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Rally dei Nuraghi e del Vermentino: programma di gara

76 km totali con tre prove da ripetere due volte!

E’ giunta l’ora di scoprire i dettagli delle tre prove speciali, da ripetere due volte, che vanno a formare gli oltre 76 chilometri cronometrati del 21Âş Rally dei Nuraghi e del Vermentino, abbinato anche quest’anno al 6Âş Rally Vermentino Historicu e al 5Âş Baja Terre di Gallura.

I due rally si correranno sul medesimo percorso, per il baja, come da regolamento, gli organizzatori della Rassinaby Racing hanno ideato una variante ad hoc nella speciale di Tula che non verrĂ  svelata in anticipo.

Domani la Tula-Erula

Domani si comincerĂ  con lo shakedown e la qualifying stage, introdotta nel regolamento federale nel 2024, che si disputeranno in territorio di Berchidda, lungo un tratto stradale mai impiegato in precedenza e su cui sono state effettuate delle modifiche per ampliare la carreggiata. Il programma prevederĂ  le libere (ore 7-8.30) e la qualifying stage delle Rally2 (2,44 km, ore 8.56), seguiti, dalle 10.15 alle 12, dallo shakedown per le restanti vetture. Dopo la partenza cerimoniale delle 13.30, i concorrenti affronteranno per due volte la nuova Erula-Tula (11,34 km, ore 14.13 e 16.43), con un riordino nel centro di Tula alle 15, tra il primo e il secondo passaggio.

Utilizzata dal 2016 dal Rally Italia Sardegna, quest’anno viene impiegata per la prima volta come speciale dal Rally dei Nuraghi e del Vermentino. Il dedalo di strade in cima al Parco Eolico de Sa Turrina Manna permette però una ampia varietà di combinazioni di percorso, tanto che la soluzione adottata in questa occasione risulta assolutamente inedita nella sua interezza. Si parte con una salita e una serie di curve e controcurve tipiche delle rampe di montagna poi, dopo un tornante attraverso un cancello, il percorso si fa meno tortuoso con un misto veloce a fondo variabile. Giunti sull’altopiano un restringimento obbligherà a un repentino cambio ritmo con un’insidiosa inversione a 90°, seguito dal veloce tratto che fiancheggia le pale eoliche, fino ad un nuovo cambio di passo innescato da un’inversione secca a cui segue un veloce tratto su pista cementata. Una chicane provoca un brusco rallentamento subito prima di ritornare sullo sterrato dentro il bosco, con un misto guidato veloce e molto tecnico. Attraversata poi la strada asfaltata davanti alla sottostazione elettrica, si ritorna nel bosco per un difficile tratto sterrato molto veloce a carreggiata stretta. Superata la dorsale cementata, ci si immette nuovamente nella parte boscosa con un tratto di strada più largo e guidato, ma una piega brusca conduce i piloti su un tratto veloce caratterizzato da diversi cambi di altimetria, al termine un’inversione molto stretta riporterà nel bosco i piloti su un tratto veloce e spettacolare dove incontreranno due velocissime ampie curve per i cultori della derapata controllata. Nel bosco, una piega ad angolo retto molto stretta porterà le vetture ai ben noti saliscendi della parte nord del percorso prima della barriera artificiale che annuncerà il tratto terminale, veloce ma con carreggiata stretta, dove ogni errore sarà fatale. Una stretta curva a gomito e poi l’arrivo di una prova molto tecnica e “nervosa” caratterizzata di tanti cambi di ritmo e stile di guida.

Le speciali del sabato

Sabato 26, invece, gli equipaggi in gara si misureranno con i doppi passaggi sulle speciali Alà dei Sardi-Buddusò (6,90 km, ore 9.57 e 13.42), che toccherà lo spettacolare Monte Lerno su un tracciato lievemente accorciato rispetto alla prova del 2023, e Pattada-Oschiri (20.08 km, ore 10.28 e 14.13), che includerà al proprio interno anche la vecchia “Filigosu”. Previsto, tra i due passaggi, un riordino al campo sportivo di Berchidda alle 11.20.

La speciale numero 3 e 5 è la Alà dei Sardi-Buddusò: sette veloci chilometri disegnati sull’altopiano dei monti di Alà. Bisogna tenere fin da subito un ritmo elevatissimo se si vuole fare la differenza: il tratto iniziale è molto veloce ed è appena moderato da alcuni curvoni di appoggio in leggera pendenza. Poi un insidioso saliscendi che conduce a una curva a 90° e a una discesa che porta a un deciso tornantone a sinistra, dove si può esibire la stoffa del campione nell’affrontarlo in velocità senza perdere terreno. A seguire un velocissimo tratto in leggera salita, bruscamente interrotto dalla deviazione finale, curva a destra e inversione strettissima a sinistra poco prima del fine prova.

La speciale numero 4 e 6 è la Pattada-Oschiri, che coi sui 20,08 km è l’incognita in grado di fare la differenza, essendo un concentrato di caratteristiche variabili che renderà merito all’abilità e alla capacità di gestire al meglio il mezzo meccanico ed eventuali errori. In avvio, c’è una discesa mozzafiato che richiede grande concentrazione, il fondo è ottimo e premierà la pulizia di guida dei piloti più esperti. Una successione di curve ad ampio raggio e la successiva risalita accompagneranno i piloti al primo brusco cambio di passo, un’inversione naturale che li costringerà a una frenata difficile: chi la farà senza sbavature, potrà affrontare al meglio la successiva insidiosa discesa con fondo variabile cemento-sterrato. Si correrà ancora in discesa quando il tracciato diventerà meno spigoloso e veloce, il ritmo sarà sempre molto alto sul veloce e guidato fino al restringimento naturale nella valle del Rio Mannu, dove la carreggiata è meno larga e il tracciato diventa più guidato e nervoso. Ormai a fondo valle, si affronta un vecchio ponticello e poi si entra nel comparto forestale di Filigosu. Un bivio secco a sinistra ci conduce all’interno della foresta demaniale, ancora un paio di bivi da saper interpretare e poi arriva il tratto veloce dell’ultima parte di prova, caratterizzato da un paio di dossi da affrontare in velocità, punto in cui i fotografi potranno sbizzarrirsi coi teleobiettivi. Il finale propone un tratto più guidato con una bella sequenza di curve e controcurve che metteranno a dura prova la concentrazione degli equipaggi fino all’ultimo metro.

I protagonisti

Nel moderno le vetture sono scese da 70 a 68 dopo il forfait di due quotati equipaggi. Il primo è quello di Umberto Scandola, che ha rinunciato alla trasferta a Berchidda perché diventerà padre a momenti. Non correrà per ragioni personali l’equipaggi sardo, vincitore del Rally dei Nuraghi e del Vementino nel 2017, formato da Giuseppe Dettori e Carlo Pisano. Ai nastri di partenza restano oltre 20 Rally2, tra cui quelle dei più quotati piloti del panorama nazionale ed europeo, da Ciuffi a Battistolli, da Oldrati, Tali, Grossi, Romagna e Fontana. Tra i sardi spiccano Nicola Tali, Auro Siddi, Fabrizio Marrone. Seconda partecipazione consecutiva per il finlandese Jaakko Lavio, l’austriaco dell’Europeo Simon Wagner e il monegasco Tonso. Tra i 15 dell’Historicu grande attesa per Paolo Diana, che se la giocherà, tra gli altri, con Camporesi, Ormezzano, Tonelli. Tra i 17 del Baja si va da Castagnera, Buttò, Schiumarini, Bordonaro e Codecà.

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