Safari Rally 2024: Kalle Rovanpera sempre più solitario, ma il Safari Rally conferma la sua “tradizione”
Il Campione in carica riesce a schivare tutti i problemi che il Safari sta presentando ai diversi equipaggi, volando sempre più verso la vittoria
Il Safari per tradizione è uno dei rally più ostici e complessi da correre e per quanto i fan possano dire dell’essenza ormai scomparsa dell’evento africano, il Rally Safari rimane comunque fortemente stressante per tutti gli equipaggi e le vetture.
Rotture, forature e animali selvatici hanno danneggiato la maggior parte degli equipaggi in gara, con il solo Kalle Rovanpera e Jonne Halttunen che sono riusciti a schivare tutti i problemi ed a concludere indenni questa seconda giornata di gara in prima posizione assoluta, allungando ancora sui diretti rivali.
Continui cambi di posizione alle spalle dell’equipaggio finnico di casa Toyota con Thierry Neuville costretto a lasciare la seconda posizione a seguito di un problema al sistema di pescaggio della benzina della sua Hyundai i20 Rally1 che lo ha relegato in quinta posizione assoluta, lasciando via libera a Takamoto Katsuta ed Adrien Fourmaux per il virtuale podio assoluto.
Pilota giapponese che, nonostante la seconda posizione guadagnata, non è stato esente da problemi con l’ultima prova speciale percorsa per la maggior parte in modalità “Road” invece che “Stage” a seguito di un problema elettrico alla propria Toyota GR Yaris Rally1 che lo ha portato a 2:08.9 secondi di distacco dal compagno di squadra.
Adrien Fourmaux però non ha potuto approfittare del problema e conquistare la seconda posizione assoluta a causa di una foratura sull’anteriore destra che gli ha fatto perdere quasi 30 secondi dal pilota giapponese solamente nell’ultima prova speciale e che ho la portato a 1:04.4 dal pilota a bordo della Toyota numero 18.
Ancora problemi di forature per Elfyn Evans che, come nel precedente giro di prove, si ritrova con due gomme forate nel baule che lo hanno portato ad oltre 2 minuti dal gradino più basso del podio ed oltre 5 minuti dalla vetta della gara.
Crollo per Thierry Neuville e Martin Wydaeghe che in un men che non si dica si sono ritrovati dalla seconda posizione assoluta alla quinta con la loro Hyundai i20 Rally1, con la vettura che durante tutte le prove del pomeriggio continua a fare le bizze, obbligando il belga a fermarsi continuamente ed a dover usare la modalità elettrica per poter uscire dalle prove speciali. Un problema che lo ha portato a concludere questa seconda giornata di gara con un ritardo di poco inferiore ai 12 minuti. Ha commentato Neuville:
” No info. We’re gonna keep fighting, we won’t stop there and we’re gonna give our very best “
( Nessuna informazione. Continueremo a lottare, non ci fermeremo qui e daremo il massimo )
Sesta posizione per Gus Greensmith e Jonas Andersson, in pieno controllo della WRC2 a seguito dell’importante vantaggio guadagnato nella prima giornata di gara, nonostante un forte malessere fisico che ha costretto il pilota inglese a fare i salti mortali per poter arrivare al traguardo.
Settima ed ottava posizione occupata dagli altri due alfieri di Skoda, Oliver Solberg e Kajetan Kajetanowicz che riescono a mettersi alle spalle un piuttosto divertito e soddisfatto Jourdan Serderidis che a bordo della Ford Puma Rally1 Hybrid si diverte tra le complesse prove speciali kenyote.
Meno soddisfatto è di sicuro l’estone di casa Hyundai Ott Tanak che, dopo il ritiro nella prima giornata di gara, è costretto a recuperare arrivando ad occupare la decima posizione assoluta con un ritardo di quasi 22 minuti.
La seconda giornata di gara è ufficialmente conclusa, con una classifica che sembra essere ormai congelata, sempre che altri problemi non colpiscano gli equipaggi rimasti in gara nei restanti chilometri di prove speciali della domenica:
Photocredit: Mandela – Luca Barsali