Peugeot 205 T16 – La Leonessa che vinse WRC e Dakar
Dai rally alla Dakar: la piccola compatta francese che seppe conquistare il cuore degli appassionati
Corre l’anno 1984 e i rally sono in piena evoluzione. L’introduzione del Gruppo B, la trazione integrale e le due ali di tifosi, sempre presenti a lato strada, faranno passare alla storia quest’epoca d’oro come una delle più belle e pericolose di sempre.
Molte case automobilistiche si interessano ai rally, sia per il riscontro mediatico che essi portano in quegli anni, sia come banco di prova per sviluppare nuove tecnologie. Una fra tutte è Peugeot che, proprio nel Tour de Corse di quell’anno, fa debuttare la sua nuova arma: la 205 T16.
La piccola di casa Peugeot prende spunto, un po’ qua e un po’ là, da quelle che erano le allora protagoniste del mondiale: Audi Quattro e Lancia Rally 037. Venne montato un motore 16 valvole da 1775 cc e una potenza massima di circa 350 CV a 8000 giri in posizione centrale, come sulla 037, e dotata l’auto della trazione integrale sulla scia di ciò che era stato fatto in Audi. Il peso però è molto ridotto, appena 960kg, e questo, unito al passo di 2440mm, donò alla 205 un’incredibile reattività in percorsi stretti e tortuosi.
La gara del debutto, si conclude con il quarto posto di Nicolas e il campione finlandese, Ari Vatanen, che vola fuori strada rompendosi una spalla. Fino a quel momento però la Peugeot era in testa alla corsa surclassando la concorrenza. Quelle prime prove speciali non furono certo un fuoco di paglia e la prima vittoria non tardò ad arrivare. Al 1000 laghi la 205 domina e Vatanen conquista il successo replicandosi, successivamente, a San Remo e al Rac.
Il 1985 parte con un trionfo di Vatanen che, nonostante i favori del pronostico, risulta essere meno scontato del previsto. Al parco chiuso di Gap, a causa di un tempo ambiguo sulla tabella di marcia di Harryman, il duo Peugeot si presenta quattro minuti in anticipo e la penalità è pesante: ben otto minuti. Il finlandese non si arrende e, prova dopo prova, recupera terreno agli avversari. Il successo è clamoroso e la strada per un secondo titolo mondiale sembra segnata.
In Svezia è di nuovo Vatanen a salire sul gradino più alto del podio, mentre in Portogallo sarà il turno del compagno di squadra Timo Salonen. La lotta per l’iride è un affare tra i due piloti Peugeot. Al Tour de Corse debutta la nuova T16 Evo2. La potenza erogata dal motore sale a 500 CV a 8000 giri (per poi essere spinta a oltre 600 nelle ultime versioni). Il peso scende a 930kg e viene montata una vistosa ala posteriore capace di generare oltre 230kg di downforce.
Il primo successo della Evo2 sarà conquistato da Salonen all’Acropoli. Lo stesso Salonen si ripeterà anche in Nuova Zelanda, Argentina e al 1000 Laghi. Proprio in Argentina si verifica il punto di svolta della stagione. Vatanen esce violentemente di strada distruggendo la sua Peugeot e riportando numerose fratture oltra a un trauma toracico. Si teme per la vita del finlandese che, per fortuna, riuscirà a cavarsela solo restando lontano dalle corse per quasi un anno e mezzo. Il mondiale finisce nelle mani di Salonen ma il 1986 si preannuncia tutt’altro che facile per Peugeot.
L’anno successivo la concorrenza è agguerrita e lo ha dimostrato nelle ultime gare della passata stagione con l’Audi Quattro S2 vincitrice al San Remo e la debuttante Lancia Delta S4 in trionfo al Rac. Al Monte Carlo la supremazia della Delta di Toivonen è sbalorditiva. Il finlandese riesce a recuperare tutto lo svantaggio accumulato, a causa di un incidente con un camion civile, e addirittura sorpassare Salonen in prova speciale. La Peugeot non demorde e vince il successivo appuntamento in Svezia con il nuovo acquisto Kankkunen.
La stagione è una continua lotta tra Lancia e Peugeot. La potenza raggiunta da questi bolidi è ormai troppo elevata e la sicurezza sulle strade dei rally è praticamente inesistente. Ne sono dimostrazione i numerosi incidenti tra cui i più importanti: l’uscita di strada di Santos in Portogallo, con la Ford RS200, che causa tre morti e una trentina di feriti e il Tour de Corse che tra le stagioni ’85 e ’86 si porta via prima Bettega e poi Toivonen e Cresto. La FIA, con a capo Jean-Marie Balestre, decide di abolire il gruppo B e il futuro gruppo S. Le auto della stagione 1987 seguiranno i regolamenti del gruppo A. La Lancia non si farà trovare impreparata mentre Peugeot, che aveva puntato tutto sulla T16 presentando addirittura la Evo3 con quattro ruote sterzanti, viene presa in contropiede.
Il 1986 si chiude con la grande polemica di San Remo dove le 205 vengono squalificate per irregolarità alle minigonne, già usate in altri eventi durante l’anno e ritenute sempre conformi al regolamento. La Lancia con Alén vincerà quel rally e con la vittoria ottenuta all’Olympus sarà eletto campione del mondo per ben…11 giorni. A metà dicembre, infatti, la FIA deciderà di annullare i risultati di San Remo e questo comporterà il passaggio dell’iride da Alén a Kankkunen. Peugeot vince così sia il titolo Piloti che quello costruttori ma dovrà trovare un nuovo impiego per la T16.
Dopo molte altre polemiche Peugeot con a capo Jean Todt ottiene dalla FIA la possibilità di utilizzare la sua compatta sia nei rallycross che alla Dakar. Inoltre farà un paio di comparse alla Pikes Peak dove, però, subirà la supremazia dell’Audi. La 205 della Dakar, ora denominata Grand Raid, viene aumentata nel passo di 33cm per lasciare spazio a serbatoi di benzina e di acqua da 400 litri. Le sospensioni vengono alzate di 7cm e il motore depotenziato a 380 CV per l’affidabilità. Al volante torna l’asso finlandese Ari Vatanen insieme a l’italiano Zanussi e l’esperto Metha.
Il debutto non è dei più facili. Vatanen distrugge completamente la sospensione anteriore destra uscendo da Parigi e finisce la tappa in 274esima posizione. Il finlandese non si dà per vinto e dopo 8515km di prove cronometrare nel deserto riesce a tagliare il traguardo di Dakar in prima posizione. Il dominio dello squadrone Peugeot è impressionante.
Nel 1988 la casa del leone si presenta con due 205 e due 405. La vittoria per il binomio Peugeot-Vatanen sembra un affare ormai chiuso ma, al bivacco di Bamako, succede l’impensabile. La 405 di Vatanen viene rubata salvo poi ricomparire la mattina seguente quando ormai è troppo tardi per le verifiche tecniche. La vittoria va così a Kankkunen che conquista l’ultimo successo della T16.
Si conclude così la storia della 205. Una piccola leonessa che, con i suoi ruggiti, ha saputo conquistare il cuore di molti tifosi e di intere generazioni di appassionati e che, con la sua ferocia, ha saputo restare al vertice del motorsport per quattro stagioni, cogliendo successi strepitosi contro avversarie di tutto rispetto.
Rivediamola in azione nei rally
e anche nel cuore del deserto.