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Wrc: il lavoro sui differenziali alla base della vittoria di Tanak in Germania

L'estone è stato l'unico ad correre con il 70% della potenza al retrotreno

Con due vittorie consecutive, Ott Tanak e Toyota si sono ampiamente rilanciati nella lotta sia per il titolo mondiale piloti che per quello costruttori. Due gare sostanzialmente senza storia, che hanno evidenziato una superiorità piuttosto netta della Yaris guidata dall’estone sia sui veloci sterrati finlandese che sull’insidioso asfalto tedesco.

Alla base di questa striscia positiva, che non ha precedenti dal rientro di Toyota nel mondiale rally, ci sono diversi fattori. Prima di tutto quello umano, con Ott che ha confermato la sua completa maturazione su tutti i fondi, in cui ha mostrato una competitività invidiabile e priva di errori. A questi grande risultati hanno però ampiamente contrubuito anche diversi aggiornamenti sulla Yaris ed un set-up appositamente studiato per il catrame tedesco. Se gli sviluppi sul propulsore giapponese ha dato subito i suoi frutti, in Germania Tanak è stato in grado di essere il più veloce anche grazie ad un bilancimaneto particolare dei differenziali.

L’estone è stato infatti l’unico tra i suoi compagni di squadra a correre con il 70% della potenza ripartita sul differenziale posteriore. In questo modo la sua Yaris è risultata più agile soprattutto in uscita di curva, dove le vetture di Latvala e Lappi sono apparse piuttosto sottosterzanti in più di un’occasione. Se l’assetto studiato da Tanak e dai suoi tecnici ha permesso un riscontro cronometrico migliore, altra concausa è stata un minor consumo dei pnematici anteriori; un degrado avverito invece da gran parte dei “big”.

I suoi due compagni di squadra hanno infatti corso con una ripartizione della potenza al 50/50, motivo per il quale hanno registrato tempi più alti dell’estone per tutto il weekend, seppur altamente competitivi. Esapekka ha conquistato un ottimo terzo posto, mentre JML è stato in lizza per la piazza d’onore fino a quando il cambio non lo ha tradito. Questo dimostra ovviamente anche il grande lavoro fatto sulle vetture giapponesi nel corso di questa stagione, al punto che possiamo tranquillamente definirle come le migliori del lotto.

Con una situazione che vede le Toyota rientrate pienamente nella lotta per entrambi i titoli, dopo una prima parte di stagione caratterizzata da qualche problema tecnico di troppo, alla corte di Tommi Makinen si attende un’ultima parte di stagione con molte aspettative. L’attesa è quella di un finale a tre in entrambi i campionati, e che ora che le vetture giapponesi sembrano aver trovato la quadra necessaria per fare davvero paura – insieme ad un pacchetto piloti invidiabile – l’obiettivo iridato non è più utopia.

 

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