Davvero le Rally2+ saranno la soluzione e la salvezza del WRC?
Aumentano le voci sulla fine delle Rally1 dopo questa stagione. Quali sono le possibili opzioni per il futuro?
Le Rally2+ arriveranno davvero? È vicina la fine per le auto da rally più veloci nella storia di questo sport?
Due domande cominciano ad accendere il dibattito sul futuro del Campionato Mondiale di Rally.
La scorsa settimana si sono intensificate le voci secondo le quali la classe principale del WRC potrebbe essere formata da Rally2 potenziate a partire dalla stagione 2025. Un cambiamento che porterebbe, molto probabilmente, maggiore interesse e più concorrenza.
Il team manager della M-Sport Ford Richard Millener ha però respinto le voci. Il capo britannico ha sottolineato che non è possibile attuare il cambiamento in un periodo di tempo così breve.
Anche gli altri team partecipanti al WRC avevano precedentemente dichiarato di voler competere con le vetture Rally1 fino alla fine della stagione 2026. Ma sembra che la questione non sia ancora chiusa.
Il gruppo di lavoro, guidato da David Richards e Robert Reid, si è riunito più e più volte e ha approfondito la possibilità di modifica della regolamentazione tecnica. Siamo a un punto di svolta per il WRC in questo momento. Ogni opzione deve essere esaminata. A fondo.
Il problema più grande è che ci sono solo una manciata di vetture Rally1 a competere: a Monte-Carlo ci saranno in totale otto Rally1. Ma non sarà così nella Rally2, dove si daranno battaglia tante vetture e piloti.
Sembrerebbe che il gruppo di lavoro stia ancora valutando l’opzione Rally2+ (o Plus…o addirittura World Rally Car) per la classe regina del WRC: alle attuali Rally2 verrebbero aggiunte parti aerodinamiche e con qualche modifica al motore si avrebbero 300 cavalli con un prezzo massimo di 300.000 euro.
L’obiettivo del gruppo di lavoro è quello di portare sulla linea di partenza non meno di 25 vetture nella categoria principale l’anno prossimo. Potrebbe essere possibile con le cosiddette auto Rally2+, ma potrebbero esserci diversi intoppi lungo il percorso.
I team presenti nel WRC hanno investito molto nelle attuali vetture ibride Rally1, che hanno debuttato solamente due anni fa. L’interesse delle squadre è quello di ottenere un ritorno completo dei loro investimenti in un periodo di cinque anni.
C’è una clausola di stabilità che richiede coerenza per un ciclo di omologazione, ma non dimentichiamo che la previsione iniziale per le Rally1 era fino al 2024. Le stagioni 2025 e 2026 sono state aggiunte in seguito.
Ciò potrebbe offrire l’opportunità di influenzare il cambiamento nei prossimi mesi?
Potenzialmente sì.
E’ improbabile che un simile cambiamento avvenga con la benedizione delle squadre. Avendo costruito le prime auto ibride Rally1, comprensibilmente, vogliono il pieno ritorno quinquennale su quell’investimento.
Dall’altro lato, quest’anno, solo tre piloti saranno realisticamente in lotta per il Campionato: Thierry Neuville e Ott Tänak della Hyundai e Elfyn Evans della Toyota . Ci sono solo sei piloti a tempo pieno mentre l’elenco dei piloti part-time include nomi importanti come Kalle Rovanperä, Sebastien Ogier, Esapekka Lappi, Andreas Mikkelsen.
La FIA potrebbe obbligare i costruttori a utilizzare più vetture: tre più una per un pilota giovane. Dodici è meglio di otto. Ma ad esempio M-Sport gestisce Adrien Fourmaux e Grégoire Muster per un motivo: non ha i mezzi per gestire un pilota top, per non parlare di dover schierare quattro vetture.
Il gruppo di lavoro ha stabilito un minimo di 25 vetture al via nella categoria principale del WRC a partire dal primo round della prossima stagione.
L’unico modo per realizzarlo è passare al Rally2+, anche perché, in giro per il mondo, ci sono circa 1.500 Rally2 che potrebbero essere aggiornate per partecipare al Mondiale, con l’acquisto o il noleggio dei kit di aggiornamento.
C’è un’altra opzione? Ci potrebbe essere.
L’ultima riunione del World Motor Sport Council ha regolamentato le vetture Rally1 non ibride. L’obiettivo era portare più piloti privati nella serie, ma potrebbe essere questa la strada da seguire?
Dipenderebbe dal costo delle auto. Puro e semplice. Se potessero essere rese disponibili al di sotto del mezzo milione di euro, allora ci sarebbe del potenziale e potrebbe essere un’altra opzione sul tavolo.
E se non si fa nulla? C’è il rischio di perdere il Campionato del Mondo Rally?
È possibile. La FIA stabilisce che ci vogliono due costruttori per organizzare un Campionato del Mondo ed al momento siamo a 2 e mezzo, non vorremmo arrivare al punto limite, con la verifica della regola stessa.
Certo, non c’è alcuna garanzia che il passaggio alle Rally2+ porterà automaticamente Škoda, Citroën e Co. a gareggiare nella classe regina, ma si potrebbe sicuramente fare affidamento su di loro per sottoscrivere qualcosa di nuovo.
È giunto il momento del cambiamento. Un pilota di livello mondiale farà sembrare qualsiasi vettura spettacolare. Pensiamo solo al passaggio dalle Gruppo B al Gruppo A.
Questi sono gli argomenti. Ma quando ne sapremo di più?
Gran parte della questione dovrebbe essere discussa entro la fine di questo mese, con le proposte del gruppo di lavoro che verranno poi esaminate dal World Motor Sport Council durante la riunione del 28 febbraio.
Raramente una decisione del WMSC avrà avuto così tanto peso nello sport del rally.