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2 MIN

WRC Rally Safari Kenya – È Seb Ogier il Re della savana!

Sébastien Ogier e Vincent Landais strappano la vittoria dopo un fine settimana di battaglie con Rovanpera

A guardare solo la classifica, non può che sembrare una di quelle vittorie a cui ci ha abituato Ogier: in testa dalla seconda prova fino alla fine!

Invece è stata una vittoria contestata fino alla fine da Kalle Rovanpera e Jonne Halttunen, non solo sul piano della velocità pura, ma anche sul piano della capacità di gestire tutte le insidie che rendono il Rally Safari una gara diversa da tutte le altre. A riprova di questo abbiamo il “balletto” dei distacchi tra i due, nelle ultime 7 prove:

P.S. 12 – 32,0

P.S. 13 – 16,7

P.S. 14 – 8,6

P.S. 15 – 17,2

P.S. 16 – 13,6

P.S. 17 – 13,6

P.S. 18 – 9,2

P.S. 19 – 6,7

Dopo questi due l’abisso, con il terzo classificato Evans a ben 3 minuti. A pensarci bene e considerando che Elfyn ha la stessa Yaris dei primi due, si tratta di un podio un po’ umiliante per lui in termini di gerarchie di squadra.

A completare la quadripletta Toyota Takamoto Katsuta, che è riuscito a tramutare uno shakedown disastroso in un buon risultato. Certo, il fatto che sia quasi sempre l’ultima Yaris a tagliare il traguardo dopo tutti questi anni…

Ma torniamo a Ogier e all’intelligenza che ha mostrato nel primo giorno di gara quando ha scelto e ponderato il rischio di fare un giro di prove con una sola ruota di scorta. Questo rischio ha pagato bene, consentendogli di costruire un piccolo vantaggio che poi ha gestito fino alla fine: in questi particolari si distingue un campione del mondo!

A Rovanpera l’onore delle armi e la consepevolezza di aver allungato in classifica sugli avversari diretti (intendendo con questo i piloti che fanno tutto il campionato).

La power stage va a Neuville, davanti a Tanak, Rovanpera, Ogier e Lappi. Il risultato in termini velocistici di Neuville, Lappi e Tanak certificano ancora una volta come nei rally conti ancora molto l’affidabilità, materia in cui Hyundai e M-Sport hanno ancora molto da imparare da Toyota.

 

Photo Credit: Luca Barsali / Nelson Jeremy 
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