Riflessioni dalla Scandinavia
Analisi a freddo della gara, team per team.
Mi sono preso un giorno in più per “digerire” questo rally di Svezia, ripensarlo, capirlo meglio e per tirare le somme e provare a trarre qualche conclusione utile.
THE SHOW MUST GO ON!
Si è trattata sicuramente di un’edizione anomala, come è anomalo registrare temperature di 6-8 gradi a febbraio nel Varmland (dove solitamente in questo mese anche le massime sono sotto lo zero) ed è indubbio che il fattore temperatura ha condizionato pesantemente tutta la gara.
Fin dalla prima prova spettacolo aleggiava la possibilità di alcuni annullamenti di p.s. per impraticabilità e se tutte le prove si sono svolte è stato solo per caparbietà svedese e per il calcolo statistico per cui è praticamente impossibile che il prossimo anno faccia di nuovo cosi caldo!
Non ci interessa la cronaca della gara, che conoscete ormai meglio di me, quanto piuttosto fare una valutazione complessiva di quello che abbiamo visto, fermo restando che ogni prova è stata tremendamente alterata dalla temperatura, favorendo di volta in volta chi stata davanti, dietro o in mezzo.
CITROEN TOTAL WRT
Partiamo, noblesse oblige, dal team del campione del mondo, ma parlando del suo compagno di squadra Esapekka Lappi che ha raccolto un ottimo secondo posto, per molti segno di una macchina estremamente competitiva. La C3 non era quel ferro vecchio che molti dicevano l’anno scorso, e non è improvvisamente diventata la migliore del lotto. D’altra parte si sa che spesso le tifoserie hanno la memoria corta, visto che anche l’anno scorso il secondo posto è andato ad una C3, quella di Breen, che ha anche vinto 3 speciali. La C3 ha, dopo la Yaris, il miglior motore e questo negli allunghi svedesi aiuta, così come ha aiutato la posizione di partenza (l’anno scorso per Breen e quest’anno per Lappi). Detto questo Esapekka è un pilota molto molto veloce, e se prende confidenza diventa un cliente difficile quasi per tutti.
Per quanto riguarda Ogier, sapeva di doversi difendere, ma sperava in qualche regalo da parte del meteo. Non è arrivato e forse questo l’ha innervosito, facendolo commettere molti piccoli errori, uno dei quali ha compromesso la sua gara. Niente di grave: anche nel 2017 e nel 2018 non aveva vinto e questo non gli ha impedito di essere campione del mondo. Vedrete che in Messico sarà tutta un’altra musica per lui. Peccato che Citroen continui a correre con 2 sole vetture, penalizzando così le sue possibilità di concorrere per il titolo costruttori. Che cosa aspettano a chiamare Ostberg??
TOYOTA GAZOO RACING WRT
Ho perso il conto delle volte che ho detto e scritto che Ott Tanak e la Toyota sono un duo imbattibile. A livello di velocità pura, questo ragazzo può vincere su tutti i fondi e la Yaris, per sua stessa ammissione, è un missile terra-aria. Rispetto all’anno scorso, sembrano anche avere acquisito più affidabilità (ma attendiamo il Messico prima di dare un giudizio definitivo), e la squadra, con Meeke al posto di Lappi sembra aver trovato la quadratura del cerchio a livello di equilibri. Per Jari-Matti e Kris è chiaro chi è la prima guida e questo, soprattutto per il nord-irlandese vuol dire meno pressione, e i risultati si vedono (tutto sommato è quarto nel mondiale). Chi invece delude è Latvala, che forse a fine stagione dovrebbe fare una riflessione sulla sua bellissima carriera e sul modo migliore per appendere i guanti al chiodo (ma spero davvero di sbagliarmi, adoro sia il suo stile di guida che la sua spontaneità!). Per il Rally Guanajuato Tanak e Meeke sono due favoriti d’obbligo, difficile non pensarli in testa alla gara.
HYUNDAI SHELL MOBIS WRT
Di Mikkelsen ne abbiamo già parlato molto approfonditamente, per cui non credo sia utile andare oltre. In generale la I20 ha mostrato ancora di essere un po’ in ritardo di motore rispetto alle altre. Era molto semplice vederlo durante le dirette, guardando l’indicazione della velocità sugli allunghi ed è stato confermato da tutti e tre i piloti che hanno lamentato una scarsa competitività sul veloce, soprattutto da parte di Loeb. Proprio il cannibale è stato il peggiore dei tre piloti Hyundai. D’altra parte, seppure lui abbia sempre dichiarato che il rally di Svezia è uno dei sui preferiti in assoluto, non è certo la gara che ha vinto più spesso e le condizioni non erano perfette per chi non frequentava quelle speciali da molti anni (chiedere a Grönholm per informazioni!). Adesso per lui c’è un turno di stop in favore del rientrante Sordo, per cui il giudizio è rimandato alla Corsica, dove ci aspettiamo grandi cose.
Giudizio sospeso anche per Neuville: le qualità di questo pilota non si discutono, ma è sembrato un gradino sotto le sue potenzialità. Forse è quel gradino di sviluppo che manca alla I20, ma sicuramente il Messico ci darà una visione più chiara da questo punto di vista. L’anno scorso non è andato bene, ma quest’anno potrebbe andare diversamente!
M-SPORT FORD WORLD RALLY TEAM
La squadra di Cockermouth partiva con il ruolo di outsider quest’anno, e questo era ben chiaro a tutti gli addetti ai lavori, ma stavamo aspettando una zampata d’orgoglio e in effetti questa zampata, almeno a metà, è arrivata il Svezia. Onestamente ho criticato in passato le prestazioni di Suninen, spesso troppo conservative o fallose, ma questa volta Teemu ha fatto veramente una bella gara, almeno fino a quando ha retto alla pressione di Tanak. Sarebbe facile criticare l’errore che dalla vetta lo ha retrocesso fino in ottava posizione, ma oggettivamente non era una situazione facile. Pensateci: avete la possibilità, dopo molte prestazioni insapori, di lottare per la vittoria. Ci provate, spingete al limite, ma purtroppo siete contro un estone che sembra imbattibile e guadagna secondi a palate anche dove sembra impossibile. Normale che poi Suninen, classe 1994 (non lo dimentichiamo) possa sbagliare, ma questo non vuol dire che sia andato male! Buono anche il quinto posto di Evans, a dimostrazione da un lato delle qualità del pilota e dall’altro della performance della Fiesta sui fondi veloci. La prossima gara sarà una grande incognita per M-sport, certo, l’anno scorso hanno vinto, ma guidava un certo Ogier! Tra l’altro anche Malcom Wilson schiererà solo due vetture ed è un vero peccato perché Tindeman sta migliorando velocemente e l’anno scorso, con la Fabia R5, aveva raccolto un ottimo settimo assoluto!
In ogni caso, quella che ci aspetta dal 7 al 10 marzo, sarà una gara completamente diversa dalle prime due, che potrebbe confermare i valori già visti o, parafrasando l’ormai noto Alessandro Borghese, ribaltarli completamente!