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Rallylegend: un mondo da preservare che mostra il futuro

In un mondo rallistico in cui la monotonia e la poca creatività la fanno da padrone, la kermesse sammarinese potrebbe insegnare ed indicare la strada giusta per portare vecchi e nuovi fan a bordo strada

Lo sappiamo, Rallylegend è sempre sulla bocca di tutti e diversi sono i dubbi che potrebbe fare aleggiare sul mondo dei rally.

Un evento a sé, unico, che ogni anno attira migliaia e migliaia di spettatori da tutti il globo, come confermato dai numeri in crescendo per ogni edizione, e che porta sulle strade sammarinesi diversi Campioni del Mondo delle diverse epoche e discipline.

Un vero e proprio show che, ovviamente, ha i suoi lati positivi come anche alcuni negativi, di cui però non è la sede giusta per discuterne, che può insegnare a tutti come un evento può essere strutturato.

Lo sappiamo, i rally stanno annoiando in particolare quelli italiani dove il costante monopolio Skoda, unito alla poca appetibilità, dal punto di vista dello spettatore, delle vetture Rally2 stanno sempre di più allontanando gli appassionati dal mondo che amano e sta sempre di più impossibilitando nuovi fan ad appassionarsi alla disciplina, resa miope e ferita da diverse scelte dubbie.

Dubbi sollevati dallo stesso Luca Cantamessa, durante una serata al podcast degli amici di Service Park, nel quale tra i diversi argomenti trattati ha anche sollevato e fatto notare come la forte restrizione nella possibilità di organizzare gli eventi non spinga gli organizzatori a dare il massimo, portando alcuni di essi a rimanere insoddisfatti e criticare il proprio lavoro, e di creare un qualcosa di unico, privando di conseguenza ogni evento del carattere e dell’unicità che contraddistingue l’evento e l’organizzazione stessa.

Diversi sono stati i tentativi di alcuni organizzatori, come appunto quelli del Rally di Alba, nel creare un qualcosa di nuovo per far avvicinare nuovi e vecchi spettatori alle prove speciali dei diversi appuntamenti, incontrando però costanti difficoltà e forti limitazioni.

Abbiamo potenzialmente la soluzione vincente tra le mani, ed il continuo e costante afflusso ad eventi del genere sottolineano e rimarcano la potenziale strada che tutti dovrebbero seguire, nel cercare di realizzare qualcosa di veramente incredibile, che rimane nella mente e nei ricordi dei diversi spettatori. Una manifestazione a 360° che fin dai giorni prima della gara, tramite eventi a tema, prove spettacolo e vetture in mostra riesce a coinvolgere gli spettatori, all’interno dell’evento, facendoli sentire partecipi di un qualcosa che ogni anno diventa unico.

Certamente anche le vetture fanno la loro parte e la possibilità di vedere alcune di esse, diventate ormai inusuali come la Hyundai Accent WRC, o le vetture francesi come la Peugeot 306 Maxi, la Peugeot 307 WRC e la Citroen Xsara WRC, porta lo spettatore ad essere maggiormente attirato rispetto al costante ed ormai soporifero enorme plotone di vetture Skoda Rally2 che monopolizza ogni singolo evento.

Nulla, però, vieterebbe agli organizzatori di poter replicare parate o mostre di vetture, considerando anche la sempre più complessa messa in strada della maggior parte di esse, nei diversi appuntamenti andando a colmare quel gap passionale e amoroso che tanto gli spettatori cercano e del quale, con il passare degli anni, si sentono sempre più privati.

I numeri parlano chiaro: questo continuo e costante coinvolgimento del pubblico, anche nel lasso di tempo in cui le prove speciali non sono in svolgimento, non può che essere apprezzato dagli spettatori che fanno di tutto pur di poter essere presenti all’evento.

Serve unicità e freschezza, ma la costante paura di osare frena sempre chi invece avrebbe il coraggio e le potenzialità per poter fare qualcosa di più, nascondendosi dietro la maschera del “gli altri non possono” per cercare di “accontentare” tutti e di appiattirli sulla stessa linea della noia.

Rallylegend può insegnare tanto e ogni anno, nonostante le continue e crescenti difficoltà, attira sempre più pubblico assumendo di fatto il ruolo di protagonista e diventando l’unica ventata di freschezza  in un ambiente dal sapore fortemente desertico e arido e che fa capire come potrebbe essere la direzione da seguire.

Photocredit: Rallyssimo.it

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