Donazzan ne ha per tutti e mette in dubbio la partecipazione di Orange1 al CIR 2019
Tra autocritica e attacchi a tutto tondo, il team arancio si prepara per l'Adriatico 2018
Parole di fuoco quelle del patron di Orange1 alla vigilia del Rally dell’Adriatico 2018. Non è passata la rabbia per i fatti accaduti al rally di Roma Capitale e non è piaciuta la mancata reazione da parte degli organi federali nei giorni successivi.
Per diversi giorni si è rincorsa la voce che la Ford Fiesta R5 arancione potesse non essere presente a Cingoli. È arrivata poi la smentita con l’elenco iscritti ma l’umore del presidente è sempre lo stesso. Non manca una buona dose di autocritica alla squadra e un interrogativo finale piuttosto spiazzante.
Non avrei partecipato al Rally dell’Adriatico perché i fatti di Roma, che hanno causato grave pericolo all’incolumità del nostro e di altri equipaggi, non possono accadere. Per giunta, non c’è stata nessuna reazione da parte di nessuno, come se niente fosse successo: incredibile e inverosimile. Tutto questo lo dichiaro al di là del fatto che noi siamo in una posizione di campionato che non soddisfa le aspettative a causa dei troppi errori commessi dalla squadra. Accetto il compromesso ma non condivido molte cose, a cominciare da com’è strutturato il campionato a livello di regolamenti e punteggi. Chiedo ad esempio alla Federazione ed agli organizzatori dell’Adriatico: come mai il leader della classifica di Campionato Italiano ha postato l’11 settembre sui social media la descrizione delle prove speciali che sono state rese note solamente lunedì 17 settembre? I nostri investimenti per il 2019, a questo punto, sono in discussione: a certe condizioni non c’interessa essere presenti nel Tricolore.
Resta concentrato sulla gara Simone Campedelli che da queste parti ha sempre fatto bene e vuole cercare di restare aggrappato al campionato sfruttando il suo fondo preferito (la terra) e il coefficiente maggiorato della gara marchigiana.
Spero e credo che questa volta non sarà diverso perché gli sterrati marchigiani mi sono congeniali e in più posso contare sulla grande competitività delle gomme Michelin per questa gara. All’ottanta per cento il percorso è uguale a quello della passata edizione, con una prova nuova – Saltregna nella prima tappa – corta e “tecnica”. L’Adriatico è un rally mediamente veloce, con sterrati levigati e fondo “a schiena d’asino” da affrontare curando al massimo le traiettorie, davvero importanti qui. Ripeto: su questo percorso mi trovo a mio agio e conto di fare bene, nonostante non sia stato possibile effettuare dei test pre-gara finalizzati.