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Didier Auriol: dalle ambulanze al tetto del mondo

Una delle storie più belle del mondo dei rally. Momenti memorabili ed altrettanti rimpianti. Una guida veloce, spettacolare, soprattutto sull'asfalto. Un pilota fortissimo che, di sicuro, non ha raccolto quanto seminato

Didier Auriol storia

La storia di Didier Auriol è per certi versi una delle più belle storie del mondo dei rally. Un percorso glorioso, fatto di tantissimi momenti importanti alternati da altrettanto numerosi rimpianti. Ed è proprio per quel correre sempre sul filo tra la grande impresa e il mesto insuccesso che Didier Auriol è ancora ricordato con piacere da tutti gli appassionati.

Gli inizi della carriera di Auriol

Nato a Montepellier il 18 agosto 1958, Didier Auriol debutta nel World Rally Championship tardi rispetto alla media. Le prime iscrizioni nell’84 mentre la partecipazione in pianta stabile inizia nel 1987, all’età di 29 anni. Presentatosi al mondo come campione nazionale francese, nell’ambiente viene accolto con curiosità: un ex autista di ambulanze che diventa pilota di rally non può che suscitare interesse. E lo stile di guida è proprio quello: urgente. Spettacolare. Soprattutto quando c’è volare sull’asfalto, il terreno a lui più congeniale.

Nonostante la Ford Sierra RS Cosworth non sia la migliore macchina sulla piazza, nel 1988 in Corsica Auriol mette tutti dietro e assaggia per la prima volta la gioia mondiale. Lancia capisce che è l’uomo giusto da affiancare a Biasion e gli offre una Delta per tutta la stagione ’89. Nascerà una storia lunga quattro anni tra team Martini Racing e Jolly Club dove Didier Auriol recita il ruolo di comprimario di lusso. Prima Biasion, poi Kankkunen finiranno sempre con l’offuscarne un po’ le grandi prestazioni. E intanto Toyota cresce e illumina il talento di Carlos Sainz.

La sfortuna come compagna. Fino al ’94.

La stagione della consacrazione potrebbe essere quella 1992. Auriol vince ben sei gare nella stessa stagione, record battuto solo nel 2005 dal cannibale Seb Loeb, ma non riesce a diventare Campione del Mondo. Diverse rotture e un’uscita di strada lo relegheranno al terzo posto e a lasciare Lancia in uno scambio di squadra proprio con il rivale di sempre, Carlos Sainz. E sarà proprio con la Toyota Celica ST185 che arriveranno i risultati migliori. Dopo una stagione in chiaroscuro, nel 1994 Auriol riscuote il debito con la fortuna. Dopo una buona stagione in Gran Bretagna, i soliti problemi tecnici paiono relegarlo ancora al secondo posto quando la Impreza di Sainz, passato nel frattempo in Subaru, si ammutolisce. Didier Auriol, navigato dal fido Bernard Occelli, si laurea Campione del Mondo ed è il primo pilota francese della storia a raggiungere questo grande traguardo.

Nuovi regolamenti, nuovi problemi

 

Toyota celica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le stagioni successive, invece di essere quelle della consacrazione, saranno molto tribolate. I regolamenti cambiano, Subaru cresce a vista d’occhio e Toyota finisce esclusa a causa di irregolarità al turbocompressore della Celica.

Auriol si trova a piedi. Corre qualche appuntamento con Subaru e Mitsubishi senza soddisfazione, ma il rilancio è dal ’97 quando Toyota, come a farsi perdonare, gli affida lo sviluppo della brevilinea Corolla. In Spagna, nel 1998, torna davanti a tutti per una vittoria che mancava dal 1995.

Si ripete la stagione successiva in Cina e nel 2001, su una Peugeot 206, di nuovo in Spagna. Ma non riuscirà più ad essere decisivo per la corsa al titolo di Campione del Mondo.

Uomo d’esperienza

Da qui avrà inizio un periodo in cui Didier Auriol si metterà al servizio di marchi prestigiosi come SEAT e Skoda che puntano ad entrare nel WRC con vetture competitive. Saranno progetti non redditizi, schiacciati dalla troppa competitività di altri Marchi. Auriol ricomparirà sporadicamente nel WRC fino al Montecarlo 2005, ultima gara nel Mondiale del campione francese.

Auriol rimarrà nella memoria degli appassionati come un pilota fortissimo che non ha raccolto quanto seminato. Non tanto per sua responsabilità, ma più per il fatto di aver incontrato nella sua carriera nomi leggendari su progetti vincenti e di aver subito un regolamento in modo spropositato, proprio nel momento in cui era lui il punto di riferimento.

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2 Comments

  • Andrea
    Posted 29 Agosto 2017 8:06 0Likes

    Mi pare di ricordare che al Rac 94 l’ impreza di Sainz non si ammutolì, bensì finì in una scarpata e il pubblico per rimetterla in strada impiegò più di 30 minuti. È li che perse il mondiale in favore di Auriol. https://youtu.be/dGN_pFzXcvc si può vedere l’uscita di Sainz al minuto 10:40

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