Rally Poland: Mikkelsen a sorpresa davanti a tutti, ma che difficoltà con il pubblico
Una prima giornata particolarmente complessa che ha portato numerosi equipaggi a correre solamente 4 prove speciali sulle 7 previste, oltre alla speciale spettacolo finale. Pubblico sempre "problematico" in Polonia
Complessa e sorprendete sono le due parole che meglio descrivono questa prima vera giornata di gara del Rally di Polonia.
A prendere la vetta della gara è un sorprendente Andreas Mikkelsen che, insieme a Torstein Eriksen, riesce ad approfittare della propria posizione di partenza e di un feeling sempre crescente, nonostante il debutto sulla terra, portando la propria Hyundai i20 Rally1 Hybrid sul momentaneo gradino più alto del podio .
A distanza ravvicinata però un duo Toyota particolarmente minaccioso che vede Elfyn Evans e Kalle Rovanpera distanti rispettivamente 1.8 e 2.0 secondi dalla vetta.
Un distacco risicato per la possibile leadership della gara, nonostante una posizione di partenza non ottimale per Elfyn Evans e la mancanza di fiducia, a seguito dell’assenza di test, per Kalle Rovanpera con una vettura rimasta orfana all’ultimo secondo di Sebastien Ogier, coinvolto in un incidente durante le ricognizioni come abbiamo riportato nell’articolo di qualche giorno fa: Ogier-Landais si ritirano dal Rally di Polonia.
A sorprendere ancora di più è però la Ford Puma Rally1, in versione non ibrida, di Martin Sesks che nonostante sia al debutto sulla Rally1 sta ben figurando riuscendo ad ottenere anche un secondo posto nella P.S. 2 Stanczyki che gli ha permesso di tenere alle proprie spalle l’alfiere di casa Ford, Adrien Fourmaux fino alla SSS.8, prima di essere superato per appena due decimi al traguardo. Un tempo inferiore ad un battito di palpebra che lo porta però in quinta posizione assoluta, distante 7.7 secondi dalla vetta e appena 5.7 secondi dal gradino più basso del podio.
Sesta posizione assoluta per Gregoire Munster e Louis Louka che riescono a condurre una gara regolare all’insegna dell’esperienza, riuscendo però a concludere con un distacco di 21.3 secondi.
Un distacco che basta per relegare alle proprie spalle ed in settima posizione assoluta l’attuale leader del campionato Thierry Neuville impegnato nel ruolo di “spazzino” per tutti gli avversari oltre che a lottare con la propria Hyundai i20 N Rally1 Hybrid che non gli da la fiducia ed il grip necessario per essere tra i migliori.
In ottava posizione assoluta Takamoto Katsuta che non riesce ad affinare quello che è il feeling con la Toyota Yaris sulle complesse e veloci strade polacche.
A completare la top 10, grazie anche al ritiro di Ott Tanak, sono le WRC2 di Sami Pajari e Kajetan Kajetanowicz.
Il finlandese di casa Toyota ed il pilota di casa su Skoda sono ingaggiati da un plotone di inseguitori che vede ben nove equipaggi racchiusi in appena 12 secondi, con tutti i protagonisti del Campionato presenti.
Distacchi molto brevi dovute anche alle cancellazioni delle diverse prove speciali.
Come affermato precedentemente, alla parola “sorprendente” al Rally di Polonia viene associata la parola “complessa”, a seguito dei numerosi problemi riscontrati sulle diverse prove speciali a causa del pubblico indisciplinato.
Una problematica di sicurezza che ha costretto a cancellare le P.S.3 Wieliczki dopo appena quattro vetture e la P.S. Olecko 2 dopo appena tre vetture Rally1 oltre a costringere alla temporanea sospensione della ripetizione della P.S.3 che ha obbligato Andreas Mikkelsen a dover alzare il piede a seguito proprio dell’esposizione della bandiera rossa per motivi di sicurezza e ad arrivare al traguardo con un tempo imposto.
Una prima giornata particolarmente complessa che ha portato numerosi equipaggi a correre solamente 4 prove speciali sulle 7 previste, a cui si aggiunge la prova spettacolo utilizzata nella giornata di giovedì.
Un campanello d’allarme per gli organizzatori che dovranno cercare di risollevare umori particolarmente infastiditi per le prossime giornate di gara, dopo essere ritornati proprio in questa stagione nella massima serie, dopo un’assenza che durava dal 2017
Photo Credits: Luca Barsali