Due chiacchiere con Luca Bottarelli
A Brescia, nel 1997, nasceva Luca Bottarelli, giovane talento del rallysmo italiano, grazie anche alla passione del padre, Marco, anch esso pilota di Rally.
Ha corso in Francia, nel 2016, in due gare del trofeo Volant Peugeot, anche se la sfortuna gli ha impedito di cogliere ottimi risultati, e non è escluso che nel 2018 ci voglia riprovare.
Nella sua giovane carriera ha già parecchi risultati di rilievo a bordo soprattutto della Peugeot 208 R2B, ed è stato selezionato da ACI per disputare da ufficiale una gara del Campionato Europeo Rally, il Rajd Rzeszowski, a bordo della Toyota GT86 CS R3C, e, anche se si è conclusa con un amaro ritiro, per lui è stata davvero una grande opportunità, questo, e molto altro, in questa intervista:
Da dove nasce la tua passione per i rally?
La mia passione per questo sport nasce da mio padre, ha sempre corso e quindi me l’ha trasmessa fin da piccolo.
Descrivi i “rally” in 5 parole
Sacrificio, velocità, improvvisazione, amicizia, tempo.
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Nei fatti recenti il Rally Rzszowski, ove hai corso con la Toyota GT-86 CS R3C sotto l’ egida di ACI Team Italia, si è concluso con un incidente, ma non è stato assolutamente solo questo il rally, cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Purtroppo ci hanno sospeso le prime PS e poi ahimè abbiamo picchiato, devo dire però che è stata una esperienza bellissima. Correre essendo seguiti direttamente da Pirelli e da un team professionista come Motorsport Italia e da TMG è una grande responsabilità.
Parlando della gara devo dire che non avevo mai affrontato prove con velocità così elevate, e non è stato assolutamente semplice, sia nella stesura note sia nell’ interpretazione poi in gara, con note e correzioni.
E’ stata comunque una esperienza unica tralasciando il negativo finale.
Nella tua carriera, essendo te ancora molto giovane, hai corso parecchio, in Italia e all’ estero, con la Peugeot 208 R2B, puoi parlarci di questa “Francesina”?
La Peugeot 208 secondo me è una macchina stupenda, molto divertente e facile da interpretare.
Ti permette davvero tanto per la potenza che ha, e questo lo dimostra in moltissime gare dove sta davanti ai tempi delle più potenti R3C.
Quali sono le differenze che hai riscontrato tra i rally “nostrani” e quelli all’ estero?
Sicuramente le velocità delle PS, all’estero raggiungi medie altissime rispetto alle nostre gare, anche se credo che a livello di bellezza di prove in Italia non abbiamo nulla da invidiare agli altri stati.
Ho riscontrato davvero un livello altissimo di professionismo, il fatto che all’ estero puoi fare 2 passaggi rispetto ai 3 consentiti qui in Italia fa una grande differenza perché il lavoro sulle note è molto più intenso e quindi ci vuole parecchio impegno.
Qual è la macchina che finora ti è rimasta più nel cuore?
Personalmente non ne ho usate molte, quindi ti dico senza alcun dubbio la 208 R2B.
Terra o asfalto? Qual è il tuo rally preferito?
Non ho ancora ben capito quale prediligo. Ora ti dico asfalto ma probabilmente perché sulla terra ho ancora poca esperienza. Credo che ogni gara abbia il suo perché.
Sei stato navigato in alcune gare dal “giovane dentro” Gigi Pirollo. Cosa ti è rimasto della sua immensa esperienza? Quali sono le maggiori cose che hai appreso da lui?
Sicuramente Gigi mi ha insegnato molto. A partire dalla stesura note dove ho appreso davvero tanto.
Cosa ti aspetti in futuro dalla tua carriera, qual è il tuo sogno?
Sicuramente il sogno più grande è quello di disputare un intero mondiale.
Sei in lotta per il trofeo 208 Competition nel CIR, come ti aspetti di concludere il campionato?
Sicuramente in queste ultime due gare si deciderà tutto, gli altri ragazzi vanno tutti molto forte, quindi sarà un bel finale di campionato.
Noi arriviamo da due gare negative quindi abbiamo bisogno di un finale positivo
Grazie mille per la disponibilità, a presto!
Grazie mille a voi per l’ intervista. E’ stato un piacere.
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