Katsuta ed il Rally del Giappone: un altro errore avrebbe segnato il suo “game over”
Takamoto Katsuta avrebbe potuto essere escluso dal team Toyota Gazoo Racing se solo avesse commesso un altro errore nella gara di casa. Ma il giapponese ha dato prova di crescita e maturità, assicurandosi un sedile anche per il 2025
La posta in gioco era davvero alta. Troppo alta per potersi permettere di fallire. Toyota è andata incontro all’ultimo round della stagione, la gara di casa, il Rally del Giappone, sapendo che aveva bisogno di un rally praticamente perfetto per soffiare il Mondiale Costruttori ai rivali di Hyundai. Ed anche il pilota, e idolo, di casa, Takamoto Katsuta, avrebbe dovuto dare il massimo.
Una serie di errori, ad inizio anno, lo avevano “messo in panchina” in vista del Rally del Cile. Era poi rientrato in occasione del Central European Rally dove, grazie ad una domenica davvero consistente, aveva portato a casa 12 punti. Ma in Giappone l’obiettivo era ancora più alto: eseguire alla lettera quello che la squadra gli avrebbe richiesto, altrimenti la sua carriera a tempo pieno nel WRC sarebbe stata in bilico. Un passo falso in Giappone avrebbe significato la fine per Taka che ha, lui stesso, confermato:
” Sì, ora lo posso dire, sarebbe stato proprio così. Quando ho sentito circolare queste voci, prima del rally, ho subito pensato che se avessi fatto qualcosa di sbagliato sarebbe stato il mio ultimo rally, quindi c’era una pressione enorme su di me. Era in gioco la mia carriera, ma anche la mia vita ”
Quanto era reale la minaccia per il futuro di Katsuta in Toyota? Molto. Spesso si è portati a pensare che essendo un pilota giapponese, la stessa bandiera di Toyota, il primo driver uscito dal “vivaio” della casa nipponica, goda di un certo livello di protezione. Ma lo stesso Team Principal di Toyota Gazoo Racing, Jari-Matti Latvala, ha confermato che non c’era nessuna garanzia, né tantomeno alcuna protezione, sulla continuazione insieme a Katsuta come pilota a tempo pieno e che si era già discusso in merito ad un suo “declassamento” a pilota part-time:
” In un certo senso, il Rally del Giappone è stato un test. Spesso hai la necessità di vedere anche solo un piccolo cambiamento. Ricordo che una volta un bravo ingegnere mi disse: ‘Jari-Matti, puoi fare un errore, ma se lo fai di nuovo, è solo stupidità’. Penso che sappiamo quello che Taka è in grado di fare, ed è davvero veloce. Ma se vengono commessi errori simili, proprio in quel momento dobbiamo imparare da loro. E penso che abbia dimostrato come ne abbia fatto tesoro. Questa è la cosa più importante ”
La pressione a cui Katsuta è stato sottoposto, durante l’intero weekend di gara, era davvero altissima. Ma lunedì, subito dopo il rally, è stato rivelato che il giapponese avrebbe fatto parte, a tempo pieno, della formazione Toyota anche ne 2025. E nemmeno Taka sapeva nulla prima della rivelazione di Toyota. Ha continuato Latvala:
” Era il momento giusto, Taka doveva fare un passo avanti nella sua carriera. Qualcosa doveva cambiare. Lo abbiamo messo in pausa in Cile. Abbiamo adottato una strategia un po’ diversa per lui, sia al Central European Rally che in Giappone. Deve guidare in modo costante, deve ridurre un po’ la velocità, ma deve portare la macchina a casa. E poi in Giappone, dopo aver svolto molto bene il suo compito, prima della Power Stage gli abbiamo detto: ‘Ora hai via libera. Puoi provarci. Se va male, hai ancora la prossima stagione successiva’ ”
Quando ha sentito questa frase il suo sollievo è stato enorme. Il suo sorriso, caratteristico di Takamoto Katsuta, era finalmente tornato. E la pressione si era finalmente allentata, come ha ammesso anche il giapponese:
” Volevo scappare. E’ stata una grande prova per me e devo fare un passo avanti per avere una mentalità più forte, spero che questa esperienza mi aiuterà per il futuro. Ci saranno sempre momenti difficili ”
Con la carriera salva per un altro anno, Katsuta deve ora concentrarsi sul limitare gli errori che lo hanno messo sotto i riflettori per tutto l’anno. Non sarà chiamato a segnare punti per Toyota prima di metà febbraio, perché a Monte-Carlo ci sarà Sébastien Ogier, nella sua prima gara da pilota part-time della stagione, a cercare di prendere punti al posto del giapponese o di Sami Pajari. Non è stata ancora definito in quali round Katsuta o Pajari saranno scelti per segnare punti per il Costruttori, quando Ogier sarà assente. Ma Katsuta ha già imparato una lezione dall’anno appena concluso: deve smetterla di impegnarsi troppo per dimostrare il suo valore. Quel peso è ciò che lo ha messo in una posizione così precaria fin dall’inizio. Ha affermato Taka:
” Tutti nel team mi stanno dando le giuste dritte su cosa dovrei fare. In passato, quando mi dicevano qualcosa, mi mettevo troppa fretta: no, devo vincere, devo vincere, perché altrimenti il team non avrà più bisogno di me, quindi devo dimostrare cosa so fare, altrimenti non avrò futuro. Quando ho avuto momenti difficili quest’anno, ad esempio prima del Cile, ho parlato molto con i ragazzi della squadra, come Tom Fowler, e ho capito che non era così. Stavo bruciando le tappe, non se lo aspettavano nemmeno loro, non speravano che arrivassi a poter avere un ritmo da “testa della gara”. Erano più portati a sperare in un mio terzo, quarto, quinto posto che sarebbero stati sufficienti. Ma pensavo sempre di dover fare di più. Poi, alla fine, ho commesso un errore e mi sono creato una situazione complicata da solo, quello è stato il mio più grande errore. Ma ora ho le idee più chiare, posso essere più calmo e avere un approccio più progressivo. Penso di essere mentalmente più forte, prima del rally, per poter stabilire un buon obiettivo, quindi sono abbastanza sicuro che l’anno prossimo farò una stagione davvero buona ”
Si erano viste potenzialità che lo avrebbero potuto portare anche a vincere qualche gara, ma poi erano sempre arrivati incidenti. Un Katsuta più calmo e misurato non si pone lo stesso obiettivo per il 2025, e potrà anche contare sul supporto del team in tal senso:
” Innanzitutto devo fare gare molto regolari, come ho fatto negli ultimi due rally, poi portare alcuni risultati. Di sicuro sarebbe bello lottare per un posto sul podio in alcune gare, ma senza correre troppo, come invece ho fatto quest’anno. Quando ho la possibilità di combattere contro qualcosa di più grande, allora ci provo e basta. Ma prima devo guardare alla strategia di gara. Ho imparato molto anche da Séb in questi momenti difficili e mi ha dato molti consigli. Lo apprezzo molto. Sono stato così felice per come mi ha aiutato, ovviamente non solo Seb. Apprezzo molto il fatto di aver avuto un supporto davvero molto valido dai ragazzi: Tom, i miei compagni di squadra Séb, Elfyn, Kalle e anche altre persone intorno a me, che mi hanno dato tantissimi consigli e suggerimenti. Senza di loro non so se avrei potuto farcela “
Foto di copertina: Luca Barsali