Rallye Sanremo 1985 – L’ultima sinfonia di Rohrl e dell’Audi
Il Campione tedesco riporta l'Audi alla vittoria dopo oltre un anno, ma sarà il canto del cigno
C’è un’aria rilassata sul lungomare di Sanremo la mattina di lunedì 30 settembre 1985. La brezza marina che soffia tra le vetture parcheggiate in attesa del via prova a rianimare il clima disteso che si respira, ma non basta.
Il Campionato, infatti, è già deciso, anche se mancano ancora due appuntamenti e svariati chilometri contro il cronometro ancora da percorrere. Timo Salonen e la Peugeot, con quattro vittorie consecutive nelle ultime quattro uscite, hanno chiuso la partita nei confronti dei rivali in entrambe le classifiche, piloti e costruttori. Data la superiorità mostrata fin lì dal leone rampante, tutti sono pronti a scommettere che per il Sanremo il risultato sia già scritto, e trovare dei motivi per pensarla diversamente non è proprio facile.
Il pronostico dice Peugeot
Audi schiera infatti una sola Quattro S1 E2, ma il problema per la casa dei quattro anelli non sta nel numero. L’ultima evoluzione della Quattro, comparsa in Argentina, non sembra avere infatti le carte in regola per contrastare la Evo2 di casa Peugeot, da come recitano i risultati ottenuti nelle due gare precedenti.
Per assurdo le uniche insidie possibili sembrano poter arrivare semmai da Torino. In casa Lancia sono infatti pronti per l’ultima uscita Mondiale da ufficiale della “Zero” (rispolverata poi al Safari ’86, in realtà) e il risultato del Portogallo targato Miki Biasion lascia ben sperare i vertici torinesi. Su una superficie analoga, asfalto e terra, il ragazzo di Bassano del Grappa era stato capace a marzo di tenersi dietro Walter Rohrl, prendendosi addirittura il lusso di chiudere al comando la prima tappa di gara corsa sul catrame, prima di cedere a Salonen e alla Peugeot sullo sterrato.
A Torino sperano di riuscire a stare davanti a tutti nelle prove di apertura su asfalto, limitare i danni sugli sterrati toscani, per poi attaccare nuovamente a fine gara, una volta tornati sull’asfalto ligure. A Toivonen e Alen vengono affidate come di consueto le due “Martini” ufficiali, con Biasion e Cerrato a dare manforte coi colori del Jolly Club.
Peugeot scappa, Audi contrattacca
Il numero 1 è toccato a Toivonen, ma il finlandese farebbe volentieri a meno dell’onore di aprire la strada a tutti. Dopo le prime quattro prove su asfalto, infatti, ce ne sono altre quattro su fondo sterrato e questo gioca contro il ragazzo di Jyvaskyla. A sorprendere tutti, in apertura, è comunque Bruno Saby che sfrutta al meglio la sua 205 T16 Evo2 per mettersi al comando della generale dopo i quattro tratti asfaltati. Il francese stacca il compagno di colori di una manciata di secondi con Walter Rohrl subito a ridosso del duo Peugeot.
La sorpresa, in negativo, è rappresentata dalla Lancia: chi si aspettava le due ruote motrici italiane al comando sull’asfalto non può far altro che registrare che il primo dei lancisti è Miki Biasion, quarto, già a 37 secondi dal leader. Lo seguono Cerrato e Toivonen, con Alen che accusa problemi di gomme e chiude settimo a 1:12 da Saby. Il Sanremo, per le Lancia, sembra già finito.
La gara sembra quindi ben avviata sui pronostici dell’esordio, con le Peugeot a fare il bello e il cattivo tempo e gli altri ad inseguire. A scombinare i pronostici ci pensa però Walter Rohrl: lo spilungone tedesco vince infatti la prima speciale su terra della gara, Ghizzano, stampa il secondo tempo sulla seconda a ridosso di Salonen, e supera il finlandese nella generale di 4 secondi. Rohrl passa anche al comando della assoluta visti i problemi di motore accusati da Bruno Saby. Il francese retrocede al terzo posto staccato di 51 secondi dall’Audi di Rohrl, con Biasion quarto davanti ad Alen, Cerrato, e Toivonen.
Rohrl e Salonen si dividono anche le due rimanenti speciali di giornata, con il tedesco che estende però la sua leadership fino ai 12 secondi di fine giornata. Salonen, protagonista di una scelta azzardata di gomme, non sembra però troppo preoccupato e conta di poter facilmente aver ragione dell’avversario e della sua Quattro nella seconda giornata di gara. Saby chiude terzo a 1:20 dal leader, con Biasion sempre primo fra le Lancia.
Rohrl prende il largo
Timo Salonen, memore dei suoi quattro successi consecutivi, conta di poter facilmente mettere l’Audi con le spalle al muro nella seconda tappa. La Quattro S1 E2, seppur migliorata enormemente rispetto alla precedente Quattro S1, non è infatti riuscita ad interrompere la striscia vincente della Peugeot nelle prime uscite. Il finlandese, però, non ha considerato che questa è la prima volta che si trova ad affrontare la nuova arma di Ingolstadt guidata da Walter Rohrl, con il tedesco che ha svolto 14 giorni di test nel sanremese per prepararsi alla contesa.
Rohrl ad inizio tappa è una furia, vince le prime tre PS di giornata e dopo il passaggio sulla Palagione 2 ha portato il suo vantaggio a 36 secondi su Salonen. Al terzo posto tiene botta Saby, ma il francese accusa ancora problemi al motore e perde contatto dal duo di testa e vede il suo distacco aumentare fino a 2:25. Anche Biasion incappa in qualche problema, con la temperatura dell’acqua che schizza a livelli preoccupanti e che costringe quindi il veneto a dare strada a Markku Alen. Il finlandese si mette a caccia del terzo posto di Saby e al termine della Palagione 2 il suo distacco si è ridotto a 11 secondi. Cerrato è stato nel frattempo messo nel mirino da Toivonen, con il finlandese che lo supera nella 11esima speciale.
La gara è stata posticipata di qualche giorno nella speranza di diminuire il numero di spettatori nei giorni lavorativi, ma la presenza degli appassionati italiani è comunque massiccia a bordo strada, e non solo. Rohrl incappa in una scelta infelice di gomme, ma il tedesco riesce ad estendere ancora la leadership su Salonen, incapace di tenere il ritmo. Per Bruno Saby si tratta della prima partecipazione al Sanremo ed è anche la prima esperienza su terra con la 205 Evo 2, ma dopo un inizio entusiasmante rischia ora di scivolare indietro. Il francese si arrende infatti ad Alen sulla speciale 13, con il finnico che artiglia il podio provvisorio. Anche Toivonen continua nel suo forsennato recupero e dopo la speciale 18, Chiusdino 1, si trova sesto a 21 secondi da Biasion.
Salonen, non soddisfatto del comportamento della sua T16, incappa in una foratura e perde 3 minuti sull’ultima speciale di giornata, la SS Marie 1. Prontamente soccorso dall’elicottero della Peugeot il neo Campione del Mondo riparte senza problemi, ma il suo vantaggio su Alen si è ora ridotto ad 1 minuto e 21 secondi. Sulla penultima speciale di giornata i cronisti registrano anche il testacoda di Saby, che perde due posizioni. A trarne vantaggio sono Biasion e Toivonen: con il secondo tempo sulla 23esima speciale Henri ha scavalcato Miki, che è ora quinto. La seconda giornata si conclude in notturna nel suggestivo scenario di Piazza del Campo a Siena. Rohrl ha un bottino di 4:36 su Salonen, che a sua volta ha 1:15 su Markku Alen. Toivonen segue il compagno di squadra staccato di 1:20. Quinto Miki Biasion che controlla Saby, con il francese che ha 37 secondi di vantaggio su Cerrato.
La vittoria più dolce
La terza giornata prevede 11 prove speciali che riporteranno la carovana fino a Sanremo, per la tappa conclusiva. Rohrl è inarrestabile, con la Quattro che non presenta il minimo problema e gira come un orologio. Il vantaggio del tedesco sale ancora con Salonen che non riesce a capacitarsi del comportamento della sua T16. Alle loro spalle Alen perde ancora terreno e i sogni di impensierire il Campione del Mondo svaniscono definitivamente. Toivonen invece sembra intenzionato ad andare a prendere il compagno di colori e a salire sul podio. Alle sue spalle Biasion prova a restargli in scia, con Saby che mantiene un piccolo margine su Cerrato.
La musica non cambia fino al service di fine giornata, dove le vetture vengono nuovamente stravolte per affrontare l’ultima tappa, nuovamente su asfalto. Si comincia con i due passaggi sulla Ronde di 37 chilometri alle 21:34 di mercoledì sera, e la musica dei motori suonerà per tutta la notte fino all’arrivo di giovedì mattina.
All’assistenza Peugeot si è scoperto che il differenziale posteriore della vettura di Salonen non stava funzionando a dovere e il finlandese spera, quindi, risolti i problemi, di tornare ad essere veloce almeno quanto l’Audi di Rohrl. L’illusione non dura però neanche una prova, visto che già sul primo passaggio catramato Rohrl rifila altri 20 secondi a tutti dimostrando così che la Quattro può essere devastante in ogni condizione.
Il terzo passaggio sulla Ronde viene annullato per la eccessiva presenza di spettatori e l’attesa che ne deriva è fatale per Miki Biasion. La 037 del veneto non vuol saperne di ripartire a causa di un problema all’impianto elettrico e Miki sarà costretto a timbrare in ritardo alla successiva Apricale, perdendo quindi due posizioni. L’ultima notte di gara rischia di essere fatale anche a Salonen che rompe definitivamente il differenziale posteriore ed è costretto a proseguire con la sola trazione anteriore.
Rohrl, dopo la dimostrazione di forza iniziale, procede invece in sicurezza verso il traguardo e lascia la scena a Henri Toivonen. Il finlandese vince sette speciali di fila e scavalca Alen per il podio proprio alla penultima speciale. L’ultimo colpo di scena vede protagonista in negativo Bruno Saby: il francese rompe il motore ed è costretto a fermarsi, regalando quindi una posizione allo sfortunato Biasion.
La classifica finale conferma il dominio di Rohrl e dell’Audi, con Salonen secondo staccato di 6:29. Chiude il podio Toivonen che sigilla così una fantastica rimonta ai danni di Alen, quarto. Cerrato, ottimo quinto, precede invece il compagno di colori Biasion.
Per Rohrl e per l’Audi è una vittoria che rompe un incantesimo. Il successo a Ingolstadt mancava infatti dall’Argentina dell’anno prima (a parte l’atipico Costa d’Avorio), un digiuno durato circa 16 mesi. Rohrl torna al successo addirittura dal Monte-Carlo 1984, ma nelle dichiarazioni di fine gara il tedesco sottolinea l’importanza del risultato non tanto per lui quanto per lo squadrone tedesco:
” Non abbiamo avuto nessun problema e questa è la cosa più importante. L’auto è stata meravigliosa, non si può vincere una gara come il Sanremo battendo la Peugeot se non si ha una macchina perfetta. Per Audi questo successo è molto importante, molto più che per me, perché sono stati spesi molti soldi per arrivare fin qua, e non riuscire a portare a casa risultati nonostante gli investimenti non fa altro che appoggiare il parere dei detrattori. Non credo che questa sia la fine del dominio Peugeot, ma spero possa essere piuttosto l’inizio del nostro ritorno. L’anno prossimo sarà ancora più difficile con tutte le nuove macchine che arriveranno, ma sono sicuro saremo della partita. Il mio prossimo rally sarà probabilmente Monte-Carlo l’anno prossimo, non credo mi vedrete al RAC se non come spettatore (ride) “
Le previsioni di Rohrl si rivelarono in gran parte sbagliate, a partire dalla sua partecipazione al RAC ’85. Il tedesco sarà infatti forzato a prendervi parte nonostante la sua poca simpatia per la gara inglese e non arriverà infatti un risultato di rilievo. Questa rimarrà inoltre la sua ultima vittoria nel Campionato del Mondo, così come per l’Audi che non tornerà quindi mai più a dominare le scene: le tristi vicende del Mondiale ’86 unite alla scomoda questione interna sulla Quattro “fantasma” a motore centrale, porteranno infatti i vertici di Ingolstadt a ritirare il marchio dei quattro anelli dopo il Rally del Portogallo, e a concentrare l’attenzione della casa verso altre categorie.