consuocera Maria Loriga. Il processo contro i responsabili del crollo della strada (che al momento non è mai stata ricostruita) è ancora alle battute iniziali, di risarcimenti per la tragedia non si parla ancora, ma in tutto questo lo Stato ha battuto cassa per far togliere le auto.
Una vicenda che ha subito creato stupore e indignazione, in tutto questo è intervenuto Vittorio Musselli (fresco vincitore del Terra Sarda) titolare di una carrozzeria si è offerto di recuperare a sue spese le vetture:
Dopo l’alluvione in Gallura non ho dormito per diverse settimane. Ho parlato con la famiglia Fiore, che mi ha spiegato quanto stava accadendo e l’intimazione di recuperare le vetture. Erano basiti, gli ho detto che io sono a loro disposizione che sia sabato o domenica, di avvisare quando siamo pronti. Ho detto loro di contattare la signora Gelsomino, appena avrò l’ok con il mio camion gru, recupererò le vetture per portarle al centro di rottamazione. Io voglio dare una mano, così come sei anni fa, credo sia un obbligo morale, ma purtroppo in sei anni non è cambiato nulla.