WRC: quali potrebbero essere le auto dal 2027?
Il Promotor del WRC spinge per avere il nuovo regolamento già alla fine di quest'anno. Il mondo dell'auto è in evoluzione e le attuali vetture potrebbero non essere più piattaforme appetibili. M-Sport potrebbe aver già tracciato la strada maestra?
Il WRC si è dato altri due anni di tempo per introdurre quello che sarà il nuovo regolamento tecnico, che andrà a definire le vetture regine del Mondiale Rally e che sostituiranno le attuali Rally1 ibride. Il passo indietro della FIA, che ha portato al mantenimento in vigore dell’attuale regolamentazione fino a tutto il 2026, ha dato più tempo per decidere quale sarà la strada da percorrere per ridare lustro a una categoria in caduta libera ormai da troppi anni.
Il 2027 sembra lontano ma, in realtà, il tempo stringe. Il WRC-Promotor ha dichiarato che l’intento è di far rimanere le Case che già competono nella classe regina del Mondiale, Toyota, Hyundai e Ford, ed addirittura di voler attirare un quarto Costruttore già dalla prima stagione del nuovo regolamento. Per sviluppare una vettura da competizione serve tempo: progettazione, costruzione, test e sviluppo, prima dell’omologazione, sono tutte fasi fondamentali che richiedono tempo ed investimenti. Per questo l’obiettivo è avere dalla FIA il nuovo regolamento il prima possibile, così da poterlo proporre a eventuali nuovi Costruttori interessati.
La situazione è tutta in divenire, ma c’è una domanda che continua ad aleggiare sul WRC ormai da tempo e che dipende dalle strategie di marketing delle stesse Case: quali saranno le piattaforme, il segmento di vettura, scelte per la prossima generazione di Rally1?
La risposta potrebbe arrivare dal mercato. Il caso più chiaro è quello di Hyundai: la Casa coreana ha deciso di dare l’addio ai motori a benzina, mettendo così fuori produzione i motori della gamma N, compreso il 1.6 da 204 cavalli della i20 N, la vettura che fa da base alla Rally1 attuale. Questa uscita di scena dal mercato europeo è stata decisa anche a causa delle sempre più stringenti normative sulle emissioni, unita alla decisione di puntare in maniera più che decisa sull’elettrico anche per il brand sportivo N. Il primo esempio di questa rivoluzione è la Ioniq 5 N che monta due motori elettrici capaci di sviluppare, insieme, fino a 650 cavalli.
Ma anche un’altra Casa aveva già dato l’addio a quella che per anni era stata la base della sua WRC, ovvero Ford con la Fiesta. M-Sport, da quando è stato introdotto l’attuale regolamento, ha scelto di gareggiare con una vettura che ricorda la Fiesta solo nelle altezze da terra, ma con la carrozzeria, sia all’anteriore che al posteriore, della Ford Puma, vettura su cui ha deciso di puntare nel mercato europeo ormai da diverso tempo.
Solo Toyota, ad oggi, sta correndo con una Yaris che non sembra per nulla sul viale del tramonto.
Un altro problema che sorge, e che sarà difficile da risolvere in breve tempo, se non con una decisione netta e, perché no, magari “aperta” è legato al motore. I 1.6 turbo in utilizzo oggi stanno sparendo, un problema che attanaglia le vetture Rally1 ma anche le Rally2, basti pensare alle decisioni prese da Hyundai e Skoda su tutte. Anche questo sarà quindi un punto focale su cui concentrarsi e sul quale trovare una soluzione intelligente. Quando l’incertezza regna sovrana, l’idea di lasciare liberi i Costruttori di realizzare motori di diversa tipologia (termici, ibridi,…) che però possano convergere in alcune caratteristiche chiave, per non dover intervenire in maniera massiccia con tagli imposti dal regolamento per equiparare le prestazioni.
Tornando alle piattaforme di vetture, è chiaro come SUV, mini SUV e crossover stiano dominando il mercato ormai da anni. Questo potrebbe portare la FIA a decidere di realizzare un regolamento che permetta alle Case di correre con quella tipologia di vetture.
Qualora, invece, si ritenesse di non poterlo fare per questioni legate alle altezze da terra, al baricentro alto e ad altre implicazioni legate anche alla dinamica del veicolo, allora la soluzione che sta utilizzando M-Sport potrebbe risultare la migliore. La Ford Puma Rally1 Hybrid ha solo le sembianze della vettura stradale. Una carrozzeria fatta su misura, creata appositamente per rappresentare una vettura da spingere sul mercato, ma che senza un telaio tubolare e la possibilità di fare un vero e proprio taglia e cuci non potrebbe esistere. In questo modo si eliminerebbe ogni incognita, ogni muro rappresentato dalle dimensioni delle vetture che stanno spopolando nel mercato dell’automobile, portandole a essere protagoniste anche nelle corse senza avere gli ostacoli che andrebbero a generare con la loro mole e le loro misure.
Puntare ancora su questa soluzione potrebbe essere la via maestra per mantenere le Case attuali e attirarne altre, magari anche quelle che non hanno un “curriculum degno di nota” nel mondo dei rally ma che intravedono possibilità di marketing interessanti attraverso il loro impiego in gare su sterrato, neve, ghiaccio e asfalto, al di fuori del mondo delle corse in circuito. Con le sembianze e le fattezze delle auto che usiamo tutti i giorni.