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Altroché storie…..BRAVA TAMARA!

tamara molinaro

Se il mondo dei rally sa essere strano, il mondo dei tifosi di rally lo sa essere ancora di più. credetemi. Ogni giorno provo ad entrarci meglio dentro, convinto che il limite sia il mio, e non finisco mai di stupirmi. Succede questo: Tamara Molinaro vince l’ERC Ladies al Rally di Roma Capitale. Ok, è una domenica un po’ complicata, gli animi sono un po’ caldi per varie questioni e penso: “dai, una bella notizia per rasserenare tutti!”. Scrivo, pubblico e…..

Il mondo dei tifosi di rally aggiunge un altro tassello al suo totale livello di incomprensibilità. In mezzo a qualche “brava, complimenti” arriva l’esercito dei bastian contrari. Chi sostiene corresse da sola, chi che sia ferma, chi che sia solo un operazione di marketing, chi questo e chi quell’altro...come se avere un toro che ti mette le ali sullo sportello fosse una colpa e non un motivo di vanto.

Probabilmente il problema sono io e la mia visione sempre positiva e disincantata delle cose e allora tanto vale che provi a farvi capire perché penso che la vittoria di Tamara abbia qualcosa di grandioso che meriti di essere quantomeno celebrato nel nostro paese.

Rovescio la medaglia e provo mettermi nei panni di una persona che si trova nel posto giusto, nel momento giusto e nella situazione giusta. Sponsor importante, team importante, gare importanti e tutte le difficoltà di essere donna in un mondo prettamente maschile. C’è tutto per lasciarsi schiacchiare dal contesto e finire a fare la figura della bolla di sapone che, ai primi risultati negativi, scoppia. E invece non è successo niente di tutto questo.

Tamara Molinaro tiene il suo percorso fatto di obiettivi a breve e lungo termine (aaaah, la programmazione questa sconosciuta da ste parti) e puntualmente porta a casa quello che il planning chiedeva all’inizio. Cerca performance migliori, prende decisioni (lei o chi per lei) volte a svolgere il ruolo di pilota come si deve e tutto quello che è marketing lo vive con la giusta serenità di una ragazza giovane. Perché per correre a questi livelli il marketing serve come il pane e allora tanto vale viverselo bene. Chiunque la veda correre non può negarne l’impegno, la serietà e la determinazione che poco hanno a che vedere con il fatto di viversi bene una storia d’amore a tutto rally (tocco di romanticismo ma guai a tirarlo fuori tra un esercito di machi dalla birra in una mano e il righello per misurarselo dall’altra).

E allora cosa c’è di sbagliato in tutto questo? Perché non possiamo provare ad essere orgogliosi di una ragazza seria che porta la bandiera tricolore sul vetro da qualche stagione e che ieri l’ha riportata sul gradino più alto d’Europa?

Io mi sono già risposto, adesso tocca a voi!

Foto: Janus Ree per Red Bull

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