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WRC Rally Svezia 2025, le pagelle

Secondo appuntamento stagionale del World Rally Championship ad alto contenuto di spettacolo. Voti alti per i piloti coinvolti nel duello di testa. Bocciato Rovanpera. Evans fenomenale.

Siamo solo all’inizio della stagione, ma lo spettacolo non sta di certo mancando. Nel Rally di Svezia, nonostante le temperature polari, il clima è stato rovente fino all’ultimo giorno con il duello fra Takamoto Katsuta ed Elfyn Evans che ha tenuto tutti gli appassionati con il fiato sospeso.

Alla fine a spuntarla è stato Evans (leggi QUI il recap), ma al giapponese vanno comunque tanti applausi per aver ribaltato una situazione che lo vedeva pesantemente in difficoltà dopo il Rally di Montecarlo.

Così come Katsuta ha saputo rimediare dunque al brutto voto ricevuto in Francia tornando a casa questa volta con una bellissima pagella da big, altri invece hanno continuato il trend negativo. Vediamo insieme dunque chi sono i promossi e i bocciati sulla neve svedese con la nostra rubrica post evento.

Come sempre ricordiamo che le pagelle sono ovviamente il più possibile oggettive e tengono conto dei risultati ottenuti in relazione allo status del pilota.

Siete pronti? E allora apriamo il registro e partiamo, questa volta anche con una piccola incursione nel capitolo WRC2.

MIKKO HEIKKILA: 7
Eravamo tutti pronti a celebrare il baby fenomeno Tukka Kauppinen, dominatore addirittura davanti a Rovanpera dell’ultimo Artic Rally. Ci aspettavamo poi gli acuti di Georg Linnamae e Robert Virves. E invece a prendersi un incredibile podio è stato lui, Mikko Heikkila, che ha condotto in Svezia un rally altalenante nel quale comunque i picchi verso l’alto sono stati di più rispetto a quelli verso il basso. Più che promosso il finlandese.

ROOPE KORHONEN: 8
Il discorso sui nomi più attesi fatto sopra vale anche in questo caso. Roope Korhonen è riuscito infatti a rubare la scena ai suoi colleghi conquistando il primo podio in WRC2. Lo aveva sfiorato lo scorso anno proprio in Svezia arrivando quarto. Per non sbagliare questa volta ha fatto le cose in grande chiudendo secondo.

OLIVER SOLBERG: 9
Semplicemente ingiocabile dall’inizio alla fine. Terzo successo nel rally di casa per il figlio d’arte. Un hattrick che sa tanto di messaggio anche per Toyota. In fondo non è un segreto: quest’anno si gioca una fetta importante del suo futuro. Per arrivare fra i grandi si dice che abbia bisogno di più consistenza. Piano piano la sta sempre più trovando.

Veniamo adesso ai big che ci hanno ancora una volta regalato, nel bene e nel male, tanti spunti anche in Svezia.

KALLE ROVANPERA: 4,5
Voto ultra severo. Ma se non ci sono motivazioni extra allora dobbiamo cominciare a pensare che gli alieni di Space Jam, dopo l’NBA, abbiano spostato l’interesse anche sul WRC e in particolare su di lui. Talento completamente prosciugato o quasi quello del finlandese dal quale, dopo Montecarlo, ci si aspettava una reazione. Reazione che però non è mai arrivata. Un Rovanpera apparso arrendevole e con poche idee, come confermato anche dalle interviste dopo ogni prova, dove ha dichiarato in maniera preoccupante di non saper dare una spiegazione a questo tipo di prestazioni. Una piccola pezza alla scampagnata svedese è stata messa da Kalle nella giornata conclusiva. Davvero troppo poco per competere al ritmo della concorrenza. È vero, il Mondiale è appena iniziato e Rovanpera è attualmente al terzo posto nella generale, ma da qui in avanti non può più permettersi questi momenti di mediocrità.

ADRIEN FOURMAUX: 5
Il Montecarlo stratosferico gli ha dato una spinta importante in termini di hype, ma ha contribuito inevitabilmente ad aumentare anche le pressioni. Adrien così si è presentato metaforicamente in Svezia con su una spalla un angioletto che gli indicava prudenza e sull’altra un diavoletto che invece gli diceva di non alzare mai il piede dall’acceleratore. Ne è venuto fuori un rally che lo ha visto sbagliare e finire lontano dalla lotta per il podio. Uno scenario nel quale si vedeva anche questa volta. Veloce è veloce, ma a questi livelli non è tutto.

https://www.youtube.com/shorts/zYefDRsq760

JOSHUA MCERLEAN: 5
A proposito delle difficoltà che si incontrano fra i big, anche Joshua McErlean ha imparato sulla sua pelle quanto possa essere complicato misurarsi sulle vette più alte del rally mondiale. L’irlandese è la cartina al tornasole che può rivelare anche ai neofiti quanto sia irreale la competitività nel WRC. Joshua infatti ha disputato oggettivamente un ottimo rally, ad eccezione di un piccolo grande errore che ha finito con il compromettere tutto. Sarebbe da sufficienza piena, ma arrivare in fondo alla classifica pesa.

OTT TANAK: 5.5
Una quasi sufficienza che per uno come lui ha il sapore dello smacco. Ma in fondo è inutile nascondersi, Ott partiva come uno dei favoriti. Aveva già vinto due volte in Svezia e sulla neve è storicamente uno dei più proficui. Si aspettava anche lui di essere più incisivo, lo ha dichiarato non appena terminata la Power Stage. La delusione quindi è tanta perché il Rally di Svezia era un’occasione importante per lui. Alla fine invece si è rivelata un’altra tappa sfumata con tanto di posizioni di vertice che cominciano a diventare distanti.

GREGOIRE MUNSTER: 6
A Montecarlo era stato un po’ Dottor Jekyll e un po’ Mister Hyde. In Francia era arrivata infatti la sua prima vittoria in WRC, ma anche errori gravi. In Svezia ha cercato di essere più concreto portando la sua Ford Puma Rally 1 fino alla fine. Un rally che per lui può essere valutato positivamente, soprattutto considerando i mezzi a disposizione e chi aveva davanti.

SAMI PAJARI: 6
Il finlandese paga sempre lo scotto di essere considerato il nuovo talento chiamato a cercare di inserirsi nell’elite dei piloti candidati alla lotta al titolo. Spesso ci si dimentica però che per queste cose serve tempo. Pajari lo sta investendo bene e in Svezia ha già fatto vedere passi in avanti. Non ha incantato, non ha regalato performance straripanti, ma è rimasto comunque in linea fino alla fine. Il suo Rally di Svezia è sufficiente, anche se nella sua testa probabilmente non sarà pienamente soddisfatto, soprattutto perché sa di aver perso il duello con un altro nome nuovo che avanza: Martins Sesks.

MARTINS SESKS: 7
Eh sì, il primo voto ad effetto è proprio per lui. Il lettone si è presentato per la sua prima in WRC quest’anno e non è stato affatto una comparsa. Ha vinto come detto il mini duello con Pajari ed ha disputato un weekend più che positivo arrivando a ridosso degli extraterrestri. È ancora un talento grezzo, ma è sempre divertente vederlo correre. Lo si dice sempre e anche questa volta va ripetuto: Martins Sesks può diventare un profilo più che importante nel prossimo futuro.

THIERRY NEUVILLE: 7.5
Inizio di rally difficile, poi ha cominciato a macinare sulla neve gestendo i distacchi con la solita intelligenza da ragioniere. Stage dopo stage, secondo dopo secondo, il belga è riuscito così a chiudere al terzo posto. È ancora un po’ lontano dalle prestazioni dello scorso anno, ma questo forse è un dato preoccupante soprattutto per gli altri perché se dovesse cominciare a carburare, Neuville è già lì con il fiato sul collo a quelli che stanno più avanti.

TAKAMOTO KATSUTA: 9
Chiediamo tutti scusa a Taka. Un incipit doveroso dopo quanto ha saputo fare il giapponese in Svezia ribaltando ogni tipo di pronostico (e forse anche di epiteto) lanciato nei suoi confronti. Il buon Katsuta è stato decisamente un muro di gomma respingendo ogni critica con una performance da campione e andando anche vicinissimo alla vittoria. Solo uno sbalorditivo Evans, completamente in stato di grazia, gli ha negato il primo acuto in WRC. Davvero un peccato per lui, anche se quanto fatto vedere nelle foreste svedesi resta fin qui comunque uno dei capitoli più importanti della sua carriera.

ELFYN EVANS: 10
10 come le vittorie in carriera. 10 come la perfezione rappresentata dal suo Rally di Svezia. Elfyn si prende tutto: seconda tappa del Mondiale, il Super Sunday e la Power Stage. È il primo pilota della storia a riuscirci e questo mette anche un punto esclamativo devastante: per il titolo quest’anno c’è anche il gallese nella nuova versione cannibale.

https://youtu.be/PvO0XKRhNTE?si=BjJhtvM1omc3WAA1

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