Intervista ad Andrea Mabellini: giovane promessa italiana dei rally
Dopo un’ottima prestazione a Fafe abbiamo voluto intervistare il pilota bresciano. Ecco cosa ci ha raccontato.
Quando si parla di rally e giovani in Italia sembra quasi che le due parole non possano stare nella stessa frase. Vuoi per i regolamenti o vuoi per le difficoltà economiche e mille altre problematiche, il rally non è sicuramente lo sport più facile su cui cimentarsi, soprattutto per i ragazzi e le ragazze che si approcciano a questo tipo di corse. Eppure la passione per questa disciplina è ancora fortemente sentita e qualcuno che con mille sforzi prova a praticarla lo si trova. Questo è il caso di Andrea Mabellini, classe 1999, pilota nel campionato europeo del MRF Tyres Dealer Team. Insieme alla fidanzata Virginia Lenzi, anche lei giovanissima, è riuscito ad arrivare, passo dopo passo, a competere contro i migliori piloti del panorama mondiale e a ben figurare. Nella prima gara dell’Europeo, in Portogallo, era addirittura nella top ten insieme a campioni del calibro di Paddon, Østberg e Llarena, prima che una roccia ponesse fine alla sua incredibile performance. Lo abbiamo intervistato e abbiamo scoperto un ragazzo di una grandissima umiltà e con una gran voglia di migliorarsi.
Ciao Andrea, sei reduce da un’ottima prova in Portogallo. Hai avuto un crescendo di prestazioni fino a entrare nella top ten. L’obbiettivo era quello di fare esperienza e prenderci la mano. Qual è il resoconto finale di Fafe?
Il Resoconto dopo Fafe è super positivo, è andata molto bene. Come dici tu eravamo nella top ten, un risultato che ci appagava molto dato che era la prima gara con la Skoda su terra poiché abbiamo fatto pochi chilometri al Brunello. Eravamo contenti, le sensazioni erano buone, il passo anche e stava andando tutto per il meglio. Non ci voleva chiudere così la gara, comunque siamo fiduciosi, è tutto soltanto rimandato, andrà meglio la prossima volta. Per adesso siamo contenti così
L’anno scorso hai gareggiato con ottime prestazioni nel ERC4. Quanta differenza c’è tra le due vetture? E quanto è dovuto cambiare il tuo stile di guida per adattarsi alle rally2?
C’è tanta differenza tecnica tra le due auto. Una è a due ruote motrici, l’altra a quattro ma soprattutto tanti cavalli e velocità nella percorrenza in curva diverse. Diciamo che lo stile di guida si è dovuto adattare parecchio perché con la quattro ruote motrici si può essere più aggressivi, soprattutto sulla terra, mentre invece con le due ruote motrici bisogna un po’ assecondarle, soprattutto perché sulla terra si rompono e sull’asfalto non si riescono ad avere certe percorrenze di curva come velocità. Quindi cambia totalmente tutto. Anche le note vengono interpretate in modo diverso. Cambia anche per Virginia che come navigatrice le cose succedono molto più in fretta quindi deve accelerare tutti i tempi.
Torniamo un po’ indietro nel tempo. Come hai iniziato? Quali sono i ricordi del tuo primo rally su strada? Piazzamento e vettura?
Ho iniziato per passione di famiglia. Giocavo a tennis e mi sono rotto i legamenti della caviglia destra. Non potendo più praticare quello sport a livello agonistico per farmi passare un po’ il tempo i miei genitori mi hanno fatto fare una gara. La prima gara è stata lo Speciale Rally Circuit by Vedovati Corse su pista a Monza con la 208 R2 dove ero arrivato quinto di classe, mentre la prima gara su strada è stato il Camunia che tra l’altro ci sarà tra una settimana e l’ho corso sempre con la 208 R2B. È stata la prima gara su strada che ho fatto nella mia vita con Virginia e avevamo vinto la classe arrivando quindicesimi assoluti.
Oltre ai rally che lavoro fa un ragazzo giovane come te e quali sono le tue passioni? Come concili lavoro, passioni e rally?
Io come lavoro faccio l’idraulico. Lavoro nell’azienda familiare. Le mie passioni ovviamente sono le macchine. Nel tempo libero non ho grandi hobby. Mi piace stare con le nostre famiglie e con i nostri amici però niente di particolare. Come concilio lavoro, passione e rally? Grazie a mio papà che mi lascia i giorni di ferie per andare a correre, se no sarebbe infattibile gestire un campionato europeo di otto gare mancando otto settimane con le normali ferie che si possono avere facendo l’impiegato.
Corri assiduamente negli ultimi anni con la tua compagna, pregi e difetti di questa cosa?
Sì, ci sono pregi e difetti. Il difetto è che lei ti può dire qualsiasi cosa e tu puoi dire a lei lo stesso. Non hai ritegno di nulla essendo coppia nella vita come nell’abitacolo, però secondo me ci sono più vantaggi. Virginia riesce a capire, semplicemente sentendo il mio respiro, cosa sto pensando, cosa sto facendo, in che modo mi sento. Riesce sempre a tranquillizzarmi, in qualunque situazione e penso che questo sia il pregio migliore. La sintonia, secondo me, è qualcosa in più. Riesci a gestire le situazioni in modo diverso e dopo il bello anche di girare il mondo come facciamo noi, non si è da soli ma si è sempre in coppia.
Ultima domanda. Sogno nel cassetto e obbiettivi 2023?
Continuare a migliorarsi e provare a rendere sempre migliori le gomme MRF. Non sarà facile, ci proveremo e daremo il massimo come sempre. Per il resto speriamo di aver giocato già la carta sfortuna e che vada tutto bene fino alla fine dell’anno e perché no, una top 5 potrebbe essere a questo punto un grandissimo risultato che ci renderebbe fierissimi del lavoro svolto finora, avendo praticamente corso dalla Rally 5 alla Rally 4 e adesso la Rally 2 nell’Europeo quindi un bel percorso di crescita. Vedremo! Le gare sono ancora tante, ancora sette, quattro su asfalto e tre su terra. Sicuramente sull’asfalto avremo un pochino di esperienza in più dato che comunque avevamo corso già un pochino sull’asfalto con la Skoda in Italia, qualche garetta nazionale però vedremo dai! Anche sulla terra mi sta piacendo molto quindi puntiamo in alto fino alla fine! Ovviamente un ringraziamento va a tutti i nostri i partner e a MRF!
Grazie mille a te Andrea che ci hai fatto capire che con umiltà e caparbietà si può arrivare ovunque. Un grosso in bocca al lupo per tutte le prossime gare e non mollare mai!