Non abbastanza per sorridere…
Hai appena tagliato il traguardo del Rally Finlandia 2019 dopo aver strapazzato chiunque e dovunque. Gara e power stage, come fanno quelli bravi davvero e come cercano di fare quelli che hanno bisogno di riprendersi da una gigante delusione come quella arrivata in Sardegna. Osservo le immagini del podio alla TV e mi soffermo un attimo su di te. Certo la soddisfazione è tangibile, la si vede e si legge negli abbracci con tutti i membri del team ma, un sorriso vero non riesco a scorgerlo praticamente mai e mi chiedo perchĂ©. La colpa provo a darla alla regia, finchĂ© non ci ragiono un po’ e (forse) capisco.
Non puoi sorridere.Â
Sono ancora impressi nella tua mente troppi momenti: gli esordi, i primi tempi importanti, la WRC, gli incidenti a raffica, il tuffo nel lago del Messico con quel buffo soprannome che non faceva neanche troppo ridere, il sedile che non c’è piĂą, la tuta da meccanico ed il sogno che si trasforma in incubo. Fino a quella richiamata di Malcolm, ancora disposto a credere in quel talento troppo grande per essere lasciato in un angolo a labbra rivolte verso il basso.
Certo, sei contento ma non sorridi.
Riparti. Pensi a guidare, solo a guidare. Migliori ed inizi a vincere. Lo Zio dei rally per te è diventato padre ma forse c’è bisogno di piĂą risorse per trovare il luogo in cui si è nascosto il tuo sorriso. Toyota, per una sfida dal doppio sapore di rilancio: per te e per un costruttore che ha di nuovo voglia di fare la storia. Vinci come non avevi mai fatto prima e come hanno fatto pochi altri prima di te. Ad oggi nell’albo del WRC si legge: 101 partenze, 10 vittorie, 23 podi e 201 prove speciali chiuse prima di tutti gli altri.Â
Ma di quel sorriso neanche l’ombra.
Ne ho visto sfuggire uno piccolo per i tuoi figli con le braccia protese verso di te, nel parco chiuso di Alghero. Lo sappiamo, ai figli un sorriso non si nega mai. Neppure quando faresti a meno di tutti, a maggior ragione quando quei tutti sono giornalisti che ti ripetono sempre le stesse cose.
Lo sai da solo che ora sei in testa al mondiale, che hai in mano l’occasione di spezzare l’egemonia francese che dura da anni, che se la Yaris ti assiste sei probabilmente il piĂą forte di tutti da almeno due stagioni e che negli ultimi round di questo mondiale servirĂ il 110% di quello che sei con un volante tra le mani. Sai tutto e probabilmente è per questo che parli poco, tanto da sembrare antipatico.
Non lo sei ma non hai tempo di dimostrare il contrario. Energie sprecate da riservare a quel sorriso prenotato forse per l’autunno tra Spagna ed Australia o forse per chissĂ quando. Ed ecco che capisco perchĂ© non sorridi.
Hai rimontato ad ogni situazione ed hai risposto a tutte le domande tranne all’ultima: “quando potrò sorridere con il mondo intero sotto i piedi?”
E allora ti immagino, ogni volta su quel podio mentre tutti urlano e ti abbracciano. Assorto nei pensieri che ti costringono a ripercorrere tutta la strada che ti ha portato lì sopra mentre tra i denti ripeti a te stesso:
“Non sorridere Ott, non è ancora abbastanza”.