WRC: “La mia carriera nel mondiale, cambiò grazie a degli shottini di vodka”. La svolta bizzarra della carriera di Meeke

Nel 2009, i piloti avevano opzioni molto limitate quando si trattava di datori di lavoro. La crisi finanziaria globale, che colpì duramente nel 2008, costrinse Subaru a ritirarsi dal campionato e, poco dopo, Suzuki seguì l’esempio.

Rimasero così solo due team ufficiali nel campionato, con un totale di appena quattro piloti ufficiali: Sébastien Loeb e Dani Sordo della Citroën e Jari-Matti Latvala e Mikko Hirvonen della Ford .

Fu una situazione impegnativa per i piloti che avevano dimostrato il loro talento e puntavano a competere ai massimi livelli, cosa che Kris Meeke ricorda bene.

Ero ancora con Colin McRae a quel tempo e ricordo che diceva, ‘questo è tutto, attraverseremo un periodo difficile, non ci saranno opportunità’ perché a quel tempo c’erano solo quattro piloti ufficiali nel campionato del mondo.

Meeke aveva gareggiato nella categoria junior del Campionato mondiale rally nella stagione 2006, ma in seguito era rimasto senza macchina.

Un tizio mi ha offerto di fare un rally in Irlanda a bordo di una Renault Clio Super 1600. Siamo riusciti a stabilire alcuni tempi più veloci rispetto alle World Rally Car e questo ha attirato l’attenzione.

A quel punto, Meeke non aveva idea di quanto significativo sarebbe stato questo momento. Renault contattò il ventinovenne e lo invitò a gareggiare nel Rally Russia, all’epoca parte della serie IRC, in una delle loro auto del team. Una nuova opportunità era ora all’orizzonte e la carriera di Meeke nei rally decollò in un posto inaspettato: un bar di un hotel.

La Clio R3 non aveva altezza da terra, gli ammortizzatori non erano sufficienti e la coppa dell’olio scoppiò, quindi il rally finì”, ricorda Meeke. “Ma alloggiavamo nello stesso hotel di Kronos, con cui avevo bei ricordi di aver lavorato nel 2005 con Marc Van Dalen. Alloggiava nello stesso hotel e ci sedemmo al bar a bere un po’ di vodka. E mi disse: ‘Penso di avere un piano. Penso di poterti far entrare nell’IRC l’anno prossimo”, ha ricordato Meeke a proposito dell’evento sfortunato in Russia.

Così mi ha telefonato una settimana dopo, e c’era un belga che era a capo del marketing Peugeot UK, Christian Stein, che in seguito è diventato a capo del marketing Seat in tutto il mondo, e tutto si riduceva a lui.  Dalla relazione di Marc Van Dalen con Christian Stein, si sono uniti i puntini e un programma è nato per fare l’IRC nel 2009.

Secondo Meeke, il concetto di IRC ha funzionato in modo brillante ed è un modello che potrebbe essere rilevante ancora oggi.

Hanno creato un concetto che, a mio avviso, ancora oggi è il modo giusto per creare un campionato mondiale”, ha riflettuto Meeke. I produttori producevano un’auto, la sviluppavano, spendevano i soldi per svilupparla e poi spettava agli importatori regionali gestire il programma, ha aggiunto.

E questo ha creato davvero una cosa nazionalistica. Tutti erano sullo stesso piano per quanto riguarda, sai, come Peugeot Belgio, Peugeot Francia, Peugeot Portogallo, Peugeot Spagna, Peugeot UK è stata coinvolta, Peugeot Italia è stata coinvolta. E l’importatore locale poteva gestire un’auto, ha continuato Meeke.

Nella serie IRC, Meeke e il suo copilota Paul Nagle hanno ottenuto vittorie significative durante la stagione. Il duo ha vinto eventi come l’Ypres Rally in Belgio, e il momento clou della stagione è stato il Rally Sanremo, dove Meeke si è assicurato il titolo di campione.

A Sanremo, le emozioni sono state forti per Meeke. Il campionato è stato deciso esattamente nove anni dopo la morte della madre.

È stato probabilmente uno dei giorni più importanti della mia carriera. È stata una delle giornate in cui le stelle si sono allineate

Il successo nella serie IRC ha aperto le porte a Meeke nel World Rally Championship, e il resto è un notevole pezzo di storia del rally. Meeke è diventato un pilota di alto livello, vincendo eventi come il Rally di Finlandia nel 2016.