Gli italiani che per fare la Dakar taglieranno a pezzi la loro macchina
Due ragazzi aostani in gara nella Classic anche grazie ad una iniziativa piuttosto particolare
Ok, la Dakar è la gara dalle mille sorprese e le tante sfumature ma questa volta si è andati ben oltre. E non poteva che essere di un gruppo di ragazzi italiani un’idea tanto intraprendente quanto bizzarra. Ma andiamo con ordine.
Conoscete Henry Favre? Stiamo parlando di un creator digitale aostano che ha costruito un’importante seguito grazie alla sua passione per i motori e, ancor più nello specifico, nei motorini. Da qualche anno ormai ruota attorno ai raid e alla Dakar e quest’anno ha deciso di prendere parte alla Classic con un progetto tanto ambizioso quanto “bizzarro”.
L’idea? Insieme ad Alessandro, suo conterraneo, ha deciso di correre la Dakar con un mezzo costruito in garage.
Sì, avete capito bene. In garage.
La base è un Mitsubishi Pajero del 1990, soprannominato “La Cafona”, così raccontata da Henry:
consuma come un camion e fa rumori che indirizzerebbero al meccanico, spoiler: abbiamo due meccanici a bordo. Questa belva giapponese è il frutto di mesi di lavoro, di birre calde e di saldature fatte senza troppa cura. Ci presentiamo alla Dakar in formula “petardo”, senza assistenza in gara
e con un impianto elettrico fatto riciclando il vecchio cablaggio industriale del mio capannone. Qualche pezzo racimolato dagli amici e altri dai rottamai. Ah si, abbiamo le bronzine nuove, ma le calze ignifughe comprate su Vinted.
Insomma ce n’è di materiale quantomeno per sorridere.
Non fosse che in gara ci saranno davvero con il numero 751 e con tutta la voglia di divertire e raccontare un’esperienza unica e che ha tanto bisogno di supporto e sostegno da parte degli appassionati.
La formula? Quella del crowdfunding ma con un tocco “atipico”.
Infatti, per dare una mano a questa impresa, si può acquistare una semplice t-shirt commemorativa oppure un pezzo della vettura che, al termine della corsa, sarà tagliata a pezzi (ovviamente nelle parti facilmente ricostruibili) per permettere a collezionisti e supporters di appendere al muro un cimelio di questa bella storia di passione.
Un’iniziativa decisamente curiosa e meritevole di tutto il nostro supporto. Un simbolo che di fronte alla passione vera non c’è alcun limite alle idee e alle soluzioni.
Henry lo potete invece seguire qui su Instagram. Sta documentando alla grande ogni momento!