Intervista a Fabrizia Pons: “La mia passione per i rally è nata con me”
Appuntamento d’eccezione per “Quando il Rally è Donna” con una leggenda dei rally al femminile. Stiamo parlando di Fabrizia Pons, storica navigatrice piemontese che insieme a Michèle Mouton ha formato l’equipaggio tutto al femminile che ha scritto pagine importanti della storia dei rally. Un pugno di domande con risposte sempre molto oneste e dirette, cercando di rispolverare il libro dei ricordi e la passione più verace per questo sport.
Che cosa hai provato nel 2008 quando ti sei ritrovata con Michèle Mouton a gareggiare in Nuova Zelanda al Dunlop Classic Otago Rally, a bordo della Ford Escort RS ?
Molto contenta di ritrovarmi in macchina con lei dopo tanti anni. Anche se lei, all’inizio, non era entusiasta e ci sono volute alcune prove speciali, per riprendere il ritmo. Ricordiamoci che le prove speciali all’Otago sono veloci tipo Finlandia ed è permesso un solo passaggio di ricognizione fatto in convoglio. Non facile!!
Come sei riuscita a partecipare ai vari mondiali?
Perché mi è stato chiesto, sia da Michèle, che da Piero Liatti e da Ari Vatanen
Non solo sei una affermata naviga, con ben quattro titoli italiani femminili come pilota; hai voluto provare proprio tutto, che sensazioni avevi quando alle note non eri tu?
Mi piaceva guidare, ma ho sempre preferito navigare.
Donna piena di risorse, ti troviamo anche sulle due ruote, la domanda è lecita cosa preferisci tra Cross e Rally?
I risultati sono arrivati con i rally. Con il cross, che adoravo, solo tanti incidenti e ossa rotte!! Comunque la prima gara a cui ho portato mio figlio come spettatore è stato il Motocross delle Nazioni a Maggiora.
Come ti è nata la passione per il rally? La tua primissima gara?
La mia passione è nata con me. Ho iniziato a guidare da piccolissima. La mia prima gara è stata il Team ‘971 del 1976 con una A112
Il tuo modello di riferimento sia ai primi passi che in questo momento chi è?
Non ho mai avuto un modello di riferimento.
Ti saresti mai aspettata di arrivare a questi traguardi?
Io, quando ho incominciato a correre, avevo un solo grande sogno: arrivare a partecipare al Safari in Kenya. Per ottenere tutto il resto ho lavorato tanto e con serietà. Ed è stato come un sogno.
Come ci si sentiva allora più di adesso in un ambiente sportivo prettamente maschile?
Non ho mai avuto problemi. Quando gli altri vedono che fai le cose seriamente, ti accettano senza problemi.
Ti vedremo impegnata in qualche attività ?
Tutt’oggi continuo a correre.
Grazie Fabrizia di averci dedicato il tuo tempo
Grazie a te. Con un gran saluto. Fabrizia
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