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Meeke entusiasta della chiamata “last second” alla Dakar: “Non vedo l’ora!”
Il pilota britannico sostituirà l'olandese Kees Koolen che si è dovuto ritirare a pochi giorni dalla partenza
Natale del tutto particolare per Kris Meeke, ben lontano da festeggiamenti o giornate sulla neve. Infatti, il cinque volte vincitore di un evento nel WRC, è stato chiamato all’ultimo secondo a prendere parte all’edizione 2024 del più prestigioso rally raid del mondo, la Dakar. La spedizione dell’olandese Kees Koolen era già pronta e tirarsi indietro non era di certo possibile ed il profilo di Kris era ideale per cercare di non rinunciare.
E così Meeke ha raccontato tutto a Dirtfish:
Devo ringraziare di cuore Kees per questa opportunità. L’iscrizione era stata pagata e il buggy era già sulla barca per l’Arabia Saudita. Il suo copilota Wouter Rosegaar ha fatto il mio nome e Kees ha accettato. Sono felice di tornare. Onestamente, è stata una vera emozione per me avere un’altra possibilità dalla prima volta che ho fatto la Dakar.
Dopo la difficile ed avvincente partecipazione del 2021, Kris ha “sfiorato” altre partecipazioni nei vari anni. Nel 2020 sembrava dover sostituire il navigatore di Cyril Despres che aveva poi recuperato il suo posto all’ultimo secondo, mentre nel 2022 era pronto a salire in macchina al posto di Giniel de Villiers che era risultato positivo al Covid per poi negativizzarsi qualche giorno prima della partenza della carovana.
Nonostante il poco tempo a disposizione, Meeke non è particolarmente preoccupato della possibile mancanza di forma per affrontare una gara così tosta e difficile. Diverso il discorso da un punto di vista tecnico, per cui sarà certamente necessario adattarsi al massimo.
Al giorno d’oggi ti viene dato il roadbook cinque minuti prima della partenza su un tablet e puoi partire. Non è tanto una questione di preparazione per la navigazione e questa è una delle cose davvero positive dell’evento. Ovviamente puoi prepararti per il lato fitness, ma sono in buona forma – forse un chilo o giù di lì in più rispetto al vecchio peso di gara, ma va bene. Non ho testato il buggy, ma Guillaume de Mevius e il team ne usano uno ormai da un po’ e lo hanno sistemato bene.
Potrò guidarlo per la prima volta poco prima della partenza, c’è un circuito di cinque o sei chilometri su cui puoi provare. Non è l’ideale per la Dakar, ma è quello che è: mi adatterò.
Meeke correrà nella classe Challenger, precedentemente nota come T3. Ed interrogato sulle sue possibilità di vittoria nella categoria si è mostrato fiducioso di poter ben figurare.
La sto prendendo giorno per giorno. Questo è l’unico modo. Penso che sappiamo che il ritmo non è mai stato un problema per me nel motorsport, ma questo evento non riguarda quell’aspetto del rally, anzi, è il contrario.
Se riesci a portare a termine ogni giorno senza fermarti, rappresenta circa l’80% del lavoro. Se riusciamo a farlo penso che un podio sia una forte possibilità, ma farlo è una grande, grande richiesta, soprattutto in un buggy. L’evento di quest’anno è una vera maratona, in queso gli organizzatori la stanno davvero portando al limite. E non è solo l’aspetto competitivo del percorso.
Guillaume mi stava dicendo che l’anno scorso aveva un tratto di strada di 360 km da fare prima dell’inizio di una tappa con cinque gradi. Non aveva una giacca e questi mezzi non hanno il parabrezza. Stava congelando quando ha iniziato la tappa ed è quasi rotolato nei primi tre chilometri…
È un’avventura, ma è estrema. Onestamente, è semplicemente grandioso farlo. Non vedo l’ora.
Insomma il solito Kris Meeke, generoso e sempre pronto a mettersi al volante per dare spettacolo come piace a noi.
Ed anche se il tempo per prepararsi è stato decisamente poco, non è mancato il tempo per farsi preparare un casco nuovo per celebrare questa nuova fantastica avventura nel deserto dell’Arabia Saudita.
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