Fabrizio Tabaton: la storia del “dottore” dei rally italiani
Ripercorriamo la storia di un pilota e manager che ha scritto pagine importanti dei rally italiani
Per gli appassionati di rally più giovani Fabrizio Tabaton è un racconto che viene dai propri genitori che, a cavallo tra la fine degli anni 70 e gli anni ’90, hanno potuto apprezzarne le doti di pilota. Ripercorriamo la carriera di una grande del rallysmo italiano che vanta due titoli nazionali ed altrettanti europei, oltre ad una brillante carriera di manager e imprenditore sempre a contatto coi rally di casa nostra.
Nato a Genova il 16 maggio 1955, fa il suo esordio nei rally giovanissimo, nel 1974 al Rally Monti Savonesi, al volante di una Lancia Fulvia HF 1600. Un esordio “a singhiozzo” per lui che riesce a mettersi a volante, supportato dalla famiglia, con un padre che stabilisce un chiaro ordine di priorità: prima viene un titolo di studio e poi la carriera al volante.
Il difficile apprendistato del laureato Fabrizio Tabaton
Di quei primi periodi non rimarranno grandi segni negli annali dei rally ma il piacevole ricordo (e record) di “più giovane pilota a mettersi al volante di una Lancia Stratos”. Stratos che sarà la sua vettura anche nella stagione 1976 quando la Grifone Corse, di cui il padre Luigi è patron, rileva alcune Stratos dal reparto corse Lancia come premio per i risultati conseguiti nella stagione precedente.
Una stagione in cui prende il via di ben 8 appuntamenti. Il miglior risultato verrà al San Giacomo con un sesto posto ma sarà un anno complesso tra ritiri per noie meccaniche e qualche brutto incidente dovuto all’esuberanza tipica di “quelli giovani”. Al 4 Regioni avrà la peggio il suo navigatore che si romperà un braccio.
La consacrazione in A112
Nel 1977, insieme e a Gianni Vacchetto, prende parte a quel grande contenitore di giovani talenti che era il Trofeo A112 , ideato dal direttore sportivo del gruppo FIAT Cesare Fiorio. Dei 150 iscritti al trofeo Fabrizio Tabaton è sicuramente nell’elenco dei papabili vincitori (tra gli altri Paleari e Bettega che sarà vincitore) ma non riuscirà a superare certi errori già evidenziati e la stagione passerà in archivio come puro apprendistato con qualche piazzamento come frutto. L’acuto sarà al Rally dell’Isola D’Elba dove arriva una bella vittoria.
Quelli sono anni importanti per le giovani leve. Vincere una gara significa aggiudicarsi nei premi in denaro e prospettive di carriera su sedili importanti e con supporto diretto dal costruttore. E nell’edizione 1978, la seconda per,il trofeo A112, la vittoria è proprio di Tabaton.
Undici gare stagionali con ben sette cambi al vertice della classifica per aggiudicarsi il diritto di tornare a sedere su quel primo amore a quattro ruote, la Lancia Stratos.
Il nuovo abbraccio Tabaton – Grifone
Con la Stratos quell’anno si presenterà al via di ben 11 appuntamenti rallystici. Sarà un anno di buoni risultati, con due secondi posti alle spalle di Tony Fassina che a fine stagione si laureerà campione italiano rally e uno alle spalle di Casarotto. Un bottino incoraggiante ma ancora magro per le ambizioni del giovane e talentuoso Fabrizio Tabaton. Stessa sorte toccherà alla stagione 1980 dove cambia la livrea con lo sponsor Olio Fiat ma non cambiano i risultati che restano sempre in quel galleggiare tra i “buoni piloti a cui manca sempre quel quid”.
Coppa Liburna 1981: la prima vittoria firmata Tabaton – Tedeschini
Una nuova stagione con nuova organizzazione, nuove ambizioni e le solite incertezze. Fabrizio si alterna alla guida di Fiat 131 Abarth e Lancia Stratos ed in Toscana arriva finalmente la svolta della sua carriera.
A bordo della sua fidata Lancia Stratos e con alle note Luciano Tedeschini (che da lì lo seguirà per oltre 10 anni) al Coppa Liburna tutte le incertezze vengono spazzate via e Tabaton raggiunge il primo sigillo assoluto. Il risultato di anni di grandi sacrifici e il detonatore di una lunga serie di prestazioni crescenti che porteranno di lì a poco all’esordio internazionale.
Gli anni dei successi come “Uomo Lancia”
Nel 1982 per lui è pronto un programma praticamente ufficiale, anche se di fatto non lo è. Dispone di due Stratos, una per l’asfalto e una per la terra, che nella stagione precedente sono passati per la mani di Bernard Darniche. Si tratta di una stagione difficilissima con un livello di competizione come forse non si era mai visto prima nel campionato italiano rally. Michele Cinotto a bordo dell’Audi Quattro, Toni Fassina, Lucky Battistolli, Miki Biasion e Dario Cerrato su Opel Ascona 400, Federico Ormezzano su Talbot Lotus e poi Andrea Zanussi, Mauro Pregliasco, Gianfranco Cunico e Antonella Mandelli solo per fare alcuni nomi di quell’elenco partenti veramente di prim’ordine.
La stagione si apre con la Targa Florio. La velocità c’è ma con essa rimane anche la troppa voglia e la gara si conclude con un incidente, lasciando la vittoria alle Ferrari di Tonino Tognana e Jean-Claude Andruet. Ma di lì a poco arrivano le due gare isolane in cui Tabaton si troverà molto a suo agio: sarà secondo al Costa Smeralda e metterà nuovamente dietro tutti quanti all’Elba. I risultati si alterneranno tra qualche piazzamento, alcuni ritiri, una nuova vittoria al Colline di Romagna. Fino al Rally Piancavallo dove siede per la prima volta sulla Lancia 037 Rally della Martini Racing, che fino a quel momento era stata portata a battesimo da Markku Alen.
La stagione 1983 sembra quella del definitivo salto e invece c’è ancora da sudare. Su sette appuntamenti a cui prende parte arrivano ben quattro ritiri e due podi. Ma la storia racconterà come si trattasse solo di una stagione di transizione prima del decollo definitivo
1984-1987: gli anni di Tabaton campione
La vettura è la Lancia 037 Rally della Grifone – Vs Olio Fiat. Una foratura al Rally del Molise lascia pensare che potrebbe essere un altro anno difficile ma i dubbi vengono subito fugati al Rally della Lanterna dove Tabaton si impone sull’altra zero 037 guidata da Boretti. Quell’anno vincerà anche Rally di Limone Piemonte, Coppa Liburna, Rally Citta di Sassari, Rally Valle d’Aosta e Rally del Sestriere laurendosi campione italiano per la classifica riservata alle Gruppo B.
Nel 1985 diventerà campione Italiano Rally. Dopo aver aperto la stagione al Rally del Ciocco e Valle del Serchio con la Fiat Ritmo Abarth, riprende in mano la 037 e con essa riparte la raffica di vittorie. Ogni gara è un’autentica battaglia contro gli altri di casa Lancia: Bettega, Biasion e, soprattutto, Dario Cerrato che a fine stagione gli finirà dietro in classifica generale. Oltre alla soddisfazione nazionale, in quella stagione arriva il primo sigillo anche a livello internazionale: siamo al Rally Catalunya e Tabaton porta sul grandi più alto del podio la Lancia 037 Rally della Grifone Esso, battendo la 037 di Andrea Zanussi e Sergio Cresto.
Nel 1986 il focus su sposterà sul campionato europeo e sarà un grande successo per l’accoppiata Tabaton – Grifone: sarà vittoria al Rally Costa Brava, Rali Vinho da Madeira, Halkidiki Rally, Rallye Internacional Principe de Asturias, Rallye Catalunya e, infine, Marlboro San Marino Rally – Marlboro Challenge Trophy. Campione europeo per chiudere alla grande con la strepitosa Lancia Delta S4 ed iniziare un biennio con Lancia Delta HF 4WD e Lancia Delta Integrale con cui arriveranno un titolo nazionale nel 1987 e un titolo europeo nel 1988, sempre con il fido copilota Luciano Tedeschini.
Proseguiranno le stagioni internazionali fino agli inizi degli anni ’90, sempre con Lancia (nella versione Delta Integrale 16V) ma con il passaggio a Imerito Maurizio come navigatore, e un progressivo spostamento al ruolo manageriale all’interno di quella Grifone che ha rappresentato il cuore della sua carriera.
Eccovi un camercar da brividi al Vinho de Madeira 1995
Fabrizio Tabaton manager di successo
Negli ultimi anni della Delta nei rally sarà Piero Longhi a beneficiare dell’eredita lasciata da Fabrizio. Il team è preparato, competente, organizzato e quando Lancia decide di abbandonare è necessario un riassetto tecnico ed organizzativo che non cambierà di molto le prestazioni. Si passa alle Toyota, Celica prima e Corolla poi, provenienti dal TTE di Ove Andersson.
Saranno anni densi di soddisfazioni: con Pucci Grossi e la Celica arrivano due titoli italiani terra nel 1995 e nel 1997 mentre con le Corolla Andrea Aghini diventerà campione italiano nel 1998 e Tempestini diventerà campione italiano terra nel 1999. Nel 2000 sarà invece Piero Longhi, sempre su Corolla, a diventare campione italiano.
Seguiranno apparizioni (e vittorie) in gare minori e ronde che manterranno sempre intatto il nome Grifone Corse nel cuore degli appassionati.
Fabrizio Tabaton ogni tanto non disdegnerà il ritorno al volante: tra le altre apparizioni lo vedremo al Rally Valle D’Aosta su Fiat Punto S1600, al Rally Oltrepo Terme di Salice su Peugeot 206 WRC fino al Rallylegend 2010 (sempre su 206) che risulta al momento l’ultima apparizione al volante.
Una storia di rally completa e priva di recriminazioni quella di Fabrizio Tabaton. Una storia importante e che ha saputo lasciare tracce indelebili nel rallysmo italiano