Loelle e il Nuraghe, dove i rally respirano tradizione – Luoghi di Rally
Continua il nostro viaggio tra i luoghi più iconici dei nostri rally. Si sbarca in Sardegna questa settimana.
Quando si parla di Rally Italia Sardegna sono diversi i luoghi iconici su cui soffermarsi: il Micky’s Jump su Monte Lerno, il famoso guado di Su Filigosu, Buddusò cuore nevralgico non dichiarato della gara e molti molti altri posti che stanno scrivendo pagine importanti di storia del nostro sport. Ma se proprio vogliamo cercare un post che racconti il legame tra la terra sarda e il mondiale rally, il posto da vivere e raccontare è sicuramente il Nuraghe di Loelle.
Il Nuraghe di Loelle: la storia
Così ce lo racconta il sito ufficiale di Sardegna Turismo:
Il Loelle è un nuraghe complesso di tipo misto – caratterizzato dalla compresenza di elementi tipici dei nuraghi a corridoio e dei nuraghi a “tholos” – costituito da una torre centrale alla quale si addossa un bastione trilobato. Attorno all’edificio si estende un vasto abitato di capanne circolari, mentre a breve distanza sono presenti due tombe di giganti. Si ha notizia, inoltre, dell’esistenza in antico di un pozzo del quale oggi non rimane traccia. Il monumento è edificato, a diversi livelli, su un affioramento di granito del quale sfrutta la conformazione: le strutture murarie, realizzate con grossi blocchi appena sbozzati e disposti su filari per lo più regolari, inglobano in diversi punti le asperità del saliente roccioso. La torre principale, edificata sulla sommità dell’affioramento, ha pianta circolare (diam. m 9,50/7,20. alt. m 2,10). Vi si accede attraverso un ingresso (largh. m 0,80. alt. m 2,14), orientato a SE con retrostante andito, strombato (lungh. m 5,30. largh. m 1,00/1,50/1,10) e a cielo aperto, sulle pareti del quale si aprono gli ingressi affrontati della nicchia, a d., e della scala, a s. La nicchia trapezoidale (prof. m 1,80. largh. m 1,10/0,50) è attualmente a cielo aperto, mentre la scala d’andito (lungh. m 2,85. largh. m 1,00) si interrompe quasi subito a causa del crollo. L’andito d’ingresso introduce nella camera centrale a pianta circolare (diam. m 3,50) sulla quale si aprono due nicchie: la prima, a d., ha pianta rettangolare (prof. m 1,80. largh. m 0,70), mentre la seconda (largh. m 1,10), sullo stesso asse dell’ingresso, ha la parete di fondo costituita dall’affioramento granitico. Di fronte alla torre principale è edificato un bastione – con cortine ad andamento concavo-convesso – attraversato da corridoi collegati da scale. L’ingresso al corpo aggiunto, aperto sulla fronte in posizione decentrata, introduce nella scala (lungh. m 4,20. largh. m 1,00) che con sviluppo curvilineo porta all’ingresso della torre e che – ridiscendendo per breve tratto – immette in un lungo corridoio, parallelo allo sviluppo esterno del bastione. Questo vano di collegamento conduce a due vani semiellittici realizzati su piani diversi. Un ulteriore ambiente voltato a tholos (diam. m 2,85. alt. m 3,20), indipendente, è risparmiato sul lato E, sfruttando un anfratto dell’affioramento roccioso.
Il Nuraghe nei Rally
L’area viene coinvolta in diversi appuntamenti rallystici sardi ma trova la sua consacrazione quando il mondiale rally sbarca in Sardegna nel 2004 e viene notoriamente identificata nella prova di Loelle. Il miglior tempo sulla prova verrà stabilito da Grönholm – Rautiainen su Peugeot 307 WRC al secondo passaggio di giornata.
La prova rimarrà nell’orbita della gara per diversi anni, per poi scomparire per una serie di edizioni e riapparire nel 2012 con l’inedito nome di Coiluna – Loelle. In quell’anno sarà Mads Ostberg il più veloce in entrambi i giri, con la sua Ford Fiesta RS WRC.
Configurazione particolarissima per il 2014 con la prova incrociata su se stessa. A staccare il migliore tempo è Jari-Matti Latvala con la
Volkswagen Polo R WRC.
Oggi la prova a raggiunto una conformazione ormai consolidata in abbinamento con Coiluna ed una lunghezza complessiva che si aggira attorno ai 14.95 km.
Prova completamente su terra caratterizzata da due bellissimi salt: il Pino’s Jump e il Rino’s Jump. Finale leggermente più guidato ma comunque prova nel complesso più veloce della media sarda.
Nel 2018 il più veloce è stato Sebastien Ogier su Ford Fiesta WRC che ha percorso la prova in 7:42.8 alla velocità media di 116.3 km/h.
Eccovi un bel video della famosa inversione al Nuraghe Loelle, punto gradito soprattutto ai fotografi e ai neofiti per la sua facilità d’accesso:
Il Nuraghe di Loelle raccontato da chi lo ha affrontato
Abbiamo chiesto al pilota di casa Francesco Marrone cosa significhi presentarsi al Nuraghe:
Siamo arrivati alla quindicesima edizione del rally Italia Sardegna e la quindicesima edizione per me! Anche quest’anno la prova di Loelle sarà una delle più attese e una delle più belle in assoluto. Una prova speciale dove si ha un gran ritmo e punti di forte velocità. Per me poi è un’emozione unica, dato che arrivando all’arena e al fine prova verso l’inversione del nuraghe, ci si accorge anche da dentro la macchina del numero incredibile di persone presenti e del tifo che mi viene riservato. L’intero paese o quasi è in quei tratti e mi spingono a cercare di fare una bella figura tra i concorrenti privati che partecipano alla gara. È un’emozione incredibile anche passare poi nel trasferimento successivo dentro il mio paese, dove vedi le persone anziane che non sono riuscite a spostarsi che ti salutano o i bambini con le biciclette che saltano al nostro passaggio. Sensazioni uniche che rimangono nei mie migliori ricordi !
Il Nuraghe oggi
Oggi è sito turistico di grande interesse ma continua ad essere punto nevralgico del Rally Italia Sardegna. Anche nell’edizione 2023 sarà proposto nella versione Coiluna – Loelle con semplice accesso a ridosso della fine della prova.
Qui un passaggio nel tratto rapido verso il Nuraghe da parte di Sebastien Ogier con la Volkswagen Polo nel 2016.