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Le Chicane Virtuali debuttano nel WRC

Durante lo shakedown del Rally di Lettonia i piloti hanno potuto sperimentare la Virtual Chicane, prima dell’utilizzo “ufficiale” in Finlandia. Ma non tutti sono favorevoli, almeno per come è stata proposta ora

La FIA ha chiarito l’uso e l’implementazione delle Virtual Chicane dopo che i principali piloti del WRC avevano espresso preoccupazioni in merito al sistema utilizzato, dopo il test effettuato durante lo shakedown del Rally di Lettonia. In vista del loro pieno utilizzo, al Rally di Finlandia del mese prossimo, ai piloti è stato concesso di provare una chicane virtuale nel corso dello shakedown dell’appuntamento lettone del Mondiale.

Non era obbligatorio farlo, ma diversi conducenti hanno deciso di testare la chicane virtuale e non tutti sono rimasti soddisfatti del modo in cui è stata proposta.

Cos’è una Virtual Chicane?

Progettata come alternativa alla tradizionale chicane di rallentamento, la chicane virtuale è stata utilizzata in eventi in tutto il mondo, ma è stata sperimentata per la prima volta, in un rally internazionale FIA, solo al Rally di Roma dello scorso anno.

L’idea è quella di rallentare le auto proprio come in una normale chicane, ma evitando la necessità di installare ostacoli fisici che aiuterebbe a ridurre i costi per gli organizzatori e, potenzialmente anche per i concorrenti, riducendo la probabilità di fare danni.

In Lettonia la Virtual Chicane è stata posizionata a 600 metri dall’inizio dello shakedown, subito dopo un salto.

Come funzionano le Virtual Chicane?

Segnata nel roadbook, una chicane virtuale è effettivamente una zona lenta designata in cui il concorrente deve rallentare e raggiungere la velocità target richiesta. In genere, la velocità target è di 60 km/h. Possono variare in lunghezza, ma di solito dovrebbero essere lunghe qualche centinaio di metri. In Lettonia, ad esempio, la chicane virtuale era un tratto di speciale di 200 metri. Per attraversare correttamente la chicane, il pilota deve raggiungere la velocità target, all’interno della zona designata, prima di poter accelerare nuovamente e tornare alla velocità normale di gara.

Cosa ne pensano i piloti?

Nonostante Kalle Rovanperä abbia scelto di non provare la chicane virtuale era in minoranza, poiché tutti gli altri suoi rivali lo hanno fatto. I piloti M-Sport Adrien Fourmaux e Grégoire Munster non hanno fatto un solo passaggio di shakedown senza rallentare. La preoccupazione principale dei piloti era la sicurezza, in particolare la necessità di dover guardare verso il basso lo schermo Rally Safe, all’interno delle loro auto, anziché avere una notifica che lampeggia più vicino alla loro linea visiva sul cruscotto per avvisarli dell’avvicinarsi della Virtual Chicane.

Ott Tänak ha detto:

” Diciamo che il sistema proposto dalla FIA in questo momento non funziona, immagino e spero che sarà messo in pratica in un modo diverso. Dovremmo distogliere lo sguardo dalla strada e concentrarci sullo schermo, quindi ovviamente non può funzionare così. È una questione di sicurezza. Se devi guardare uno schermo in macchina e non la strada, a quella velocità, non è la cosa più intelligente da fare ”

Foto: FIA WRC

 

Anche Sébastien Ogier è d’accordo con l’estone, nutrendo anche preoccupazioni circa la coerenza dei messaggi trasmessi a ciascuna vettura in gara: 

” Dobbiamo essere sicuri che funzioni perfettamente, questa è la preoccupazione principale. Se il segnale è coerente e nessuno perde tempo extra perché il tuo tracker ha perso il segnale per un secondo, questo è il problema. Altrimenti, probabilmente, dovremo solo farci l’abitudine. Certo, sono ancora possibili tanti miglioramenti. Al momento, non riceviamo alcuna informazione sul cruscotto, il che è un po’ una sciocchezza, perché poi devi togliere lo sguardo dalla strada. Quindi non è l’ideale in termini di sicurezza. Vedremo. Ho sentito che è già stato testato in altri rally, e sono sicuro che funzionerà “

Foto: Luca Barsali

 

E gli fa eco Elfyn Evans, suo compagno di squadra:

” È una questione di sicurezza. Se devi guardare uno schermo in macchina e non tenere gli occhi sulla strada. Credo che a quella velocità non sia la cosa più intelligente da fare ”

Fourmaux vede positivamente le chicane virtuali, ma ritiene che il loro utilizzo potrebbe essere migliorato: 

” È interessante perché devi andare sotto i 60 km/h, altrimenti ti danno una penalità di due secondi per ogni chilometro orario in più. E sarebbe una penalità importante. Quindi devi davvero essere sicuro di viaggiare alla velocità corretta. È stato interessante provarlo ma penso che il sistema dovrà essere migliorato ”

Foto: Luca Barsali

 

Altri, invece, sono stati leggermente più positivi. Munster ha provato il sistema quattro volte e ha ritenuto che: 

” E’ andata abbastanza bene. All’inizio è un po’ strano, ma forse non è una cosa negativa perché prima di tutto non si rischia di sbattere contro le balle e in secondo luogo penso che la strada possa essere un po’ meno distrutta per gli organizzatori. Dobbiamo solo farci l’abitudine, ma non è una cosa negativa ”

La risposta della FIA

Parlando con il Delegato per la sicurezza nei rally della FIA, Nicolas Klinger, ha risposto di comprendere le preoccupazioni dei piloti, ma ha sottolineato anche i punti in cui, a suo avviso, le loro argomentazioni sono errate. Ha detto Klinger:

” Nel WRC utilizziamo il sistema di tracciamento, il SAS, e se affermano di non riuscire a vedere lo schermo significa che non riuscirebbero nemmeno a vedere la segnalazione di  bandiera rossa, che deve essere obbligatoriamente visibile in macchina. Quindi c’è un problema di installazione del sistema sulle vetture. Lo schermo dovrebbe essere visibile, sia dal pilota che dal copilota, in caso di segnalazioni, ed è così da anni. Capisco cosa intendono. In Finlandia, dato che sarà la prima volta in cui verrà implementato ufficialmente il nuovo sistema, abbiamo previsto archi specifici con a 200 m, poi a 100 m, uno più grande all’ingresso della virtual chicane, e avranno uno spazio di 200 m dove rallentare prima dell’uscita. Quindi dovrebbe essere ben visibile. Sapranno dove rallentare. E, ad essere onesti, penso che quando viaggi in quarta marcia, o anche in terza, sai che non stai viaggiando a 50 km/h. Quindi non è all’inizio della frenata che devi guardare lo schermo. Devi rallentare e, di sicuro, ogni pilota avrà bisogno di capire di quanto sta rallentando e quando avrà raggiunto la velocità corretta. Ed hai anche il navigatore seduto accanto, che in quel frangente non ha niente da fare perché stanno viaggiando in rettilineo, e sono in rallentamento, così può avere il tempo per guardare e tenere gli occhi sullo schermo ”

Questa tattica, ovvero il copilota responsabile del controllo che la chicane virtuale venga affrontata nel modo corretto, è l’approccio che Rovanperä ha indicato che adotterà, con Jonne Halttunen incaricato di dirgli cosa fare:. Ha confermato il Campione del Mondo in carica:

” Nella nostra auto, il copilota deve sempre dirmi cosa compare sullo schermo ” 

Klinger ha anche spiegato perché le chicane virtuali rappresentano uno strumento utile da utilizzare durante i rally:

” Dobbiamo usare la tecnologia sfruttandola per tutto quello che può offrire. È una novità che abbiamo già testato l’anno scorso a Roma, nell’ERC, con 130 auto, due chicane virtuali e nessun problema. Quindi penso che funzioni. Dobbiamo solo essere sicuri di dove utilizzarla. Dobbiamo essere sicuri del messaggio per l’equipaggio, e i concorrenti devono abituarsi. Di sicuro, dal punto di vista logistico, possiamo utilizzarla anche dove non si potrebbero posizionare balle di paglia o qualcosa di abbastanza resistente. Non vogliamo usare il cemento perché non vogliamo distruggere le auto. Già le rotoballe sono pesanti e possono danneggiare le auto. Non voglio pagare tutti i paraurti e gli specchietti che stanno colpendo sulle chicane, ma dobbiamo mettere le chicane in alcuni punti per la sicurezza. Prima non avevamo la tecnologia, ma ora sì. In futuro potremmo avere un ripetitore o qualcosa di simile sul cruscotto. Inoltre ci sono punti veloci e pericolosi dove non abbiamo spazio per mettere balle di paglia ed avere una chicane adeguata. Sulle prove in asfalto, non nelle foreste ma su strade, non in mezzo al nulla, ci sono case, scuole e luoghi dove ai rally non è consentito di transitare alla velocità di una prova speciale e non riusciamo ad esempio ad avere prove più lunghe. Questo è anche il motivo per cui forse, in futuro, riusciremo ad avere più prove di almeno 20 km di lunghezza anziché di otto chilometri come accade adesso “

Fonte: Dirtfish
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