Rally Safari 2002: Quando Markko Martin finì quarto nonostante le note dimenticate
Il Safari o lo ami o lo odi. Non esistono mezze misure. E l’edizione del 2002 è stata una di quelle che è riuscita a farsi comunque voler bene da Markko Martin, nonostante una lunga serie di brividi ed emozioni per raggiungere un grande risultato finale. Ma andiamo per gradi.
Edizione numero 50. Un’edizione nata con grandi buone intenzioni, subito naufragate per la mancanza di investitori seri pronti a supportare le richieste del Promoter e salvata in extremis dalla società di comunicazioni satellitari, Inmarsat. Dieci settimane di tempo per organizzarla, roba da record. Al via una cinquantina di vetture e qualcosa come venti WRC, in quella prima edizione caratterizzata da prove più corte rispetto alla tradizione e velocità medie piuttosto alte. Altissime.
La squadra da battere sembra sicuramente Peugeot con il trio Burns, Gronholm e Rovanpera, Mitsubishi ha iniziato il suo lento declino ma c’è con Delecour e Alister Mcrae, in Citroen scalpita un giovanissimo Sebastien Loeb che, insieme a Radstrom, porta in gara la Xsara WRC e Subaru schiera la bella coppia Solberg – Makinen. E poi c’è Ford che, insieme ai due assi Mcrae e Sainz, supporta il giovane e arrembante estone Markko Martin.
Per lui è la prima volta in Africa. Dopo stagioni in crescendo, e dai risultati sempre più importanti, Ford ha deciso di supportarlo “parcheggiandolo” nel team RS con l’idea di valutarlo al meglio per un sedile ufficiale per la stagione successiva. Il Kenya non è sicuramente il suo terreno abituale e, fin dalle ricognizioni, capisce che ci sarà da stringere i denti, cercando di trovare un buon passo e tenendosi lontano dai guai il più possibile.
Un Safari incredibilmente veloce. Vinto, ad una media di 117,28 km/h, da Colin McRae, solo 4,52 km/h più lenta del Rally di Finlandia della stessa stagione, sui soliti sterrati duri e velocissimi. Le prove sono solamente dodici ma tutte sopra i 70 km di lunghezza, con la Kedong – Ntulele da 106.59 km come prova “monstre“.
Veloce e tostissima come dichiarato dallo stesso Martin:
“ Dentro l’auto era diverso fisicamente rispetto ad altri rally. Abbastanza faticoso perché il rally era più lungo e la mattina partivamo sempre molto presto. Non sudavi molto nei tratti competitivi come in altri eventi, ma era davvero molto duro per braccia e polsi. Stringere il volante così forte per così tanto tempo era davvero dura. Ci è voluto del tempo per capire le note, perché erano così diverse da altre gare. Abbiamo avuto solo tre forature in tutto il rally, anche se non stavamo usando le mousse tranne che nella primissima sezione. Ovviamente, abbiamo dovuto badare alle gomme sulle parti rocciose, ma la decisione di non usare le mousse ha funzionato bene. E l’auto era incredibile! Era così forte e affidabile. Era più probabile fare del male a te stesso prima di ferire la Focus. Prima del rally avevamo testato la vettura andando a tutta velocità sulle strade più sconnesse che potessimo trovare, cercando di identificare eventuali punti deboli “
Ma il vero momento thriller è nell’ultima tappa: Martin è quinto nell’assoluta fino a quel momento, determinato a provare a prendere Loeb e Radstrom, a partire dalla SS10 Ntulele – Kedong 2 da 106.56 km. Ma, appena partiti, Michael Park si accorge che qualcosa non va. Le note che sta seguendo non sono quelle giuste e subito realizzano di dover proseguire per oltre cento chilometri, a circa 120 km/h di media, senza indicazioni. In loro soccorso viene l’elicottero ma con indicazioni sommarie sulla lunghezza e chiusura delle curve. La prova è lunghissima e “perdona” le possibili ed inevitabili sbavature.
Il video rende bene l’idea della precarietà della situazione:
Finiranno la prova col settimo tempo assoluto, a quattro minuti da Colin McRae vincitore della prova (e della gara). E la Dea bendata verrà in loro soccorso con un problema ad una sospensione ad attardare Loeb, permettendo al duo estone-britannico di raggiungere uno spettacolare quarto posto al primo (ed ultimo) Safari Rally Kenya corso in carriera.
Risultati finali del Safari Rally 2002
1 | McRae/N. Grist (Ford Focus RS WRC) | 7h58m28.0s |
2 | H. Rovanpera/R. Pietileinen (Peugeot 206 WRC) | +2:50.9 |
3 | T. Radstrom/ D. Giraudet (Citroen Xsara WRC) | +18:38.6 |
4 | M. Martin/M. Park (Ford Focus RS WRC) | +21:28.0 |
5 | S. Loeb/D. Elena (Citroen Xsara WRC) | +21:48.1 |
6 | G. Panizzi/H. Panizzi (Peugeot 206 WRC ) | +34:41.0 |
7 | R. Cresta/J. Tomanek (Skoda Octavia WRC) | +54:38 |