CIR – Scandola “D’accordo con Paolo sulle prove ripetute ma vale anche per l’asfalto”
Il pilota Skoda risponde al collega e riaccende il dibattito sul CIR 2019
Ricordate l’intervista rilasciata pochi giorni fa da Paolo Andreucci ai colleghi di Motorionline? L’avevamo riportata pure noi. Ad una precisa domanda sulla polemica sollevata da Umberto Scandola sul possibile taglio di gare su fondo sterrato nel CIR, Paolo rispose che “se venissero messe a calendario gare nuove con percorsi inediti ben vengano, ma che non siano sempre la solita ripetizione di prove già fatte negli anni
Beh oggi sul suo profilo Facebook, è arrivata la risposta di Umberto. La linea del pilota veronese non cambia, continua a chiedere ad grande voce il 4-4. Queste le sue parole:
Ho letto un’intervista fatta a Andreucci qualche giorno fa e la risposta che dà a una domanda (che riporto qui sotto) mi vede chiamato in causa e per questo mi permetto di riportarla, e sono in parte dello stesso pensiero di Paolo. Colgo l’occasione per fare loro pubblicamente le congratulazioni per il titolo. Le gare e campionati non si vincono per caso. In particolare quando sono 11!! Tornando alla questione, sono d’accordo che le prove speciali ripetute più e più volte in un senso e nell’altro possono essere anche noiose ma lo sono allo stesso modo anche per le gare in asfalto.… io che ho iniziato a correre nel ormai lontano 2003 non saprei dirvi quante volte ho percorso tra ricognizioni e gare molte delle prove speciali che hanno fatto parte del CIR 2018 e probabilmente anche del 2019. Per esempio Renaio, Careggine, piuttosto che Perinaldo o Vignai per non parlare della Targa Florio come la prova di Lascari ecc.. potrei elencarne a decine e decine.. ma questo è anche il rally.. è come se non ci fosse il Turini a Montecarlo. Aggiungo che aumentando le gare in terra le prove speciali sarebbero per forza nuova per la maggior parte dei partecipanti al CIR.
Visto che domani 6 novembre ci sarà l’esecutivo e che verranno definite le gare del CIR 2019 faccio il mio ultimo appello al buon senso di chi sta nella stanza dei bottoni.
Un CIR “4X4” credo sia equo nei confronti di tutti (pneumatici-auto-team-piloti ecc) e non servirebbe un coefficiente maggiorato in alcuni eventi, come accade oggi, per cercare di ottenere un campionato più “combattuto” fino alla fine. La speranza è l’ultima a morire..
La speranza è l’ultima a morire dice Umberto, ma dalle stanze dei bottoni filtrano notizie poco positive. Si dovrebbe restare con il 6-2 con l’ingresso del Rally Italia Sardegna corso nel suo pieno chilometraggio e seconda gara potrebbe essere una new-entry, il che vorrebbe dire la retrocessione di Adriatico e San Marino nel CIRT.